Anief: Ricorsi pettine al Giudice del lavoro

Rassegna Stampa e News su Scuola e Sindacato

Anief: Ricorsi pettine al Giudice del lavoro

Messaggiodi edscuola » 17 dicembre 2011, 10:42

Ricorsi pettine: Anief riassume i ricorsi al Giudice del lavoro

Dopo il difetto di giurisdizione dichiarato dai giudici del Tar Lazio in tema di graduatorie ad esaurimento. In questi giorni, gli stessi ricorrenti sono ricontattati per ottenere con urgenza la conferma dei provvedimenti cautelari dal nuovo giudice e aver assegnati anche i 1.500 posti accantonati.
Dopo quattro mesi di sentenze a raffica con cui i giudici amministrativi si sono spogliati della giurisdizione sulle graduatorie ad esaurimento su tutti i ricorsi discussi, in rispetto della decisione delle SS.UU. della Cassazione, giungono al Giudice del lavoro anche i ricorsi sul pettine patrocinati dall’Anief.
L’attesa è stata, purtroppo, lunga ma è evidente che, con le sentenze del Tar Lazio relative alle udienze del 16 dicembre 2011 con cui analogamente dovrebbe essere stato accolto il difetto di giurisdizione anche sui ricorsi dell’Anief che avevano mantenuto un commissariamento attivo dell’amministrazione, i ricorrenti soltanto ora possono chiedere presso le corti territoriali del lavoro, in primo luogo, con urgenza entro trenta giorni, ai sensi della normativa vigente, la conferma dei provvedimenti cautelari fin qui ottenuti (ordinanze cautelari e/o commissariali, inserimenti a pettine), l’inserimento o la conferma dell’inserimento a pettine, l’assegnazione o la conferma di uno dei 1.500 posti accantonati; in secondo luogo, nel merito, fatti salvi i tempi processuali trascorsi e il diritto acquisito del trasferimento a pettine per il biennio 2009-2011 riconosciuto dalla legge e dalla Costituzione grazie all’azione legale e politica fin qui promossa dal solo sindacato Anief, potranno ottenere una rapida sentenza costitutiva del rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato, con annessi i relativi risarcimenti danni e la condanna alle spese dell’amministrazione per lite temeraria. In assenza di una soluzione conciliativa e bonaria nei confronti dei ricorrenti da parte del Miur - sempre ostacolata dalle stesse OO. SS. che hanno sollevato nel processo al Tar Lazio il difetto di giurisdizione, ma che salvaguarderebbe i contratti fin qui stipulati - pertanto, si sposterà nei tribunali del lavoro l’accertamento di quali siano gli aventi diritto alle immissioni avvenute negli ultimi tre anni.
Tutti i ricorrenti dei ricorsi 4340/09, 4341/09, 4342/09, 5065/09, 5067/09, 5068/09 5069/09, 5070/09, 5071/09, 5072/09, 5073/09, 5074/09, 5075/09, che hanno manifestato la volontà di riassumere il ricorso pendente al Tar Lazio presso il Giudice del lavoro, riceveranno entro il 23 dicembre 2011 formale invito di convocazione per la firma del nuovo mandato al legale Anief referente nel territorio in cui lavora o nell’ultimo presso cui ha lavorato. Trascorsa tale data, chi non riceverà alcuna comunicazione deve inviare con urgenza una mail a riassunzione.pettine@anief.net indicando nell’oggetto “Mancata convocazione” e nel testo “Cognome, nome, numero di ruolo del ricorso Tar Lazio da riassumere, sede attuale o ultima di servizio”, al fine di ottenere l’assegnazione del legale.
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Rinnovo delle RSU

Messaggiodi edscuola » 17 dicembre 2011, 10:43

Ora è ufficiale: quasi un milione di lavoratori della scuola andranno alle urne i primi di marzo per il rinnovo delle RSU. La conferma è giunta con la sottoscrizione all’Aran del Protocollo d’intesa tra parte pubblica e organizzazioni sindacali. L’Anief lancia la sfida: introdurre una nuova idea di fare sindacato, ma senza dover più ricorrere ogni volta alla carta bollata.


Dopo le nostre anticipazioni, ora è arrivata l’ufficialità: tra il 5 e il 7 marzo quasi un milione di dipendenti della scuola italiana, docenti e Ata, saranno chiamati a rinnovare le loro RSU d’istituto. L’ultimo atto dell’iter che ha portato alla definizione del calendario delle votazioni, nel settore dell’istruzione come negli altri comparti del pubblico impiego, si è concluso il 14 dicembre all’Aran con la sottoscrizione del Protocollo d’intesa tra parte pubblica ed organizzazioni sindacali.

Tutte le date precedentemente annunciate dalla stessa Aran sono state dunque confermate, mettendo così a tacere le insistenze, anche di alcuni sindacati, di rinviare di almeno altri sei mesi il rinnovo delle RSU a causa delle soppressioni e degli accorpamenti che potrebbero subire una parte degli istituti a seguito del cosiddetto “dimensionamento” deciso dell’ultimo Governo Berlusconi. Questi gli appuntamenti di cui dirigenti e personale dovranno tenere conto: le sedi elettorali per il rinnovo delle RSU dovranno essere individuate entro il prossimo 16 gennaio; la pubblicazione degli elenchi degli elettori entro il 20 gennaio; la presentazione delle liste dei candidati tra il 20 gennaio e l’8 febbraio; si voterà nei giorni 5, 6 e 7 marzo 2012.

Secondo Marcello Pacifico, Presidente nazionale dell’Anief, “le prossime elezioni RSU sono l’occasione per far valere i nostri diritti, introducendo una nuova idea di fare sindacato ma senza dover ricorrere ogni volta alla carta bollata. Questo traguardo si potrà però raggiungere soltanto con l’aiuto e l’impegno del personale scolastico: per riuscire a cambiare le cose prima di dover fare ricorso, l’Anief dovrà tuttavia raggiungere un numero di voti sufficiente”.

È lunga la lista delle istanze che il giovane sindacato vorrebbe portare sui tavoli della contrattazione. Tra le priorità c’è il rinnovo del contratto nazionale, che si basa su articoli vecchi ormai 40 anni, i quali penalizzano prima di tutto i docenti precari, abilitati e non. Da rivedere è poi la norma, introdotta l’estate scorsa per volontà della Lega Nord ed in contrasto con le indicazioni dell’Ue, di bloccare geograficamente per cinque anni i 30 mila docenti assunti lo scorso 1° settembre 2011.

L’Anief, se ne avrà l’opportunità, ha inoltre intenzione di tutelare docenti e Ata di ruolo che vedono ingiustamente bloccata la progressione di carriera e il valore dei contributi versati, oltre che il diritto alla formazione e all’abilitazione. Il giovane ma agguerrito sindacato si farà inoltre portavoce di tutti quei dipendenti che si vogliono ribellare contro la cassa-integrazione (già con il prossimo anno rischia di abbattersi su circa 8 mila docenti sovrannumerari, in particolare delle scuole superiori e molti ITP) e il licenziamento, il blocco degli aumenti di stipendio, la diversa valutazione tra periodo di pre-ruolo e ruolo ed il blocco della mobilità. L’Anief si batterà inoltre per far percepire l’indennità di reggenza e la corretta valutazione dei titoli acquisiti di vicari, tutor e supervisori di tirocinio delle SISS.

“Bisogna garantire pari diritti per tutti i docenti e lavoratori della scuola – sostiene il Presidente Pacifico - senza calpestare quelli di nessuno. Ogni dipendente può contribuire a quest’importantissimo risultato: chi è di ruolo puoi candidasi come RSU, chi è precario può attivarsi per sensibilizzare un collega di ruolo che si presenti nelle liste dell’ANIEF. In ogni caso bisogna cercare presentare una lista ANIEF per le elezioni RSU in ogni scuola fin da ora!”. Tutti i candidati che condividono il progetto e vogliono candidarsi nella lista Anief possono inviare una e-mail a rsu@anief.net. In tal modo riceveranno le istruzioni per proporre la propria candidatura.
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Miur condannato al risarcimento di 37.000 euro

Messaggiodi edscuola » 17 dicembre 2011, 10:44

Precariato: Miur condannato al risarcimento di 37.000 euro netti per ogni precario

Sono quattro i docenti che hanno ricorso con l’Anief al tribunale del lavoro di Torino, per l’illegittima reiterazione dei contratti a tempo determinato e il mancato riconoscimento degli scatti biennali di anzianità. Attesa per le altre 100 cause in tutta la regione. Riscossioni per 150.000 euro.

La sentenza, ottenuta dall’avv. Rinaldi dell’Anief, condanna il Miur al pagamento di una cifra complessiva pari ad € 17.272,86 per gli scatti biennali arretrati e a 15 mensilità lorde per ogni ricorrente, quale risarcimento del danno per l’illegittimità dei termini apposti ai contratti, a cui vanno aggiunte le spese legali, che il giudice ha posto a carico dei convenuti, per un totale che supera i 150.000 euro. Atteso ora l’esito degli altri 100 ricorsi iscritti a ruolo dall’Anief presso i vari Tribunali della regione (Torino, Pinerolo, Ivrea, Saluzzo, Mondovì, Alba, Asti, Cuneo, Novara, Vercelli, Casale Monferrato, Alessandria e Biella).

Per il presidente dell’Anief, prof. Marcello Pacifico, alla fine - anche in presenza di una congiuntura economica non favorevole - il diritto non perdona all’amministrazione italiana la violazione della normativa di quella comunità europea che ci chiede la corretta tenuta dei conti pubblici ma anche la non discriminazione del personale a tempo determinato.

A distanza di quasi due anni dalla denuncia lanciata dalle pagine di Repubblica nel gennaio 2010, la campagna contro la precarietà comincia a ripagare la tenacia con cui il giovane sindacato difende i diritti di tutto il personale della scuola e a punire l’amministrazione per il ricorso sistematico alle supplenze in presenza di posti vacanti e disponibili.

Sono migliaia i ricorsi depositati dall’Anief presso i tribunali territoriali del lavoro.

Anief ricorda ai precari che è ancora possibile ricorrere ma che tutti i contratti scaduti per gli anni precedenti devono essere impugnati entro il 31 dicembre 2011, al fine della liquidazione del relativo risarcimento danni.

Per informazioni sulle modalità per ricorrere, consulta questo comunicato.

Il comunicato dell’avv. Rinaldi
Comunicato Stampa
GOVERNO E MIUR K.O.!
La vendetta dei precari.
ANIEF – Avv. Giovanni Rinaldi

Nella giornata di Venerdì, 16 dicembre 2011, presso il Tribunale del Lavoro di Torino, il Giudice, Dott.ssa Aurora Filicetti, si è espressa accogliendo il ricorso di 4 insegnanti precari.
L’importante sentenza, rappresenta un grande risultato per ANIEF, associazione professionale e sindacale della Scuola, che ha patrocinato i ricorsi sostenendo ed affiancando Docenti ed Ata nell’azione per veder riconosciuti i loro diritti.
I ricorsi erano tesi al riconoscimento dell’illegittima reiterazione dei contratti a tempo determinato, ed al conseguente risarcimento del danno, oltre agli scatti biennali di anzianità ed alla trasformazione dei contratti su posto vacante e disponibile con termine 30.06 in contratti al 31.08.
A Biella la sede con il più alto numero di iscritti Anief in Piemonte e di Biella l’Avv. Giovanni Rinaldi che sta conducendo il contenzioso in tutto il Piemonte a favore dei Docenti ed Ata precari, che da anni lavorano nel mondo della scuola..
La sentenza suddetta, riguarda 4 docenti che hanno lavorato e lavorano in scuole superiori di Torino.
“Il Giudice del Tribunale di Torino, ha dichiarato l’illegittimità del comportamento del Ministero dell’Istruzione, nel continuare ad assumere per più anni lo stesso Docente senza che il rapporto di lavoro si trasformi da Tempo Determinato a Tempo Indeterminato, e nel discriminare il lavoro a tempo determinato, non consentendo ai docenti la regolare progressione stipendiale.” riferisce l’avv. Giovanni Rinaldi, “Il nostro ricorso, inoltre, citava in giudizio non solo il Ministero dell’Istruzione ma anche il Governo della Repubblica, in persona del Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore, per la mancata attuazione, da parte dello Stato Italiano, nel comparto della scuola pubblica, della direttiva del Consiglio dell’Unione Europea 28 Giugno 1999/70/CE, ed in particolare le clausole 4 e 5 dell’allegato accordo quadro sul lavoro a tempo determinato”
La sentenza suddetta condanna Miur ed il Governo al pagamento di una cifra complessiva pari ad € 17.272,86 per scatti biennali arretrati e 15 mensilità per ogni ricorrente, quale risarcimento del danno per l’illegittimità dei termini apposti ai contratti, a cui vanno aggiunte le spese legali, che il giudice ha posto a carico dei convenuti.
La sentenza suddetta dovrebbe costare complessivamente al MIUR una somma superiore a € 150.000,00!
La vicenda, in Piemonte, rischia di diventare veramente allarmante per il Miur considerato che la sentenza suddetta riguarda solo 4 dei ricorrenti, a fronte di più di 100 ricorsi iscritti a ruolo presso i vari Tribunali (Torino, Pinerolo, Ivrea, Saluzzo, Mondovì, Alba, Asti, Cuneo, Novara, Vercelli, Casale Monferrato, Alessandria e Biella) da parte di precari che si erano rivolti all’ANIEF.
Quanto suddetto rende l’idea sulle cifre in gioco, e che per il Piemonte, vengono presumibilmente quantificate dall’Avv. Giovanni Rinaldi, in caso di conferma del predetto orientamento in circa 3/4 milioni di Euro.
Somme che Ministero, in caso di soccombenza, dovrebbe pagare ai precari della scuola.
Ancora una volta in quel di Viale Trastevere, quando sentono la sigla Anief, pensano subito a nuovi grattacapi. Solo due anni fa le sentenze del Tar a favore delle 8mila impugnative che si opponevano all’inserimento in coda di graduatoria dei precari storici della scuola che intendevano cambiare provincia, versione concordata addirittura dalla corte Costituzionale.
Un vero Tsunami che ha costretto il Miur a fare marcia indietro, tornando ad inserire i docenti a pettine a partire da quest’anno.
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Anief risponde al senatore Pittoni

Messaggiodi edscuola » 19 dicembre 2011, 17:48

Anief risponde al senatore Pittoni sulla riassunzione dei ricorsi pettine
Risarcimenti per migliaia di euro, sblocco dei posti accantonati e autorizzazione di nuove migliaia di immissioni in ruolo. Tutto questo si chiederà ai Giudici del lavoro dopo aver ottenuto lo sblocco della mobilità e le 30.000 immissioni in ruolo per il personale precario.
Soltanto per correttezza d’informazione e rispetto per il diritto ci troviamo costretti a rispondere al senatore Pittoni, che non perde occasione per riprendere l’argomento su una battaglia che ha perso sia in Parlamento sia nelle aule giudiziarie. È noto, infatti, come la sua ex maggioranza di Governo, dopo aver votato una norma che la Corte costituzionale ha annullato grazie ai ricorsi dell’Anief, ha deciso di consentire lo spostamento dei precari da una provincia all’altra, eppure ancora si perde in vane parole, racchiuse in cinque punti.
L’Anief, infatti, non solo sta riassumendo in maniera pressoché gratuita i ricorsi al Giudice del lavoro, ma li sta riassumendo individualmente con richieste di risarcimento ben diverse da quelle di 5.000 euro di condanna alle spese che il Tar Lazio ha imputato all’amministrazione per ricorsi che comprendevano centinaia di ricorrenti. Ogni ricorso individuale, in cui si richiede anche la condanna per lite temeraria del Miur, frutterà ai ricorrenti migliaia di euro. Vogliamo tranquillizzare il senatore che i ricorsi, ovviamente, saranno depositati seconda la procedura prevista dal codice nel rito del lavoro, ovvero sulla base delle sedi di lavoro attuale o dell’ultima sede di lavoro del ricorrente; inoltre, richiederemo la conferma della procedura cautelare secondo quanto previsto dalla norma, perché il processo sarà riassunto in tutta la sua storia (comprese le notifiche a contro-interessati o altro). Ed è evidente che i risarcimenti danni saranno cospicui anche per le mancate supplenze oltre che per le immissioni in ruolo.
A volte sarebbe opportuno meditare piuttosto che parlare a sproposito, sebbene comprendiamo l’imbarazzo di chi ha legato il suo successo politico a una battaglia perduta. Comunque, attendiamo con ansia di vedere alla fine di questa storia processuale il risultato, dopo aver politicamente raggiunto l’obiettivo di aver permesso a 30.000 docenti di spostarsi di provincia all’atto dello scorso aggiornamento e dopo aver costretto il precedente Governo a autorizzare le ultime 30.000 immissioni in ruolo grazie ai ricorsi sulla stabilizzazione.
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Concorso a cattedra: il ministro lo bandisca subito

Messaggiodi edscuola » 20 dicembre 2011, 1:05

Concorso a cattedra: il ministro lo bandisca subito per le sole graduatorie esaurite

È evidente che devono essere salvaguardate le graduatorie ad esaurimento e il doppio canale di reclutamento. Ma bisogna stabilizzare anche i precari con tre anni di servizio e nella selezione concorsuale valorizzare il servizio, le abilitazioni, le specializzazioni universitarie.

Bisogna aprire una serie riflessione con il mondo della scuola e del precariato prima di bandire i nuovi concorsi. L’attuale sistema del doppio canale, infatti, mantiene delle graduatorie di idoneità dell’ultimo concorso a cattedra che sono prossime all’esaurimento mentre le altre graduatorie ex-permanenti sono ancora sature anche senza l’ingresso dei nuovi abilitati dal 2009 al 2011 che hanno tutto il diritto a essere inseriti. “Non vorrei - dichiara il presidente M. Pacifico - che con la scusa del largo ai giovani si usi lo stesso specchietto per le allodole usato per i precari delle SSIS, che giovani non sono più e dopo dieci anni ancora sono per lo più supplenti (75.000 su 100.000) dopo aver superato ogni anno dal 1999 al 2009 un concorso a numero chiuso per diventare insegnanti; né vorrei che si innescasse una nuova guerra tra poveri, giovani abilitati e precari ormai divenuti storici con lo stesso titolo universitario”.

L’unica via per superare questa impasse è quella di stabilizzare immediatamente i precari con diversi anni di servizio come la normativa comunitaria (direttiva 1999/70/CE) ci impone in maniera da disinnescare un nuovo contenzioso, e di far partire subito il tirocinio formativo attivo (TFA) per non lasciare disoccupati i giovani laureati, alla mercé del mercato degli istituti privati che possono utilizzare ancora oggi il 15% del personale non abilitato, senza alcun controllo su stipendi e contributi versati.

Infine, pur non essendo contro i nuovi concorsi, non possiamo ignorare che il personale abilitato ha superato diversi concorsi (a cattedra, riservato, SSIS, ex lege 143) per conseguire i titoli culturali per accedere alla professione. La migliore condizione per bandire un concorso, allora, potrebbe nascere soltanto se le graduatorie ex-permanenti, oltre che quelle di merito, si esaurissero, consentendo con serenità la valutazione della professionalità dei giovani aspiranti docenti a cui, comunque, deve essere garantito il diritto a inserirsi nelle graduatorie degli altri precari.
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Trattenuta ENAM

Messaggiodi edscuola » 20 dicembre 2011, 1:09

Trattenuta ENAM: Anief mette a disposizione il modello di revoca

Dopo anni di annunci da parte dei sindacati e il passaggio dell’ente dall’INDAP all’INPS, è arrivato il momento di sospendere la trattenuta obbligatoria dell’0,80% sullo stipendio da parte del personale della scuola materna ed elementare. Pronta la richiesta di risarcimento. Risparmia anche 250 euro all’anno.

L’ente istituito nell’immediato dopoguerra costringe, ogni mese, gli insegnanti di scuola elementare e materna, gli ex direttori didattici al versamento obbligatorio di una quota trattenuta sullo stipendio che è superiore persino alle facoltative trattenute sindacali. Per gli insegnanti di scuola media tale trattenuta è stata abolita da trent’anni. Tra i servizi resi dall’ente, che fatturerebbe 50.000.000 di euro annui, non figurano certamente quelli sulla pensione che ora è passata al sistema contributivo. Con l’approvazione della manovra, migliaia di colleghi dovranno ora versare allo stesse ente, l’INPS, due trattenute: una per la pensione, l’altra per un ente, l’ENAM, di cui non si percepisce più l’utilità. Dopo anni di annunci da parte delle altre organizzazioni sindacali e di elezioni all’interno dell’ente, pertanto, Anief ha deciso di mettere a disposizione di tutti i colleghi di scuola materna ed elementare il modello per revocare il contributo obbligatorio, da indirizzare alla Ragioneria provinciale dello Stato e per conoscenza all’INPS.

Ci batteremo durante la campagna per le elezioni RSU anche su questo punto: se saremo rappresentativi grazie anche alla tua candidatura e al tuo voto, chiederemo con più forza al Governo l’eliminazione di questa tassa privatistica inutile e fuori tempo, tanto più dannosa quanto più gli stipendi rimangono bloccati per una legge incostituzionale contro cui stiamo ricorrendo in tribunale (per info scrivi a r.stipendio@anief.net). Anche per questo, ti invitiamo a candidarti nelle liste Anief come Rsu: scrivi a rsu@anief.net per riprenderti il tuo stipendio. Nel frattempo, scarica il modello di revoca e invialo all’amministrazione indicata, in copia anche a revoca.enam@anief.net dove indirizzare in futuro anche le eventuali risposte dell’amministrazione o nuove comunicazioni in caso di indebita mancata accettazione della tua richiesta.
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