da Corriere
«Scarsa formazione. Il rimedio? Copiamo dagli altri Paesi»
«Fa bene Panorama a divulgare certe notizie, sperando che poi qualcuno se ne occupi — dice il linguista Tullio De Mauro —. In altri Paesi i Clinton, la Thatcher, i Mitterrand, il Senato americano e altri organismi centrali hanno preso in mano le situazioni scolastiche e culturali. Qui invece lasciamo al povero ministero dell'Istruzione, chicchessia, il compito di gestire da solo una materia che riguarda la capacità economico produttiva del Paese e l'intera società».
La sorprendono i risultati dell'inchiesta di «Panorama»?
«Gli insegnanti sono solo una parte e niente altro che una parte della classe istruita e per quanto possa sorprendere presentano in realtà le stesse caratteristiche e gli stessi dislivelli degli altri laureati, degli altri istruiti. Da noi chi voleva e vuole sa, con dati oggettivi, perlomeno da più di trenta anni le cose stanno in questi termini. E non è che sul versante umanistico le cose vadano molto meglio. Qui si può risalire ancora più indietro, agli anni '50».
Le cause?
«Abbiamo fatto molto poco per formare e reclutare in modo adeguato quelli che dovranno insegnare. Compreso il settore dell'università, per non parlare di quelli che andranno a scrivere nei giornali».
Tullio De Mauro, 75 anni, linguista ed ex ministro della Pubblica istruzione
G. Ben.