Comitato per la scuola della Repubblica

Rassegna Stampa e News su Scuola e Sindacato

Comitato per la scuola della Repubblica

Messaggiodi edscuola » 5 aprile 2012, 13:44

Il Tavolo regionale della Toscana* e Tavolo regionale del Lazio** per la difesa della Scuola Statale

convocano

per SABATO 14 APRILE ore 10-17 a Firenze presso Circolo ARCI via delle PORTE NUOVE,33
(dalla Stazione FF.SS. prendere il 17 in direzione Boito o P. Kennedy (Stazione pensilina) e scendere dopo tre fermate a via delle Porte Nuove fermata L. da Palestrina)
una riunione congiunta , aperta alle realtà che si sono impegnate, pur con diverse impostazioni, per il rilancio della Scuola Statale.
Per discutere i seguenti punti:
1) Coordinamento dei tavoli unitari comprensivi dei comitati, movimenti e partiti politici
2) Definizione di una piattaforma minima condivisa (potrebbe prendere l'avvio dai "10 SI e 10 NO" con le oportune modifiche ed integrazioni con riferimento alla Carta della Convenzione nazionale di Bologna) e dei rapporti con le iniziative dei movimenti.
Ovviamente sarà opportuno cogliere l’occasione per uno scambio di idee in merito ad alcune questioni che sono di attualità:
1) Prove INVALSI
2) Riforma del governo della scuola
3) Legge regionale della Lombardia sul reclutamento.
4) generalizzazione della scuola dell’infanzia pubblica.
Sono in particolare invitati:-L'associazione nazionale "Per la Scuola della Repubblica", Il Comitato bolognese Scuola e Costituzione, i comitati delle diverse
regioni promotori dell'URLO per la scuola, il Manifesto dei 500 di Torino

Per ovvie esigenze organizzative è necessario sapere al più presto il numero dei partecipanti che si trattengono per il pranzo

Si allegano la Carta della Convenzione nazionale di Bologna ed il documento "10 SI e 10 NO" del Tavolo toscano

*Hanno aderito finora al tavolo regionale della Toscana: Sinistra per la Costituzione, Sinistra Ecologia Libertà, Rifondazione Comunista, PdCI, Socialismo 2000,- Federazione della Sinistra di Firenze, VERDI, Per unaltracittà, FLC- CGIL di Firenze, Cobas di Firenze, Unicobas ,Federazione RdB-CUB, Pd della Versilia, ANIEF Toscana, IdV, il coordinamento UAAR della Toscana,, Com. di Firenze "Per la scuola della Repubblica", ANPI Prov.e Firenze, CIDI di Grosseto, Coord Gen. Dem. (CGD),Sinistra Unita e Plurale di Firenze ( SUP), Alternativa ed inoltre il Collettivo Insegnanti Precari/e e Inoccupati/e ( CIPì), il coordinamento Prov.le di Pistoia per la difesa della scuola pubblica, il Comitato della Valdinievole in difesa della scuola pubblica ed i rappresentanti dei Comitati genitori-insegnanti di Firenze, Empoli, Fiesole, Pontassieve ,Londa, Dicomano,S. Godenzo, Scandicci, Sesto Fiorentino, Bagno a Ripoli,Vicchio, Versilia, Prato, Arezzo, Grosseto, Livorno, Pistoia e S. Miniato , M. Luisa Moretti, Assessore P.I. del Comune di Fiesole e Lorenzo Del Zoppo, Assessore PI del Comune di Vecchiano.

**Hanno aderito finora al tavolo regionale del Lazio:FEDERAZIONE DELLA SINISTRA ( PRC,PdCI,SOCIALISMO 2000, LAVORO-SOLIDARIETA’), SEL, IDV ,PD, FLC CGIL, UNICOBAS SCUOLA, USB, ASSUR, L’ALTRASCUOLA, ALTERNATIVA, ADIS, CISP – SCUOLA DELLA REPUBBLICA, CRIDES – SCUOLA E COSTITUZIONE, CPS – ROMA, COORDINAMENTO DEI LAVORATORI, STUDENTI E GENITORI DELLE SCUOLE SECONDARIE DI ROMA, COORDINAMENTO "NON RUBATECI IL FUTURO", FNISM-Roma, CIDI- Roma, CGD-Roma GIOVANI COMUNISTI, UDS, RETE DEGLI STUDENTI MEDI.
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Convenzione nazionale della scuola-bene-comune

Messaggiodi edscuola » 5 aprile 2012, 13:45

Bologna, 24 marzo 2012

Convenzione nazionale della scuola-bene-comune
per una nuova primavera della scuola pubblica
la Carta dell’Urlo della scuola-bene-comune
La Convenzione nazionale della scuola-bene-comune, in sessione diffusa, condivide e
assume le seguenti considerazioni finali, impegnandosi a sostenerle e farle vivere in
ogni luogo con determinazione e unità di intenti:
1. La scuola pubblica statale è un bene comune, come l’acqua.
2. La scuola pubblica statale è il primo e massimo presidio democratico in grado
di assicurare uguaglianza di opportunità nella formazione delle nuove
generazioni. E’ la condizione essenziale affinché cittadini consapevoli,
competenti e coscienti dei propri diritti e dei propri doveri possano confrontarsi
alla pari con le migliori tradizioni formative internazionali ed essere
protagonisti domani di una civile, intelligente “nuova primavera” della
comunità globale.
3. L’inequivocabile processo di privatizzazione della scuola pubblica statale è
inaccettabile. I presagi di Piero Calamandrei stanno diventando realtà. Già oggi
non una sola scuola sarebbe in grado di aprire i battenti senza i contributi
“volontari” delle famiglie. La Convenzione insieme alla Costituzione considera
tale processo anticostituzionale a partire dagli art. 3, 33 e 34 della nostra Carta
Fondamentale, i quali disegnano una scuola dell’obbligo pubblica, laica e
gratuita.
4. Il sostegno finanziario statale alle scuole paritarie private è anticostituzionale.
La Convenzione chiede la soppressione della Legge 10 marzo 2000, n. 62 che da anni aggira
furbescamente il dettato dell’art 33 della Costituzione: “Enti e privati hanno il diritto di
istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”
5. E’ senza dubbio dimostrata la correlazione fra qualità della formazione e
qualità della vita civile, culturale e produttiva di un paese. La Convenzione
ritiene che i finanziamenti per la formazione scolastica e universitaria in
relazione al Pil debbano essere almeno pari alla spesa media europea e che
l’obbligo scolastico debba essere portato a 18 anni di età.
6. Gran parte degli edifici scolastici italiani sono inadeguati e insicuri mentre gli
insegnanti sono fra i peggio trattati d’Europa. E’ dimostrato da tutte le ricerche
internazionali che là dove si garantisce agli insegnanti dignità economica e
condizioni di lavoro adeguate, là dove viene privilegiata la relazione tra gli
insegnanti e tra insegnanti e studenti, là dove viene privilegiato il percorso di
apprendimento, la qualità dell’insegnamento e dei risultati ne trae un
sostanziale vantaggio.
7. E’ proprio nei momenti di crisi che paesi più lungimiranti del nostro per essere
credibili, per attrarre investimenti, per progredire, per fare innovazione e
depositare brevetti internazionali, per trattenere i migliori cervelli, investono in
formazione scolastica, università e ricerca. Si auspica che l’Italia diventi un
Paese lungimirante. La Convenzione chiede alla Politica di considerare la
formazione scolastica non una spesa sociale ma un investimento strategico per
il futuro del Paese e delle persone che lo abitano oggi, come per quelle che lo
abiteranno domani.
8. Due leggi di iniziativa popolare sostenute dalle firme di centinaia di migliaia di
cittadini giacciono ignorate nei cassetti polverosi del Parlamento: "Per una
buona scuola per la Repubbica" e "Tutela, governo e gestione pubblica delle
acque". Le due Leggi propongono un'idea organica di governo di due beni
comuni cruciali per il benessere sociale: il sistema scolastico e le risorse
idriche. Ci chiediamo e chiediamo, è accettabile che la partecipazione popolare
alla formazione delle leggi - prevista dalla Costituzione – sia a tal punto svilita
da restare senza ascolto e senza risposta? La Convenzione chiede che le due
proposte di legge vengano immediatamente messe in discussione in Parlamento
con il coinvolgimento dei due Comitati Promotori. Si propone infine di
intraprendere un’azione comune per dare concretezza alle due proposte di
legge.
9. La Convenzione, consapevole dell’esperienza maturata in tatti anni di governi
e di politiche miopi e senza visione, si impegna in modo solenne ad opporsi
con determinazione ad ogni tentativo di demolizione, impoverimento
indebolimento dei principi e delle condizioni indicate in questo decalogo.
10. Per diffondere e sostenere questi principi essenziali la Convenzione, oggi 24
marzo 2012, decide di offrire una casa comune, un’Associazione diffusa,
denominata “una nuova primavera per la scuola pubblica”; di dotarsi di una
mailing list nazionale, denominata “la rete dei sensibili” e di un “quaderno di
lavoro” pubblico accessibile dalla rete. Strumenti di lavoro utili per discutere,
proporre, interrogarsi sul “che fare” per l’istruzione pubblica oggi domani e
dopodomani. Infine si propone di rendere permanente la “Convenzione
nazionale per la scuola Bene Comune”.
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10 SI e 10 NO

Messaggiodi edscuola » 5 aprile 2012, 13:45

10 SI e 10 NO

1 SI all’incremento progressivo della spesa per la scuola (edilizia, organici, sostegno e scuola dell’infanzia)
NO alle spese militari per le cd missioni di pace ed ai finanziamenti pubblici diretti ed indiretti alle scuole private, anche se paritarie.

2 SI alla scuola pubblica dell’infanzia per tutti.
NO alle convenzioni con le strutture private ed a qualsiasi forma di sistema integrato pubblico-privato.

3 SI all’estensione dell’obbligo scolastico fino al 18° anno di età con un biennio unitario
NO all’adempimento dell’obbligo nella formazione professionale e nell’apprendistato.

4 SI ad una politica per la lotta alla dispersione scolastica ed in primo luogo all’estensione del tempo pieno nella scuola primaria e media
NO ai progettifici selvaggi e talvolta clientelari.

5 SI alla qualità ed alla sicurezza della scuola con la riduzione del numero di alunni per classe fino ad un massimo di 25 (ed in ogni caso nel rispetto della normativa per la sicurezza) e con gli interventi adeguati per il sostegno e per l’integrazione degli stranieri.
NO alle classi “pollaio” ,ai tagli al sostegno ed ai megaistituti scolastici ingovernabili e didatticamente inadeguati

6 SI alla stabilizzazione del personale precario ed all’organico funzionale di istituto e di rete, previa abrogazione dei limiti introdotti con il DL n. 112/08 ed al reclutamento, dopo l’esaurimento delle graduatorie esistenti, sulla base di concorsi trasparenti.
NO alle assunzioni per chiamata in deroga alle graduatorie permanenti ed al principio costituzionale del concorso pubblico

7 SI alla libertà di insegnamento ed alle forme di autovalutazione e di rendicontazione sociale.
NO alle interferenze esterne di aziende private e degli esecutivi locali, regionali e ministeriali ed alle valutazioni condizionanti come i test INVALSI.

8 SI alla laicità della scuola ed al pluralismo culturale.
NO alle ingerenze confessionali ed al preminente ruolo assegnato all’IRC ed a qualsiasi forma di discriminazione per motivi religiosi, razza e lingua.

9 SI al rafforzamento della democrazia scolastica sia a livello di istituto che nel territorio e nazionale del sistema scolastico statale ed al conseguente ridimensionamento del ruolo del D.S. e del Ministro.
NO al processo di aziendalizzazione e di regionalizzazione, governato dai dirigenti scolastici e, con una commistione di ruoli, dagli assessori regionali e dal Ministro.

10 SI al mantenimento del valore legale del titolo di studio a garanzia del principio costituzionale dell’uguaglianza e della scuola per tutti.
NO alla privatizzazione del sapere che riprodurrebbe le differenze tra le classi sociali e vanificherebbe la funzione istituzionale della scuola statale.
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