di edscuola » 28 aprile 2012, 13:58
DOCUMENTO UNITARIO SULLA SITUAZIONE DELLA DIRIGENZA SCOLASTICA
Tutte le Organizzazioni Sindacali rappresentative dell’area V della dirigenza scolastica hanno chiesto un incontro urgente per affrontare la gravissima situazione retributiva e di lavoro dei dirigenti delle scuole pubbliche statali.
I piani di riorganizzazione della rete scolastica realizzati in Italia hanno ridotto le autonomie scolastiche di oltre 1000 unità e costituito, accanto a scuole di grandi dimensioni (nell’ordine dei 2.000 alunni), anche centinaia di scuole autonome sottodimensionate che, per effetto delle leggi 111/2011 e 183/2011, saranno prive di un dirigente e di un direttore dei servizi assegnati in via esclusiva alla stessa istituzione.
Alla diminuzione di quasi 2000 dirigenze scolastiche rispetto alle attuali 10.000 non corrisponde la diminuzione dei punti di erogazione del servizio di istruzione o del personale docente ed ATA o degli alunni.
I piani di riorganizzazione della rete scolastica hanno coinvolto migliaia di istituzioni scolastiche complicando notevolmente la gestione delle risorse professionali, finanziarie e strumentali che debbono essere riorganizzate in tempi brevi e in presenza di un processo di cambiamento ordinamentale ancora in corso.
E’ in questo contesto che i dirigenti dovranno garantire comunque l’efficacia e l’efficienza dell’organizzazione e la funzionalità dei servizi.
Conseguentemente si aggraveranno i carichi di lavoro, le condizioni di esercizio delle funzioni e le responsabilità per migliaia di dirigenti scolastici.
Tutto questo avverrà in un quadro di diminuzione delle risorse professionali utilizzabili per collaborare con il dirigente, per effetto delle riduzioni dei parametri per l’attribuzione alle scuole degli esoneri e dei semiesoneri, ed in presenza del taglio della retribuzione dei collaboratori del dirigente scolastico generato dalle inaccettabili decisioni dell’Amministrazione che hanno determinato un diffuso contenzioso.
E’ paradossale che, a fronte di un notevole aumento del lavoro e di una diminuzione di coloro che lo svolgono, la retribuzione complessiva dei dirigenti scolastici, come peraltro di tutti i pubblici dipendenti, diminuisca per effetto dei recenti interventi legislativi.
Il mancato rinnovo del contratto di lavoro fino al 31 dicembre 2014 e il blocco delle retribuzioni stabilito dalla legge 122/2010 impediscono di riconoscere sul piano normativo e retributivo l’aumento di responsabilità e complessità dei compiti dei dirigenti scolastici.
L’intero risparmio derivante dal dimensionamento della rete scolastica in attuazione della legge 133/2008 non ha determinato alcun aumento delle risorse per la retribuzione dei dirigenti e perfino la RIA dei pensionati, che per una scelta contrattuale doveva restare nella disponibilità del fondo per la retribuzione di posizione e di risultato, rischia di trasformarsi in una somma interamente introitata dallo Stato.
Tale situazione aggrava ulteriormente la profonda ingiustizia della mancata equiparazione delle retribuzioni dei dirigenti scolastici a quelle degli altri dirigenti statali di seconda fascia, da anni promessa da Governi e Parlamento, e accentua gli effetti dell’inaccettabile e incostituzionale differenziazione retributiva all’interno della categoria.
Per di più i dirigenti vincitori del concorso ordinario sono privi della retribuzione di anzianità e percepiscono una retribuzione inferiore a quella dei loro colleghi, pur svolgendo lo stesso lavoro.
La soluzione dei problemi segnalati non può essere ulteriormente rinviata, ma anzi deve essere affrontata con urgenza al fine di individuare una applicazione non restrittiva delle norme attuali e le modifiche alla normativa vigente necessarie ad adeguarla al riordino della rete scolastica ed alle conseguenti mutate esigenze dei dirigenti.