ANIEF: Condanne Miur

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ANIEF: Condanne Miur

Messaggiodi edscuola » 8 febbraio 2012, 9:27

Precariato: giudice di Milano condanna il Miur al pagamento di 16.000 euro a favore di un docente

Per abuso dei 6 contratti a termine stipulati nei 47 mesi di supplenza. Riconosciuti gli scatti di anzianità per il periodo di precariato e le mensilità estive tra il 2008 e il 2011. Ribadita la prescrizione decennale e l’applicabilità del D.lgs. 368/01 al pubblico impiego, come da sentenza di appello.
Ancora un’altra sentenza positiva del tribunale del lavoro a favore dei precari della scuola che hanno chiesto, attraverso i ricorsi promossi dall’Anief, la condanna dell’amministrazione per la reiterazione dei contratti a tempo determinato, la parità di trattamento economico con il personale di ruolo, l’estensione dal 30 giugno al 31 agosto dei contratti illegittimamente posti.
Questa volta è il giudice Perillo che, su ricorso patrocinato dall’avv. Guerinoni dell’Anief, ha condannato il MIUR resistente,
al pagamento di 2.500 euro di spese legali, più interessi e altro,
al pagamento di cinque mensilità (6.500 euro) calcolate sull’ultimo stipendio come risarcimento danni per l’abuso dei contratti a termine,
al pagamento di 1.048,66 euro come differenza retributiva tra lo stipendio assegnato, sempre iniziale, in regime di precariato e quello da attribuire secondo gli scatti di anzianità attribuiti al personale di ruolo,
al pagamento di 5.492,56 euro per i mancati stipendi di luglio e agosto che avrebbe il supplente dovuto percepire, per l’estensione del contratto dal 30 giugno al 31 agosto.
Di fronte alla memoria dell’avvocatura, il tribunale ha ribadito come già in sede di appello nella sentenza 388/2011 ha accertato come il Miur violi apertamente la direttiva comunitaria nel non assegnare ai precari la stessa anzianità retributiva dovuta ai colleghi di ruolo, e come il termine della prescrizione del diritto economico vantato sia decennale.
Per il presidente dell’Anief, M. Pacifico, finalmente, il re è nudo: da due anni, denunciamo il ricorso sistematico dell’amministrazione al risparmio di spesa sulla pelle dei precari della scuola. Se oggi le leggi finanziarie comprimono l’organico della scuola, negli ultimi venti anni, invece, si è cercato, illegittimamente, di sopperire alla stessa esigenza di cassa, alimentando un precariato a cui prima si è ridotto il diritto a una giusta retribuzione (scatti di anzianità), poi, addirittura, a una retribuzione annuale (supplenze al 30 giugno). Ancora attendiamo l’esito di altre migliaia di cause notificate, e di certo, la condanna alle spese dello Stato lieviterà. A questo punto, mi chiedo se il ministro Profumo non colga l’occasione per rivedere la normativa, stabilizzare tutti i precari con 36 mesi di servizio e cancellare la distinzione tra supplenza annuale e al termine dell’attività didattica, viste anche le recenti dichiarazioni del suo sottosegretario Doria, in risposta a un’interrogazione parlamentare.
Da quando l’Anief, agisce da associazione professionale e sindacale (gennaio 2009), finalmente, si punisce l’abuso e lo sfruttamento del precariato nella scuola, sebbene la normativa comunitaria richiamata sia del 1999. C’è speranza, se l’Anief vincerà le prossime elezioni RSU, che anche ai colleghi di ruolo sia riconosciuto il diritto al lavoro, a partire dallo sblocco del contratto e dell’anzianità retributiva. In caso contrario, la parola sarà data ai tribunali della repubblica, per fortuna, sempre in favore dei lavoratori.
Ultima modifica di edscuola il 12 febbraio 2012, 12:02, modificato 1 volta in totale.
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Nuova condanna del Miur

Messaggiodi edscuola » 11 febbraio 2012, 13:03

Precariato: nuova condanna del Miur per abuso dei contratti TD dal Giudice di Torino

Un altro precario ricorrente patrocinato dall’Anief ottiene risarcimento per 15.000 euro tra scatti di anzianità, reiterazione dei contratti, spese legali. Si ricorda per chi non ha mai ricorso (anche se di ruolo) che la lettera interruttiva per impugnare i contratti scaduti deve essere inviata entro il 29 febbraio 2012. Ancora possibile ricorrere per ottenere giustizia.
Anche i colleghi di ruolo possono ottenere la differenza retributiva, in termini di scatti di anzianità, per gli anni di precariato svolti dal 2001.
Anief giornalmente sbanca l’amministrazione colpevole di aver fatto cassa sui precari nell’indifferenza dei sindacati rappresentativi, negli ultimi venti anni. Non passa giorno che una sentenza del Giudice del lavoro non trasformi un contratto da tempo determinato a tempo indeterminato o condanni il Miur al risarcimento danni per abuso di contratti TD, oltre alla liquidazione della differenza retributiva per i mancati scatti di anzianità durante gli anni di precariato o pre-ruolo, illegittimamente non attribuiti.
La causa dell’invecchiamento del corpo docente, infatti, nella scuola è da attribuire alla perversa politica di reclutamento attuata dall’amministrazione in questi ultimi venti anni, senza alcuna protesta dei sindacati rappresentativi, tesa a precarizzare il rapporto di lavoro e a ritardare l’entrata nel mondo del lavoro dei giovani abilitati (basta pensare ai 100.000 abilitati presso le SSIS negli ultimi dieci anni) con il ricorso sistematico alla supplenza, in luogo dell’assunzione in ruolo, per il funzionamento ordinario delle scuole. La stessa ex-maggioranza di Governo ha cercato di coprire questo abuso nello specificare che nella scuola non si applicherebbe la direttiva comunitaria; peccato che il diritto comunitario afferma esattamente il contrario: una norma di legge interna in contrasto con la direttiva UE è disapplicabile dai giudici nazionali; una sentenza della Corte Europea è vincolante per tutti i giudici nazionali. L’Europa non può essere presa come scusa soltanto per operare i tagli…
Ed ecco che allora quando l’avv. Rinaldi dell’Anief Piemonte si rivolge al giudice Ciocchetti di Torino, ottiene l’8 febbraio 2012 ancora una nuova sentenza che attribuisce al ricorrente precario patrocinato 3.784,49 euro come differenza retributiva per i mancati scatti, 8.932,00 euro pari a cinque mensilità dell’ultimo stipendio come risarcimento danni per mancata stabilizzazione e 1.500 euro come spese legali.
La giustizia è anche di questo mondo. I precari che hanno sete di giustizia possono sempre rivolgersi all’Anief per ottenere i mancati scatti di anzianità, la stabilizzazione, il risarcimento danni per la condanna della reiterazione dei contratti TD, la trasformazione dei contratti dal 30 giugno al 31 agosto.
IMPORTANTE: Sia i precari che richiedono la stabilizzazione, sia i colleghi di ruolo che insieme ad essi richiedono le mensilità estive di luglio e agosto, per i contratti su posti vacanti e disponibili avuti al 30 giugno, devono inviare la lettera interruttiva all’amministrazione, per raccomandata, entro il 29 febbraio 2012. Secondo i giudici del Tribunale del lavoro di Milano, infatti, a seguito dell'introduzione dell’art. 2, c. 54, del D. L. 225/2010 (c.d. Decreto Milleproroghe), convertito dalla legge 10/2011, è stata posticipata l’efficacia del termine decadenziale del 24 gennaio 2011 introdotto dalla legge 183/2010 per l’impugnazione dei contratti scaduti che prevedono il licenziamento, per ritardare gli effetti preclusivi della nuova norma introdotta. Si può ricorrere se entro questo mese si invia la lettera interruttiva.
I colleghi di ruolo o precari che reclamano, invece, gli scatti di anzianità mai percepiti per gli anni di precariato o di pre-ruolo svolti negli ultimi dieci anni, si devono affrettare indipendentemente dalla lettera interruttiva. Si ricorda, infatti, che il termine risarcitorio per la liquidazione del danno, secondo diverse sentenze dei tribunali del lavoro, è da ritenersi decennale.
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Precariato: risarcimento record di 31.000 euro

Messaggiodi edscuola » 17 febbraio 2012, 20:53

Precariato: risarcimento record di 31.000 euro a un precario dell’Anief.

Da parte del giudice del lavoro di Milano che ha ordinato il risarcimento danni per i mancati scatti di stipendio, la conversione dei contratti dal 30 giugno al 31 agosto e il pagamento di otto mensilità come condanna per l’abuso della reiterazione dei contratti.
Questa volta è la giudice Ravazzoni che, il 3 febbraio 2012, su un ricorso patrocinato dall’avv. Guerinoni dell’Anief ha confermato le pronunce precedenti emesse dai suoi colleghi di primo grado e dalla corte di appello, condannando il Miur a uno dei più pesanti risarcimenti danni, così articolato:
- 3.562,79 euro come differenza retributiva per i mancati scatti per il servizio al termine delle attività svolto dall’a. s. 2006/2007
- 15.161,66 euro come pagamento degli stipendi per le mensilità estive di luglio e agosto insieme alla trasformazione dei contratti firmati dall’a. s. 2005/2006 dal 30 giugno al 31 agosto
- 10.400,00 euro all’incirca pari a otto mensilità per l’abuso dei contatti a termine
- 1.600,00 euro più interessi e altro, come risarcimento delle spese anticipate dal legale dell’Anief
La giudice del tribunale di Milano ha ricordato come è dovere dell’amministrazione, in qualità di datore di lavoro dimostrare la temporaneità e l’eccezionalità della proposta di contratti a tempo determinato per l’esercizio di supplenze, ha ribadito la prescrizione decennale nelle cause portate avanti, ha sottolineato la nullità di circolari ministeriali che contro la legge autorizzavano ad assegnare posti vacanti e disponibili a cattedre al termine delle attività invece che annuali, e ha disposto l’annullamento del contratto a termine illegittimamente posto.
Grazie all’Anief, i precari della Scuola ottengono giustizia, mentre il Miur è condannato a pesanti risarcimenti danni per l’abuso dei contratti. Se l’Anief diventerà rappresentativa chiederà ai tavoli con il Governo la piena parità di trattamento tra personale a tempo determinato e personale a tempo indeterminato e la stabilizzazione dei precari con 36 mesi di servizio, su tutti i 70.000 posti ancora vacanti e disponibili. Tra le prime cose, Anief chiederà anche l’annullamento dell’illegittimo contratto siglato il 4 agosto 2011 da CISL, UL, SNALS, GILDA che abolisce il primo gradino stipendiale per i neo-assunti, tolto illegittimamente, in ragione proprio della loro stabilizzazione, perché il diritto a un posto fisso per il funzionamento ordinario della scuola non è contrattabile.
Anief ricorda che è ancora possibile inviare la lettera interruttiva dei termini per ricorrere, entro fine mese.
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Tutti i giudici del lavoro applicano la normativa UE

Messaggiodi edscuola » 21 febbraio 2012, 17:03

Anief: ormai tutti i giudici del lavoro applicano la normativa Ue, accordando ai precari della scuola indennizzi di decine di migliaia di euro. Ma se il Miur continua su questa strada sarà costretto a sborsare milioni di euro: prima che sia troppo tardi, faccia un passo indietro e assuma tutto il personale con almeno tre anni di servizio.
 
 
Il Ministero dell’Istruzione farebbe bene a farsene una ragione: non si contano più le sentenze dei giudici del lavoro che applicano al personale della scuola la direttiva Ue 1999/70/CE, attraverso cui vengono cancellate le discriminazioni  tra il servizio lavorativo prestato come precari e quello effettuato in qualità di personale di ruolo. Preso atto che l’unico vincolo rimane quello dei tre anni di supplenze svolte, dai Tribunali del lavoro continuano ad arrivare indicazioni di onerosi risarcimenti ai precari: ciò deriva dal fatto che oltre alla richiesta di assunzione in ruolo, i legali impugnano (con successo!) i contratti scaduti negli anni passati, al fine del riconoscimento della liquidazione del risarcimento danni per i mancati scatti biennali, per gli stipendi non percepiti nei mesi estivi.
 
E quando non scatta l’immissione in ruolo d’ufficio, i giudici dispongono il pagamento da parte del datore di lavoro di almeno cinque mensilità dell’ultimo stipendio come risarcimento danni per la mancata stabilizzazione. Inoltre, assieme all’orientamento giuridico, sembra stia consolidandosi anche la quota del risarcimento: circa 30.000 euro a precario. E più sentenze si concludono in questo modo, più è probabile che anche le altre assumano lo stesso epilogo.
 
L’ultima sentenza di questo tipo giunge da Milano, dove il giudice Scarzella, esprimendosi sulla causa patrocinata dall'avvocato Ezio Guerinoni dell’Anief, ha dichiarato illegittimi i termini apposti ai contratti stipulati. Riconoscendo che una sentenza della Corte Europea è vincolante per tutti i giudici nazionali: alla ricorrente, l’insegnante Pagliara, è stato quindi accordato un cospicuo risarcimento: 6 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto percepita (oltre 10.000 euro); 2.880,76 euro come scatti biennali maturati e non corrisposti nel periodo di precariato; 14.354,38 euro quali retribuzioni non percepite nei mesi di luglio e agosto per gli anni in cui il contratto era stato stipulato fino al 30 giugno ma su posto vacante e disponibile.
 
“Nelle ultime settimane, prima di questa sentenza – ricorda Marcello Pacifico, Presidente dell’Anief –  anche altri Tribunali del lavoro hanno confermato tale parere. Evidentemente il diritto non perdona all’amministrazione italiana la violazione della normativa europea che ci chiede la corretta tenuta dei conti pubblici, ma anche la non discriminazione del personale a tempo determinato”. Secondo il Presidente dell’Anief, poiché sono diverse migliaia le richieste di stabilizzazione o di risarcimento da parte dei precari della scuola, il Ministero dell’Istruzione farebbe bene a prendere in considerazione una soluzione drastica: “assumerli tutti in blocco. Ciò comporterebbe – sostiene Pacifico - un esborso per le casse dello Stato decisamente minore rispetto a quello che affronterebbe l’amministrazione saldando decine di migliaia di precari, sulla base delle decisioni prese nelle aule dei Tribunali”.
 
L’Anief fa un ragionamento molto semplice: se l’indennizzo per la mancata stabilizzazione del personale si moltiplica per diverse migliaia di ricorrenti, ancora quasi tutti da esaminare, il Ministero dell’Istruzione rischia la banca rotta. Qualora il Miur dovesse continuare a mantenere l’attuale normativa, continuando a negare ai precari “storici” l’assunzione, i risarcimenti danni che sarà costretto a fornire per l’abuso dei contratti saranno infatti complessivamente di almeno 3-4 milioni di euro.
 
Per chi non lo ha ancora fatto, rimangono a disposizione solo pochi giorni per avviare il ricorso. Le lettere di impugnazione dei contratti scaduti, infatti, vanno inviate entro e non oltre il prossimo 29 febbraio, seguendo le istruzioni già fornite dall’Anief.
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