ANIEF: Graduatorie, caos nomine

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ANIEF: Graduatorie, caos nomine

Messaggiodi edscuola » 24 agosto 2011, 11:33

Graduatorie: caos nomine. I direttori regionali procedono a ordine sparso.

Il MIUR non emana la nota e mentre a Catanzaro si procede alla nomina dei ricorrenti inseriti a Pettine, a Vicenza si accantonano i posti con grave danno erariale per le casse dello Stato e centinaia di denunce penali per omissione di atti di ufficio.
Mai era avvenuto in Italia che sotto gli occhi del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, alcuni direttori dell’amministrazione periferica decidessero di assumere secondo propri criteri in violazione di un ordine dell’amministrazione centrale, mentre altri nel rispetto della normativa. Eppure di fronte alle diffide pervenute alla Direzione generale e alle denunce depositate alle Procure della Corte dei Conti da parte del sindacato Anief, titolare delle cause che hanno ottenuto il commissariamento dello stesso Ministero, tutto tace cosicché nella maggior parte delle regioni del Nord per favorire i docenti assunti con minori punteggi e ingraziarsi un partito politico si elude una sentenza della corte costituzionale. Sono pronte anche le interrogazioni parlamentari a cui il ministro Gelmini dovrà rispondere anche alla riapertura dei lavori dell’aula da parte di diverse forze politiche.
Il caso riguarda i 3.000 ricorrenti che si erano rivolti al Tar Lazio e avevano ottenuto un’ordinanza cautelare per l’inserimento a pettine nelle graduatorie, ordinanza che era stata eseguita dall’amministrazione periferica due anni dopo, lo scorso aprile, su ordine del commissario ad acta e che ora viene praticamente elusa accantonando i posti a loro spettanti per scorrimento di graduatorie dalle nomine retrodatate. Il danno erariale, al netto dei risarcimenti danni, è quantificabile in 20.000 euro annui per ogni supplenza data per un posto accantonato che avrebbe dovuto avere la nomina al 1 settembre 2010 mentre il reato penale è dato dall’elusione di un preciso ordine dell’ausiliario del giudice. I dirigenti del Miur questa volta si assumeranno personalmente le responsabilità, mentre il ministro dovrà ancora una volta spiegare perché non è intervenuto per evitare questo spreco di tempo e di risorse, visto che ora se non risparmia dovrà tagliare la tredicesima ai suoi dipendenti.
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Immissioni in ruolo: ministro latitante

Messaggiodi edscuola » 25 agosto 2011, 7:54

Immissioni in ruolo: ministro latitante, possibili denunce ai direttori regionali anche per estorsione.
Di fronte al silenzio del Miur, gli Uffici scolastici regionali procedono da soli in un’Italia comunale dove l’abuso si è sostituito al diritto, le minacce alle proposte. Ancora una volta i tribunali, questa volta, anche penali, saranno investiti della dolosa e colpevole incompetenza dei dirigenti dell’amministrazione periferica.
In Lombardia, nell’individuare gli aventi diritto sui posti del 2011-2012 obbligano l’aspirante a rinunciare a ogni diritto in merito al contenzioso attivato negli ultimi due anni; nel Veneto, alcuni posti sono accantonati dalle vecchie graduatorie, altri no ma in cambio accantonano le nomine individuando l’avente diritto; in Toscana danno le supplenze agli accantonati in cambio dei ruoli e le immissioni lo stesso giorno dalle vecchie e dalle nuove graduatorie e tutto tra intimidazioni verbali su possibili depennamenti, cancellazioni, truffe.
L’Anief invita tutti i ricorrenti sui posti accantonati a farsi assegnare gli incarichi d’ufficio, a denunciare tutte le mancate immissioni per abuso di potere e la rinuncia ai diritti vantati con il contenzioso seriale aperto per estorsione. Si passa dall’omissione di atti di ufficio all’istigazione a delinquere contro un ordine di un ausiliare di un giudice. Le denunce saranno depositate presso le Procure della Repubblica. Nel frattempo, l’Anief continua a chiedere l’intervento del ministro Gelmini, in questo momento, latitante. L’unica nota del Miur, infatti, Prot. n. AOOODGPER 6705 Roma, 24 agosto 2011, continua a interpretare erroneamente la normativa, vietando i trasferimenti per cinque anni anche ai neo-assunti dal 1 settembre 2010, mentre la legge - a nostro avviso illegittimamente - voluta dalla Lega dispone tale provvedimento dal 1 settembre 2011. Anief, pertanto, non potrà fare altro che lanciare nuovi ricorsi per i neo-immessi in ruolo per consentirne la mobilità come per il personale precario e far dichiarare incostituzionale la nuova normativa introdotta.

Nota al Direttore generale su USR Lombardia
Al Direttore generale, dott. Chiappetta.
Richiesta: annullamento nota USR Lombardia Prot. n. MIUR AOODRLO R.U. 8652 del 24.08.2011. Denuncia del presunto reato di abuso di potere o per la violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione e di estorsione.
La scrivente O. S.,
preso atto della nota a firma del dirigente dell’USR Lombardia Prot. n. MIUR AOODRLO R.U. 8652 del 24.08.2011 in cui si prevede che “Si da altresì avviso che coloro i quali risulteranno individuati ed assunti per diritto di graduatoria dalle GAE 2011/12, dovranno contestualmente rinunciare, all’atto dell’accettazione, ad ogni diritto derivante dalla graduatoria precedente”
considerato che l’assunzione dalle Gae 2011/2012 è disposta dalla normativa vigente e non in via di transazione bonaria dalla Direzione scolastica regionale ai ricorrenti o aspiranti inseriti che hanno anche pendente un giudizio in corso in merito al contenzioso avverso le graduatorie precedenti e le relative disposizioni riguardanti le immissioni in ruolo,
visto che il dirigente dell’amministrazione con tale nota obbliga contro la sua volontà e la sua coscienza l’aspirante individuato per una proposta di assunzione in ruolo dalle Gae 2011-2012 alla rinuncia a ogni diritto rivendicato in merito alle graduatorie precedentemente compilate per errore dello stesso dirigente come il commissario ad acta ha già chiarito allo stesso dirigente con nota del 4 aprile 2011,
chiede alla S. V., nell’esercizio dei suoi poteri, di annullare la nota in oggetto che sarà oggetto di denuncia penale da parte dei diritti interessati per abuso di potere e di estorsione.
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