INSEGNAMENTO DELLA CHIMICA NEI NUOVI LICEI

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INSEGNAMENTO DELLA CHIMICA NEI NUOVI LICEI

Messaggiodi edscuola » 24 ottobre 2011, 6:57

Prot: 556/11 Roma, 17 ottobre 2011

Al sig. Presidente della Repubblica
Al sig. Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi
Agli Onorevoli Senatori. Senato della Repubblica
Agli Onorevoli Deputati. Camera dei Deputati
Al sig. Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, On. Maria Stella Gelmini
Al sig. Sottosegretario di Stato all’Istruzione, Università e Ricerca, On. Giuseppe Pizza
Al sig. Presidente della VII Commissione del Senato, Sen. Guido Possa
Al sig. Presidente della VII Commissione della Camera, On. Valentina Aprea
Ai sigg. membri del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione
Al sig. Presidente del Consiglio di Stato dott. Pasquale De Lise

Oggetto: LETTERA APERTA -INSEGNAMENTO DELLA CHIMICA NEI NUOVI LICEI - RICHIESTE DI MODIFICA ALLE BOZZE DI NUOVE CLASSI DI CONCORSO

Signor Presidente della Repubblica, sig. Presidente del Consiglio dei Ministri, sig. Ministro
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Onorevoli Parlamentari,sig. Presidente del Consiglio
di Stato, sigg. Membri del Consiglio Nazionale della P.I.,
facendo seguito
1. all’appello “per la valorizzazione dei docenti abilitati nella classe A013 (futura A-34) nei nuovi
licei ed istituti tecnici e professionali” del 16/3/11 pubblicato in
http://www.soc.chim.it/files/doc/appello_03_2011.pdf ed
2. alla lettera “nuove classi di concorso per l’insegnamento - la Conferenza dei Presidenti degli
Ordini Territoriali dei Chimici è contraria all’esclusione dai nuovi Licei della classe di concorso
A013 – futura A-34 (docenti laureati in discipline chimiche)" del 7/5/11), pubblicata in
http://www.chimicimarche.it/doc/LETTERA ... ORIALI.pdf e in
http://www.chimicimessina.it/wp-content ... ORIALI.pdf
ed in seguito alle “risposte” (che non possono essere condivise) del dott. Max Bruschi pubblicate in
http://www.didichim.org/download/Consig ... giunto.pdf
riteniamo necessario tornare a ribadire la nostra proposta relativa all'insegnamento della chimica nei
licei, confermando in pieno le richieste contenute nei documenti di cui ai punti 1. e 2., ed
aggiungendo quanto segue:
È nostra convinzione che la Chimica rivesta un ruolo fondamentale per il futuro del nostro Paese.
Questa affermazione si fonda su una serie di evidenze quali la tipologia e il numero delle imprese del
settore chimico, o che necessitano di tecnologie chimiche, che occupano in Italia una quantità
rilevante di addetti; la domanda generalizzata di tecnologie pulite e sicure che non possono
prescindere da una approfondita conoscenza chimica, (necessità divenute ancor più evidenti per
esempio nel comparto energetico dopo l'esito del referendum di giugno dove abbiamo assistito ad un
rifiuto delle tecnologie nucleari e alla richiesta di forme differenti, soprattutto "chimiche", di
produzione e conservazione dell'energia. La presenza del Chimico è irrinunciabile nella ricerca, nella
sanità, nella qualità, nella produzione, nella protezione dell’ambiente, nella logistica, nella
consulenza e quant’altro, quindi il suo ruolo risulterà sempre più essenziale ed imprescindibile nella
società futura, come d’altronde viene affermato, tra l’altro, nel rapporto pubblicato nel 2010 da
Goldman Sachs (Global Markets Institute), in cui si conclude sottolineando la necessità per la
crescita dei Paesi più industrializzati di effettuare sempre maggiori investimenti nell’educazione
scientifica, e si avverte che si tratta, necessariamente, di investimenti a medio-lungo termine.
Le scelte compiute oggi avranno conseguenze (positive e negative) anche e soprattutto sulle
generazioni future.
Per questo è necessario che la chimica sia una scienza comprensibile per i futuri cittadini del nostro
Paese, e per essere tale ha bisogno che chi la insegna loro abbia le conoscenze e le competenze per
farlo. Una delle conseguenze perniciose del fatto che la chimica nei licei non viene generalmente
insegnata da chimici riaffiora nelle Università italiane, dove un numero sempre minore di studenti
sceglie la chimica come riferimento del proprio percorso di studi; una spiegazione è da ricercarsi nel
fatto che gli studenti non vengono adeguatamente messi nelle condizioni di capirne il potenziale e le
prospettive professionali che ne derivano (di fatto i laureati in chimica trovano ancora oggi un lavoro
adeguato alle loro aspettative in percentuale molto elevata ed in tempi ravvicinati rispetto al
momento della loro laurea).
Non può sfuggire, ancora, la profonda contraddizione tra il sistema di selezione utilizzato per
l’accesso ad alcune Facoltà nelle Università italiane, basato su domande inerenti la Chimica, come la
Fisica e la Matematica (sistema che implicitamente ammette il basso livello conoscitivo in tali
materie e l’importanza delle stesse) e le scelte operate che ne abbassano ancora il livello qualitativo.
La diminuzione del numero delle ore di insegnamento della Chimica o addirittura la scomparsa della
stessa dai Corsi di studio in alcune tipologie di istituti superiori o ancora l’affidamento degli
incarichi a laureati non Chimici, porteranno ad una incrinazione della formazione scientifica degli
studenti italiani. In tutti dovrebbe essere ormai evidente la consapevolezza che Scienza e Tecnologia
svolgono un ruolo determinante nella evoluzione dell’economia e del benessere della società
moderna.
Per quanto esposto, nel rispetto dei ruoli, invitiamo a volere riconsiderare la politica scolastica
italiana, fermando quella deriva di conoscenza chimica e scientifica in generale. Lo sviluppo e la
separazione delle Scienze non è compatibile con l’aggregazione generica delle stesse, aggregazione
che è manifestamente anti-storica rispetto all’aumento della mole di conoscenze scientifiche
avvenute negli ultimi decenni. Molte sono le soluzioni possibili e pertanto chiediamo che si
istituisca un tavolo specifico di confronto tra chi è chiamato legiferare ed i soggetti interessati a
vario titolo al mantenimento ed implementazione della cultura scientifica che vede nella ricerca la
sua massima espressione.
Si allega proposta minimale, elaborata dalle di seguito riportate aggregazioni disciplinari di docenti
cofirmatarie della presente e condivisa dal Consiglio Nazionale dei Chimici, e si rimane disponibili
ad una leale collaborazione istituzionale per una soluzione condivisa anche dal CNC e dai
cofirmatari della presente, e che sia più aderente ai tempi ed alle necessità del Paese.

Distinti saluti.
CONSIGLIO NAZIONALE DEI CHIMICI – Prof. chim. Armando Zingales
ASSOCIAZIONE INSEGNANTI CHIMICI – Prof. Giorgio Cucciardi
COORDINAMENTO DOCENTI DI DISCIPLINE SCIENTIFICHE E TECNOLOGICHE – Prof.
Rosario Saccà
GRUPPO DOCENTI DI CHIMICA E TECNOLOGIE CHIMICHE – Prof. Michele Borrielli

ALLEGATO

FACENDO RIFERIMENTO ALLE BOZZE DI NUOVE CLASSI DI CONCORSO PER L’INSEGNAMENTO
PRESENTATE IL 15/3/11 ALLE OO.SS., SI PROPONGONO LE SOTTO RIPORTATE MODIFICHE:
Per i nuovi Licei:
- TORNANDO A SOLLECITARE una revisione dei regolamenti del 04/02/10 nella quale si disponga che nei nuovi licei
scientifico tradizionale, scienze applicate e classico l’insegnamento “scienze naturali” venga scisso in due distinti
insegnamenti “scienze naturali (Chimica)” [da affidare ai soli docenti chimici A013-futura A-34] (2° e 4° anno), e “Scienze
naturali (Scienze della Terra e Biologia)” [docenti naturalisti e biologi A060-futura A-50] (1°, 3°e 5° anno),
- CHIEDIAMO che, nell’immediato, le bozze di nuove classi di concorso per l’insegnamento, (anche nell’eventuale
attesa che, in tempi successivi, la revisione di cui sopra venga attuata dal Ministero), vengano modificate con
l’affidamento dell’insegnamento “scienze naturali” limitatamente al secondo e quarto anno dei licei scientifico
tradizionale, scienze applicate e classico, ai soli docenti chimici A013-futura A-34, risultandone in questo modo la
certezza di organici liceali in cui sia presente a tutti gli effetti la classe A013-futura A-34, e conseguentemente docenti
chimici di ottimo livello internazionale, peraltro non privi di competenze anche nelle scienze della terra e biologiche.
Per gli Istituti Tecnici e Professionali:
- NEL RIBADIRE LA NECESSITÀ che tutti gli insegnamenti con contenuti a carattere chimico siano affidati solo ai
docenti laureati in discipline chimiche della classe A013-futura A-34,
- CHIEDIAMO che negli Istituti Tecnici Tecnologici, indirizzo “Chimica, Materiali e Biotecnologie”, articolazione
“biotecnologie ambientali”, limitatamente al solo 5° anno, l’insegnamento “biologia, microbiologia e tecniche di controllo
ambientale”, venga assegnato, con modifica alle bozze di tabelle di classi di concorso, ai soli docenti della classe A013-
futura A-34, gli unici a possedere le competenze chimico fisiche ed impiantistiche previste sia dal profilo in uscita dei
diplomati che dai contenuti della disciplina previsti per il 5° anno di tale insegnamento.
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