ANIEF: Scuole mancano i revisori dei conti

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ANIEF: Scuole mancano i revisori dei conti

Messaggiodi edscuola » 24 aprile 2011, 8:33

Scuole: mancano i revisori dei conti e slitta il conto consuntivo

Soldi spesi senza controllo. Alcune OO. SS. chiedono un incontro urgente al ministro Gelmini dopo aver avvallato, però, la direttiva ministeriale che ridefinisce illegittimamente alcuni criteri per la selezione dei controllori dei bilanci delle scuole. Anief pronta a ricorrere.
Tutto nasce con la nota del 12 ottobre scorso a firma del Direttore generale dell’Ufficio VII del Miur, dott. M. Filisetti, per la presentazione delle domande per via informatizzata per far parte dell’elenco per la designazione dei revisori dei conti per il triennio 2011-2013. Dopo che gli aspiranti, spesso quadri dirigenziali dell’amministrazione centrale e periferica del Miur, presentano la domanda esce con il placet di alcune OO. SS., preventivamente consultate, la direttiva n. 102 del 30 dicembre 2010, a firma del ministro Gelmini che ridefinisce a posteriori proprio i criteri di selezione dei candidati, ritardando sine die la pubblicazione dell’elenco dei nuovi 3.000 revisori dei conti.
Risultato pratico: dal 15 febbraio 2011 - data ultima di proroga dei collegi di cui alla legge 444/1994 -, le scuole sono senza i revisori dei conti di nomina del MIUR.
Lo stesso direttore generale ne ha preso atto e ha dovuto emanare il 14 aprile scorso una nuova nota, con prot. n. 2691, che autorizza a postergare al 31 maggio l’approvazione del conto consuntivo da parte di ciascun consiglio di istituto delle 12.000 scuole sparse sul territorio nazionale, che dovrebbe essere corredato proprio dalla relazione di quei revisori di conti, ancor oggi non assegnati alle stesse scuole, mentre la data originariamente prevista fin dal decreto interministeriale del 1 febbraio 2001 era per il 30 aprile di ogni anno.
Con una conseguenza paradossale: incertezza di bilancio per il funzionamento della scuola e momentanea assenza di uno dei due titolari (l’altro revisore è di nomina del MEF, dopo l’approvazione della legge 296/2006) della culpa in vigilando e della segnalazione all’USR di una nomina di un eventuale commissario ad acta in caso di illecito o inopportuno utilizzo dei fondi in dotazione dell’istituzione scolastica.
Se poi si va nel merito della direttiva ministeriale, emanata a procedura selettiva avviata, si scoprono diverse incomprensibili modifiche alla disciplina vigente, che l’Anief ritiene debbano essere immediatamente cassate perché illegittime e facilmente impugnabili nei tribunali:
- l’introduzione del nulla osta (comma 1, articolo 1) che, dopo l’eventuale idoneità ministeriale, subordina la presa di incarico da parte degli aspiranti dipendenti dell’amministrazione pubblica al placet del dirigente responsabile dell’ufficio di appartenenza, qualora compatibile anche con la nuova mole di lavoro in carico allo stesso ufficio, dopo i tagli di settore;
- la mancata riproposizione (comma 1, articolo 1) della distinzione tra profili di cui all’art. 57, c. 5 del decreto interministeriale n. 44 del 2001 (dipendenti appartenenti a qualifica non inferiore a quelle ricomprese nell'area funzionale C del contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al comparto dei ministeri per il quadriennio 1998-2001, nonché i dipendenti, di qualifica immediatamente inferiore che siano iscritti nel registro dei revisori contabili. L'elenco comprende una apposita sezione nella quale possono chiedere di essere iscritti revisori contabili esterni all'amministrazione per l'attribuzione degli incarichi eccedenti);
- la pubblicazione dei criteri di selezione (comma 3, articolo 1) avvenuta dopo l’apertura della procedura informatizzata;
- la considerazione di conflitti di interesse che esulano dalle mere esigenze di lettura di documenti contabili (articolo 3) che mette fuori gioco tutti i titolari di corsi di formazione o di funzione ispettiva di progetti comunitari nelle istituzioni scolastiche;
- l’inserimento del criterio di servizio nella stessa regione ma non nella stessa provincia, di cui all’articolo 4, che contraddice quanto autorizzato successivamente all’articolo 6 (nomina del revisore di regioni limitrofe), peraltro contraddetto al suo interno nel numero di incarichi (due o quattro?);
- l’adozione da parte dell’Ufficio IX (o VII?) della direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio di tutte le determinazioni conseguenti alle segnalazione dei revisori dei conti (articolo 9), e ad oggi demandata ai dirigenti degli uffici scolastici regionali, titolari della nomina del commissario ad acta, su segnalazione dei suddetti revisori.
Anief chiede, pertanto, la riscrittura della direttiva. In sua assenza, promuoverà ricorsi per l’annullamento dell’illegittimo elenco dei revisori dei conti pubblicato in violazione delle norme vigenti.
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MEF conferma il blocco degli stipendi fino al 2013

Messaggiodi edscuola » 24 aprile 2011, 8:35

Scatti di anzianità: il MEF conferma il blocco degli stipendi fino al 2013

Nel Documento di Economia e Finanza confermati i risparmi derivati dal blocco dell’anzianità di carriera per il personale docente e Ata di ruolo, 2011-2013. I sindacati, finalmente, hanno letto il cedolino unico e chiedono un incontro urgente al Miur. Anief sta depositando il ricorso al Tar Lazio per bloccare soldi e contratto e far riconoscere la pensione.
Diversi sindacalisti avevano provato a tranquillizzare i colleghi in assemblee sindacali svolte qua e là con urgenza in tutta Italia, dopo la notizia dei ricorsi Anief riservati al personale di ruolo, affermando che gli aumenti per il 2010 erano stati assegnati, e che per il 2011 avevano certamente sbagliato i tecnici del Tesoro a prorogare di due anni d’ufficio la data di maturazione degli scatti, nel cedolino unico di gennaio. Ma, dopo 4 mesi, dal MEF non è arrivata la smentita, ma anzi, la conferma che i risparmi per 320 milioni nel 2011, per 640 milioni nel 2012, per 960 milioni nel 2013 si faranno e proprio dal blocco degli scatti di anzianità del personale docente e ata di ruolo, prima - aggiungiamo noi - della loro definitiva scomparsa come per il personale precario e della loro sostituzione con il meccanismo premiale introdotto dal decreto Brunetta.
Per questa ragione l’Anief ha deciso di ricorrere in tribunale, perché il diritto costituzionale al lavoro, a un contratto, a una proporzionata retribuzione non può essere compresso da alcuna legge dello Stato.
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III conferenza organizzativa legali Anief

Messaggiodi edscuola » 24 aprile 2011, 8:36

Precariato: III conferenza organizzativa legali Anief, Roma, 8 maggio.

Partono i primi ricorsi per la stabilizzazione, estensione dei contratti al 31 agosto, scatti biennali. Per la Consulta le assunzioni dei precari sarebbero costituzionali. Vittoria Anief a Milano dove un ATA ha riconosciuto la nomina giuridica per tutto l’anno, senza ricorso.
Si avviano alla conclusione i lavori della segreteria per l’assegnazione della prima tranche dei 4.000 ricorsi che saranno depositati entro l’inizio dell’estate nelle diverse corti territoriali d’Italia dai primi 100 avvocati che seguiranno le cause e che sono stati convocati a Roma, l’8 maggio prossimo, in conferenza organizzativa per discutere degli orientamenti recenti dei tribunali della Repubblica, in vista della stesura delle memorie definitive. Nella seconda tranche, saranno assegnati altri 4.000 ricorsi che partiranno subito dopo.
E’ sempre possibile chiedere all’Anief di aderire ai ricorsi, essendo stato spostato il termine di prescrizione della messa in mora al 31 dicembre 2011.
Le recenti sentenze di Vicenza e di Terni come quella di appello di Perugia, di segno apposto alla sentenza di Siena che ha ordinato la conversione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato, hanno offerto nuova materia di riflessione ai legali che sono impegnati a tutelare e a rivendicare i diritti dei ricorrenti che si sono affidati all’Anief per veder riconosciuto il diritto all’immissione in ruolo e alla parità di trattamento con il personale di ruolo. Ed è normale che i giudici si pronuncino in maniera differente, tanto più quando sono chiamati a disapplicare una normativa nazionale nel rispetto della normativa comunitaria, e a porre fine a una prassi consolidata su cui si è basato il funzionamento del sistema scolastico. Già che se ne parli correntemente nei siti specialistici del settore, nelle aule parlamentari, negli ambienti sindacali, negli incontri ministeriali, dopo un decennio di immobilismo mediatico e propositivo, è un successo che l’Anief rivendica ad alta voce e con tono fermo. Una proposta di legge, tre piattaforme rivendicative inserite in altrettanti scioperi nazionali con conseguente discussione del tema presso il Ministero del Lavoro, 8.000 ricorsi in corso di deposito, sono la prova più evidente di come la nuova decisa azione sindacale promossa dall’Anief fin dalla sua costituzione, in questi due anni - oggi, peraltro, seguita da pressoché tutte le sigle sindacali - ha messo al centro dell’agenda politica il problema della stabilizzazione del precariato scolastico. Problema che come quello della mobilità dei precari, dovrà trovare, una soluzione positiva.
Per non parlare della costante azione sindacale nel territorio dove ancora di recente l’AT di Milano ha riconosciuto il diritto di una ricorrente ATA iscritta all’Anief di estensione del contratto dal 30 giugno al 31 agosto, per il solo riconoscimento giuridico, per l’a. s. 2009/2010. Considerato che il personale ATA matura l’intero punteggio su 12 mesi e non su 6 mesi come per gli insegnanti è del tutto evidente l’importanza del risultato ottenuto. La decisione dell’AT conferma la capacità operativa della struttura territoriale dell’Anief che assiste gratuitamente tutti i soci perché abbiano riconosciuto il danno subito. La nostra socia potrà ora ottenere il punteggio spettante ed ottenere qualche posizione in più nella graduatoria. Soltanto in Italia, infatti, si assegnano contratti per 10 mesi invece che per 12, non si pagano gli scatti biennali di anzianità e si ricorre ai supplenti per coprire cattedre vacanti, a dispetto della continuità didattica e della motivazione del personale scolastico.
Entrando nel merito delle sentenze negative degli ultimi giorni promossi da alcuni precari, senza nulla togliere al dibattito che avverrà tra i nostri legali, è evidente che i giudici hanno censurato - Vicenza - il diritto dei ricorrenti con contratti al 30 giugno (non su posto vacante e disponibile come sta richiedendo per il momento Anief) o senza documentazione specifica - Terni - comprovante la natura del posto coperto (senza l’istanza di accesso agli atti messa a disposizione da Anief), non hanno avuto modo di apprezzare (Perugia) la recente sentenza n. 41/2011 della Consulta, che, al di là delle sentenze n. 217/2011, n. 89/2003 della stessa Corte relativo a un richiamo prescrittivo della prova concorsuale per l’assunzione nella P. A., richiamando la disciplina vigente nel comparto scuola, hanno ricordato come le procedure di assunzione per scorrimento di graduatoria del personale scolastico siano concorsuali e avvengano nel rispetto del principio di merito tutelato dall’art. 97 della Costituzione.
Vogliamo rassicurare i precari, pertanto, che i ricorsi presentati dall’Anief contribuiranno a delineare un quadro più chiaro dell’oggetto del contendere e a far apprezzare dai giudici elementi, magari ancor troppo poco valorizzati. Alla fine di questo possibile lungo contenzioso, nel caso di resistenza in Appello e in Cassazione dell’Amministrazione, sempre se non sarà trovata prima una soluzione politica, riteniamo che ancora una volta si formerà una giurisprudenza tale da risolvere per sempre la precarietà nel settore dell’Istruzione e da risarcire adeguatamente gli aventi diritto.
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