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67mila assunzioni in tre anni fondo per finanziare gli ...

Messaggiodi edscuola » 5 maggio 2011, 22:43

da Repubblica.it

DECRETO SVILUPPO

"Scuola, 67mila assunzioni in tre anni fondo per finanziare gli studenti meritevoli"

Le misure previste per l'istruzione nel provvedimento varato dal governo. Dal prossimo anno didattico diventa triennale l'aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento, con possibilità di trasferimento in un'unica provincia. Credito di imposta per la ricerca
di SALVO INTRAVAIA

ROMA - "Nuove regole per l'aggiornamento delle graduatorie" dei precari della scuola, "fondo per il merito per gli studenti universitari" e "credito di imposta per le imprese che investono in ricerca". Ecco le novità contenute nel decreto Sviluppo approvato questa mattina dal Consiglio dei ministri. Per la scuola è in arrivo un Piano triennale di immissioni in ruolo, che dovrebbe alleggerire la pressione e le divisioni politiche di questi giorni. "Per quanto riguarda il precariato, le ultime stime elaborate dal ministero - spiegano da viale Trastevere - prevedevano che, grazie ai pensionamenti e alle immissioni in ruolo degli ultimi anni, il fenomeno avrebbe trovato una definitiva soluzione in sei o sette anni".

"I provvedimenti contenuti nel decreto per lo Sviluppo - spiegano al ministero - consentono, pur all'interno del quadro di riorganizzazione del personale della scuola, di ridurre i tempi previsti e dunque di risolvere definitivamente un problema nato nei decenni passati, a causa di scelte politiche irresponsabili che hanno fatto lievitare fino a 250.000 il numero degli insegnanti abilitati, iscritti nelle graduatorie ad esaurimento". Secondo le previsioni del governo, quindi, per assorbire tutti i precari in lista potrebbero bastare anche meno di sei anni.

Il Piano triennale per le immissioni in ruolo prevede "l'assunzione a tempo indeterminato di docenti" e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) "su tutti i posti disponibili
e vacanti in ciascun anno". Quest'anno i posti vacanti sono 67 mila: 30mila docenti e 37mila Ata. E dovrebbero essere proprio 67 mila i posti assegnati a settembre. Distribuiti, secondo una prima versione, "in base alle graduatorie dell'anno 2010/2011". Ma il ministero parla di refuso e chiarisce che le graduatorie usate saranno quelle vigenti. La decisione comunque non mancherà di creare polemiche. L'apertura delle liste provinciali, prevista a giorni, avrebbe infatti determinato il trasferimento di migliaia di docenti meridionali al Nord, dove i posti vacanti sono in abbondanza e per metà vengono assegnati proprio attraverso le graduatorie dei precari.

"Dall'anno scolastico 2011/2012 - altra novità in arrivo - l'aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento è effettuato con cadenza triennale e con possibilità di trasferimento in un'unica provincia". In questo modo il ministero dà attuazione alla sentenza della Corte costituzionale che ha sancito il diritto alla mobilità degli insegnanti" dichiarando illegittime le graduatorie "di coda", inventate dalla Gelmini nel 2009. "L'aggiornamento triennale anziché biennale delle graduatorie - spiegano dal ministero - consente di coniugare il diritto alla mobilità con l'esigenza di garantire la continuità didattica e la qualità dell'insegnamento". E sempre per evitare i viaggi della speranza, Sud-Nord e ritorno, in cerca di una cattedra, e "garantire la continuità didattica, a decorrere dal prossimo anno scolastico 2011/2012, è previsto che i nuovi docenti immessi in ruolo" possano spostarsi solo dopo 5 anni. Sarà inoltre prorogato il decreto salva-precari che dà ai precari che perdono la supplenza la precedenza sulle supplenze temporanee.

Ma non finiscono qui le novità. Per gli studenti universitari è in arrivo il Fondo per il merito: "la costituzione di un Fondo per il merito, come fondazione pubblico-privata in cui far affluire fondi pubblici e capitali privati per erogare prestiti di onore agli universitari che, nei casi di eccellenza, si trasformano in vere e proprie borse di studio". Per la ricerca è in arrivo infine il "credito di imposta a favore delle imprese che finanziano progetti di ricerca in università o enti di ricerca".
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