ADIDA: Fatti e non parole

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ADIDA: Fatti e non parole

Messaggiodi edscuola » 6 luglio 2011, 6:15

L’ Adida (associazione docenti invisibili da abilitare) scende in piazza.


Fatti e non parole

L’associazione Adida è stanca delle parole, l’11 luglio tutti insieme presidieremo il Ministero della pubblica istruzione, fin quando il ministro Gelmini non ci riceverà. Siamo, da troppo tempo, nascosti dalla polvere nei meandri della burocrazia dei palazzi, e la nostra precarietà che da anni aspetta risposte è ancora insoluta.
Abbiamo bisogno di certezze, di fatti e non di parole! Abbiamo bisogno di avere conferme e date certe sul nostro futuro di insegnanti.
Ma bisogna passare ai metodi drastici e chiedere a gran voce che i nostri diritti di formazione e crescita professionale non vengano più calpestati.

L’appuntamento è di fondamentale importanza per noi! Tutti insieme presidieremo di fronte al Ministero e raccoglieremo le firme per portare all’attenzione del Ministro stesso e dei dirigenti del MIUR i diritti dei migliaia di precari di III fascia: la richiesta di inclusione nel Decreto Salvaprecari; il diritto alla formazione, così con stabilito dalla nostra Costituzione, totalmente negato dalle nuove regole per la Formazione iniziale dei docenti; il diritto di accedere ad una forma di reclutamento che ponga fine allo sfruttamento del lavoro precario.

Adida non ci sta con i tagli indiscriminati perpetrati nella scuola pubblica, con la mancanza di risposte sulla situazione degli insegnanti di III fascia e con l’incertezza del futuro, per chi da anni insegna senza diritti di formazione nella scuola pubblica.
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Partecipazione dei colleghi trentini

Messaggiodi edscuola » 6 luglio 2011, 6:16

Adida (associazione docenti invisibili da abilitare) richiede la partecipazione dei colleghi trentini.


L’associazione Adida ha provato ripetutamente a chiedere udienza al presidente della provincia di Trento, ma senza avere alcuna risposta ad una possibile audizione, che consenta una possibile soluzione per i docenti di III fascia della provincia Trentina.
Per questo motivo l’associazione di docenti invisibili Adida chiede all'amministrazione della Provincia autonoma di Trento l'abolizione della divisione in Fasce delle Graduatorie d'Istituto ed una pubblica Audizione presso gli Organi Amministrativi Provinciali. È sua intenzione infatti impugnare, ai sensi e per gli effetti delle normative dell’Unione Europea e della loro attuazione nell’Ordinamento italiano, la Deliberazione n. 728 del 15 aprile 2011, prot. n. S136/2011/10-4.1 ("Termini e modalità per la presentazione delle domande ai fini della formazione delle graduatorie d'istituto del personale docente e ulteriori direttive applicative (comma 6, articolo 7, decreto del presidente della provincia 28 dicembre 2006, n. 27-80/Leg.)") laddove essa prevede, all’art. 2, la collocazione in III fascia di Istituto del personale docente in possesso di titolo di accesso all’insegnamento conseguito nel territorio dello Stato italiano.

E’, infatti, opinione di ADIDA, come di seguito dimostrato, che i titoli di studio italiani che danno accesso all’insegnamento siano da ritenersi a tutti gli effetti di legge “qualifiche professionali” rispondenti alle definizioni della normativa dell’Unione Europea da valutarsi al pari delle stesse conseguite in altri Stati membri e quindi da collocarsi, senza distinzione, nella II fascia delle citate graduatorie. Va inoltre evidenziato che la suddivisione in 3 fasce di tali graduatorie risulterebbe infondata, nonché lesiva del principio di uguaglianza (art. 3 Cost.) e del principio di ragionevolezza del buon andamento dei pubblici uffici (art. 97 Cost.).

Premesso, infatti, che la professione di insegnante in Italia è una “professione regolamentata”, in relazione ad essa trova piena e completa applicazione la Direttiva 2005/36/CE delle Comunità Europea che norma e regola il sistema generale delle professioni regolamentate nell’ambito dell’Unione Europea, e dei titoli di accesso alle stesse, e quindi anche dell’Italia in quanto Stato membro.

Bisogna prendere coscienza dei propri diritti, oltre che dei propri doveri ed intervenire tutti insieme per l’abolizione delle fasce, ritornando al vecchio sistema che prevedeva, dunque, un diverso reclutamento più equo e più giusto per circa 3000 mila insegnanti, che da anni lavorano nella scuola.
L’associazione Adida che nasce nel novembre 2009, è l’unico ente legalmente riconosciuto che si occupa degli insegnanti di III fascia e che ha istituito un ricorso ad hoc proprio per cercare una soluzione alla problematica in questione nel Trentino Alto Adige.


Aderire entro la fine di luglio è di fondamentale importanza per il futuro lavorativo.
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