ANIEF: Elezioni RSU anche i grandi tremano

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ANIEF: Elezioni RSU anche i grandi tremano

Messaggiodi edscuola » 3 febbraio 2012, 8:30

Elezioni RSU: anche i grandi tremano e ricorrono alla disinformazione

Anief risponde alle critiche della CGIL-FLC Lombardia sulla politica di alleanze sindacali che il giovane sindacato avrebbe avviato per mandare a casa la casta alle prossime elezioni.
Fa piacere che la Sezione ombarda del più grande sindacato italiano si soffermi a studiare la storia dell’Anief, sotto il nobile dovere dell’informazione ai suoi iscritti, ancora di più se si è accorta che per numero di deleghe, in soli tre anni dalla sua fondazione, è diventato il primo tra i sindacati non rappresentativi nel comparto scuola.
Tuttavia, ci sentiamo in dovere di specificare alcune cose per correttezza d’informazione, visto che si parla di noi, e ovviamente non vogliamo partire nel ricordare i rapporti tra l’ente di formazione PROTEOfareSapere e la stessa organizzazione sindacale, fornendo perché no, alcune risposte alle domande retoriche poste nell’articolo.
Nel sito dell’Aran, compare la sola lista Anief, perché in ragione di una scelta unitaria a causa di un’interpretazione autentica fornita dalla stessa CGIL-FLC nel 2007, non è più possibile all’elezione RSU presentare un cartello elettorale ma soltanto un soggetto sindacale unico a cui devono essere intestate le deleghe, se si vogliono conteggiare i voti presi dalle sue liste per misurare la soglia del 5% della rappresentatività sindacale. In questo senso, LISA, SCUOLA ATHENA, SISA, USI, CONITP hanno deciso di appoggiare la lista dell’ANIEF, unico soggetto tra queste, che presenta le liste.
La comunità d’intenti con l’USB (che presenta liste proprie RSU) è stata registrata sulla comune attenzione per il cambiamento delle regole poco trasparenti vigenti per il calcolo della rappresentatività e per l’estensione dell’elettorato passivo ai precari della scuola. Vero è, infatti, che il segretario della CGIL-FLC si batte da alcuni mesi (e non anni), finalmente, per l’estensione del diritto dell’elettorato passivo ai precari, ma alle sue parole non è seguita alcuna azione nel comparto scuola, visto che il nuovo regolamento per l’indizione delle elezioni RSU, firmato dallo stesso segretario, non concede l’elettorato passivo ai precari (poteva non firmarlo e le elezioni si sarebbero tenute lo stesso o mettere a verbale la sua contrarietà sul punto). Inoltre, rimane immutata l’anomalia soltanto italiana dove non voti liste nazionali per misurare una rappresentatività nazionale, ma vincoli la scelta del candidato locale (che può non essere iscritto al sindacato e che una volta eletto rappresenta tutti i lavoratori della scuola) alla scelta della sigla sindacale che beneficerà del calcolo della rappresentatività. Ecco il senso della protesta comune contro questo vecchio regolamento elettorale a cui, comunque, non possiamo sottrarci se vogliamo partecipare alle elezioni RSU. Per non parlare del fatto che, purtroppo, per regolamento firmato anche dal segretario della CGIL-FLC, soltanto le organizzazioni sindacali in scadenza di mandato, possono svolgere assemblee sindacali in orario di servizio per sostenere la propria campagna elettorale, le stesse la cui rappresentatività è stato prorogata dal Governo negli ultimi tre anni grazie al decreto Brunetta. Proprio perché questo sistema non permette la par condicio nell’informazione sindacale, abbiamo chiesto ai colleghi di non votare, laddove, non abbiamo potuto presentare le nostre liste. Infatti, il quorum si calcola sui votanti e se presenti poche liste perché non hai potuto informare i colleghi in orario di servizio sul tuo programma elettorale, allora devi ottenere un più alto numero dei voti per le liste presentate, a parità di voti, complessivamente espressi.
L’entrata nella CONFEDIR MIT non dovrebbe stupire gli amici lombardi della FLC-CGIL che al loro interno, hanno diversi dirigenti (ex presidi) ai vertici federali e confederali, hanno un migliaio di dirigenti scolastici iscritti che ne fanno, di fatto, un sindacato giallo nella presentazione delle liste. Almeno, l’Anief non ha dirigenti iscritti in suo seno. E la stessa Confedir non ha firmato, insieme a CGIL-FLC, l’intesa del 4 febbraio 2011. Perché, invece non spiegano i nostri amici ai loro iscritti, come dovrà mai contrattare un dirigente FLC-CGIL con una RSU FLC-CGIL? Perché i nostri amici non si chiedono perché non sia stata ancora rispettata una sentenza del tribunale di appello di Ancona che vieta di presentare le liste RSU per conflitto di interesse e violazione della legge 300, ai sindacati al cui interno vi siano iscritti tra il personale dirigente e docente-ata?
Sulla politica generale della CONFEDIR MIT PA e CIDA FP, ci limitiamo a confermare che vi sono colloqui frequenti per arrivare a un accordo per la costruzione di un soggetto confederale unitario della dirigenza e delle alte professionalità, ma ancora ad oggi, per le elezioni RSU né l’ANP (che, anzi, ha ricorso contro l’ANIEF nel concorso a dirigente) né l’ANQUAP (che ha dato indicazioni di non voto ai suoi iscritti) hanno appoggiato l’ANIEF nella campagna elettorale o hanno presentato proprie liste.
Tutto ciò per dovere di contro-informazione.
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Elezioni RSU

Messaggiodi edscuola » 14 febbraio 2012, 10:03

Elezioni RSU: i sindacati rappresentativi seguano l’azione dell’ANIEF, eppure la attaccano.

Appello a Docenti e ATA: Votate l’originale ANIEF. Astenetevi, laddove non trovate una lista dell’ANIEF. Mai come al momento del voto, le parole sono così lontane dai fatti. Confrontate i programmi con i comunicati stampa. Il 5-7 marzo puoi ancora scegliere: aiuta l’ANIEF a divenire rappresentativa! Mercoledì 22 ottobre, presentazione dei candidati ANIEF in ogni provincia.
La CISL segue l’ANIEF sui ricorsi per l’indennità di reggenza ai vicari, la UIL segue l’ANIEF contro la trattenuta ENAM, la CGIL si vanta dei ricorsi promossi con l’ANIEF per stabilizzare i precari. La Gilda e lo Snals, invece, dimenticano di aver favorito la riforma Brunetta, senza contrastarla adeguatamente.
E’ evidente che più si avvicina il voto e più diventa martellante la campagna elettorale. Ogni strumento è utile per convincere il collega a mantenere una casta sindacale che da vent’anni controlla il Paese ed è artefice di tutte le brutte riforme della scuola. Basta sfogliare i programmi elettorali e dimenticare quanto fatto fino ad oggi per rendersi conto delle povere idee, delle brutte copiature, delle vaghe promosse.
La CISL, finalmente, cede alla tentazione del ricorso in tribunale per sbloccare la questione delle reggenze dei vicari dopo aver accusato l’ANIEF di esserne stata la fabbrica: reclama più investimenti e più contrattazione dopo aver assistito inerme, senza scioperi generali o vertenze giudiziali, al taglio di posti di lavoro, di risorse e di prerogative sindacali. Anzi, ha, persino, firmato un’intesa, il 4 febbraio 2011, per applicare la riforma Brunetta dal prossimo CCNL, cancellando l’anzianità retributiva.
La UIL, invero, denuncia l’illegittima trattenuta dell’ENAM dopo il modello predisposto dall’ANIEF per la disdetta, accusa vagamente il decreto Brunetta senza avere mai scioperato, auspica buone relazioni sindacali in tema di incarichi, turni, responsabilità e compiti, dimenticando che, con l’intesa del 4 febbraio 2011, ha demandato tutto al dirigente scolastico. Chiede maggiori stipendi senza aver ricorso contro il blocco degli scatti e del contratto e incarichi pluriennali per i precari invece che la stabilizzazione dopo 36 mesi di supplenza come l’Europa ci impone.
La CGIL-FLC, almeno, si vanta di aver sbloccato le ultime 63.000 immissioni in ruolo dopo gli 8.000 (non 40.000) ricorsi annunciati a seguito delle analoghe, per merito e numeri, iniziative giudiziali dell’ANIEF, che assegnano ad ogni precario la stabilizzazione o 15.000 euro in risarcimento danni. Segue il giovane sindacato nella richiesta di una parità di trattamento tra personale precario e di ruolo, anche se l’ha disattesa sia nell’ultimo CCNL sia nel Regolamento elettorale RSU. Insieme all’ANIEF pure nella lotta contro l’abolizione del primo gradino stipendiale per i neo-assunti, ha agito contro lo scippo delle prerogative sindacali a livello giudiziale, voluto dal decreto Brunetta, ma ha accettato il rinvio per un triennio della misurazione della rappresentatività sindacale, non indicendo mai le elezioni.
La Gilda-FGU, di contro, si rivolge ai soli insegnanti come se il personale ATA non esistesse. Chiede il sostegno per continuare la sua azione politica-sindacale senza ricordarne i contenuti e i fatti, dopo non aver scioperato mai negli ultimi tre anni e aver ottenuto la proroga della rappresentatività. Diffida dal rivolgersi ai tribunali della repubblica, salvo organizzare contro-ricorsi contro i precari sostenuti dall’ANIEF per trasferirsi a pettine nelle graduatorie ad esaurimento, perdendo, di fronte al giudice delle leggi. Si appella al ruolo costituzionale del sindacato quale attore della firma dei contratti, senza aver mai agito contro il blocco del contratto; anzi, firma un accordo, il 4 agosto 2011, per privare i neo-assunti del primo gradone di anzianità. Chiede di utilizzare meglio il fondo d’istituto dopo aver accettato quella riforma Brunetta che demanda, nel nuovo CCNL, ai dirigenti la scelta dei criteri per il suo utilizzo.
Lo Snals, infine, lontano dai retorici annunci dei programmi elettorali punta tutto sulla affezione dei suoi iscritti e si affida all’intervista del suo segretario generale, estesa da Tecnica della Scuola anche al presidente dell’ANIEF. Il non più giovane sindacato denuncia la restrizione degli spazi per la contrattazione dovuta al decreto Brunetta, dimenticando che ha firmato l’intesa del 4 febbraio 2011 per la sua attuazione nel nuovo CCNL, quando i dirigenti potranno decidere l’organizzazione dell’orario di lavoro dei loro dipendenti (assegnazione ai plessi). Richiede genericamente l’aumento degli stipendi ai livelli medi europei per il personale della scuola, pur avendo reso possibile l’atto di indirizzo dell’ARAN del 17 febbraio 2011, sulla cancellazione dell’anzianità retributiva a partire dal 2014; dimentica il silenzio sul blocco degli stipendi stabilito dalla legge per il triennio 2010-2013.
Questi sono i programmi dei sindacati che per 20 anni hanno chiesto il tuo voto per rappresentarti. Cosa aspetti a cambiare? Consenti all’ANIEF di essere convocata insieme a loro: siamo certi che, con la nostra presenza, riusciremo a cambiare, in maniera decisiva, la loro azione. Siamo l’unico sindacato che può diventare rappresentativo, visto l’alto numero di deleghe attivo al 31 dicembre 2011. Il 5% tra il numero delle deleghe attive e il numero dei voti presi alle elezioni RSU rappresenta la soglia per sedere ai tavoli delle trattative per il triennio 2012-2015.
Laddove è presente la lista ANIEF, un tuo voto può essere decisivo per dare una speranza alla scuola, per garantire un’alternanza prima che i mercati internazionali ci privino della stessa facoltà di trattare. Laddove non è presenta la lista ANIEF, la tua astensione per protesta alla politica di questa casta sindacale abbassa pure il quorum dei votanti e aiuta l’ANIEF a divenire rappresentativa. Ricorda che il tuo voto per il candidato è un voto alla lista sindacale che lo rappresenta. E tu da chi vuoi essere rappresentato? Noi, mercoledì 22 ti presentiamo i nostri candidati nella tua provincia.
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