Nuove regole per 50mila precari il prof lombardo ora è a ...

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Nuove regole per 50mila precari il prof lombardo ora è a ...

Messaggiodi edscuola » 5 aprile 2012, 5:38

da Milano - Repubblica.it

Nuove regole per 50mila precari il prof lombardo ora è a chiamata

Solo un terzo oggi ha un’assegnazione per l’intera stagione, per tutti adesso sparisce la certezza del punteggio. Le richieste più alte per medie, superiori e prof di sostegno

di TIZIANA DE GIORGIO

Una riforma che potrebbe cambiare le sorti di circa 50mila precari della scuola in tutta la Lombardia, di cui 20mila solo fra Milano e provincia, sparigliando l’ordine delle graduatorie nelle quali sono inseriti ormai da anni. Sono i numeri sugli aspiranti professori di ruolo iscritti nelle liste a esaurimento, dalle quali ogni anno si attinge per assegnare le supplenze per coprire i posti vacanti. Supplenze di durata annuale che, prima dell’inizio di ogni anno scolastico, vengono assegnate dal provveditorato seguendo l’ordine dell’elenco dei precari, stilato in base ai punteggi maturati dai singoli professori (fra i quali il voto di laurea e dal numero di supplenze già coperte), dando loro la possibilità di scegliere in che scuola andare.

Solo una piccola parte di chi è iscritto in graduatoria, in realtà, riesce ad avere un posto: quest’anno fra Milano e provincia sono 6.470 i supplenti nelle scuole di ogni ordine. Posti che adesso potranno essere direttamente assegnati dai presidi delle scuole, attraverso miniconcorsi interni alle scuole. «Un procedimento allarmante — tuona Attilio Paparazzo, della Cgil — si rischia di concentrare i docenti migliori in poche scuole, e di lasciare scoperto il rimanente 90 per cento». Una riforma che invece piace al provveditore, Giuseppe Petralia: «Uno strumento efficace — dice — le graduatorie non dicono realmente la qualità dell’insegnante e in questo modo le scuole potranno scegliere ciò di cui realmente hanno
bisogno».

I PROFESSORI. In tutta la Lombardia gli insegnanti precari sono circa 50mila, di cui un terzo solo nella provincia di Milano, dove le graduatorie a esaurimento — i listoni da cui il provveditorato attinge prima dell’inizio di ogni anno scolastico per nominare i supplenti — contano più di 20mila nomi di aspiranti professori di ruolo. Elenchi ormai chiusi, blindati da tre anni. Salvo spostamenti da provincia a provincia. Le liste più numerose sono quelle delle scuole medie e delle superiori, dove ogni stagione si registra il numero più alto di incarichi annuali: sommando i due ordini di scuola sono 13mila gli insegnanti in attesa. In coda per le scuole dell’infanzia sempre a Milano sono invece 3.779, mentre per le scuole elementari si parla di 3.515 docenti. Le nomine da parte del provveditorato per coprire i posti vacanti avvengono fra agosto e settembre all’interno delle cosiddette “scuole polo”: i docenti in lista vengono convocati, partendo dai primi in graduatoria, e possono scegliere in che scuola fare supplenza, fino a esaurimento posti.

I POSTI. Solo una piccola parte degli iscritti in graduatoria riesce ad avere un incarico di 12 mesi, dal primo settembre al 31 agosto, andando a colmare quel gap fra i docenti assunti nelle scuole e il personale che realmente serve per coprire tutte le classi, fra insegnanti assenti e tagli al numero dei posti di organico nel mondo dell’istruzione. Quest’anno circa il 30 per cento degli iscritti in graduatoria fra Milano e provincia ha avuto modo di entrare in classe e fare lezione per un anno intero (o per dieci mesi, a seconda del contratto): i supplenti nominati per quest’anno scolastico sono 6.470. I più fortunati di loro riescono a coprire una cattedra intera da 18 ore complessive nella stessa scuola, i meno sono riusciti ad aggiudicarsi solo porzioni di cattedra, il cosiddetto 'spezzone' di ore, ovvero un monte di lezioni che va dalle 7 alle 16 ore, o un posto part time. La maggior parte della frammentazione oraria si concentra nella scuola secondaria, dove i professori possono coprire fino a tre scuole in non più di due Comuni.

GLI ISTITUTI. Il numero di posti più alto per le supplenze annuali si è aperto quest’anno nelle scuole medie, a differenza degli anni passati quando il primato del precariato spettava alla scuola primaria, “graziata” quest’estate da un elevato contingente di assunzioni in ruolo. Secondo l’Ufficio scolastico provinciale di Milano, sono 2.470 i professori nominati a settembre come supplenti, fra posti interi, spezzoni, e posti di sostegno. Per 1.216 di loro la nomina è arrivata direttamente dal provveditorato. Per i restanti 1.254, sono stati gli uffici di via Ripamonti hanno chiesto ai singoli presidi di nominare il sostituto attraverso le graduatorie interne. L’altra grossa fetta di precariato si concentra nelle scuole superiori: in totale sono 2.184 i supplenti, di cui 437 nominati dai presidi. I numeri calano nelle scuole dell’infanzia, dove incide la natura della rete scolastica di Milano: la maggior parte delle scuole materne sono comunali. In quelle statali, si parla di 325 incarichi annuali, ma sono soprattutto concentrati in provincia.

LE MATERIE. Stando ai numeri del provveditorato, gli insegnanti precari che hanno più speranza di avere una supplenza annuale sono quelli di sostegno, che continuano in ogni caso a non bastare per seguire gli oltre 11mila disabili milanesi sui banchi di scuola quest’anno, 28.540 in tutta la Lombardia. Nelle sole scuole superiori, le supplenze assegnate nelle scuole milanesi sono state 354, fra le quali ci sono 259 cattedre complete e i rimanenti spezzoni di ore. Fra gli insegnanti più richiesti, sempre negli istituti superiori di Milano e provincia, ci sono quelli di matematica, con 191 supplenze assegnate all’inizio di quest’anno. Nella classifica delle competenze più richieste per gli insegnanti precari, poi, se la giocano i professori di lettere e di inglese, con circa 160 supplenti annuali. Seguiti da quelli di chimica e biologia: 82 i supplenti il cui contratto scadrà a giugno, per poi ricominciare con un’ennesima lotteria del posto in cattedra alla fine dell’estate, quando ci saranno le nuove nomine, nella speranza di un nuovo contratto.
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