Il Tribunale di Brindisi da ragione alla Cisal Scuola
“Condannato l’U.S.P. di Brindisi ,al pagamento delle spese di giudizio e onorari”
“Una vicenda che ha dell’incredibile”, commenta il segretario Generale della Cisal Scuola prof. Raffaele Di Lecce, “il D.S.G.A. della Direzione Didattica . C. Monaco di Oria (BR), dirigente sindacale della Cisal Scuola di Brindisi, dopo aver ricevuto querela da parte di un collaboratore scolastico, e dopo aver invocato più volte, l’intervento del competente Ufficio Scolastico Provinciale di Brindisi, riceve, invece, dalla amministrazione, una notifica di sospensione dal servizio con privazione della retribuzione per gg. 10, per essersi rivolto agli organi di stampa, per evidenziare alcune inefficienze perpretate presso la propria Direzione Didattica ad opera di un collaboratore scolastico.
L’ingiustificata presa di posizione da parte dell’USP di Brindisi, aveva creato, sconforto e sfiducia da parte del DSGA nei riguardi della sua stessa amministrazione, che invece di intervenire per fare chiarezza sui fatti, è intervenuta in modo unilaterale, incidendo in modo negativo, con danni irreparabili sulla vita professionale e sindacale del DSGA e soprattutto sull’immagine dello stesso anche nell’ambito scolastico.
“Ci interroghiamo sul perché l’ amministrazione abbia preso una posizione così determinata e forte nei confronti di un DSGA”, prosegue il segretario generale della Cisal Scuola. “Molto probabilmente stava svolgendo il proprio lavoro a servizio della stessa amministrazione per evidenziare e correggere disfunzioni che non avrebbero certamente qualificato la stessa amministrazione scolastica. C’è da pensare che c’è dell’altro? Come mai il Dirigente scolastico, non aveva mai ravvisato nella vicenda tra ricorrente e collaboratore scolastico, gli estremi per poter promuovere azioni disciplinari nei confronti del DSGA?”.
Le riflessioni del sindacato non si fermano qui. “Il nostro sindacato, libero e autonomo, da anni si batte per difendere i diritti sacrosanti dei lavoratori, ma non è in alcun modo difensore a tutti i costi di chi non fa il proprio dovere, creando discredito su una categoria, già profondamente bistrattata e mortificata sia da un punto di vista economico che professionale. La risposta a tutto ciò si ha nella misura in cui ognuno si assume le proprie responsabilità, attraverso un lavoro serio, qualificato e condiviso negli interessi dei ragazzi delle famiglie e isolare soprattutto quelle energie negative che non fanno bene alla scuola italiana. Bisogna conquistare un consenso sociale attraverso la proposizione di una attività formativa efficace ed efficiente basata sul lavoro, sul suo valore, la sua centralità e la sua dignità. Bisognerà coinvolgere le istituzioni, associazioni di categoria per l’impegno alla serietà degli studi, al rispetto delle norme in vigore e alla correttezza sostanziale, non solo formale, del corretto funzionamento delle istituzioni scolastiche e per collaborare alla stesura di norme che puntino ad eliminare ogni tipo di patologia. Solo così sarà possibile evitare quella deriva verso la quale la scuola, altrimenti, sarebbe condannata. La Cisal Scuola Nazionale, dopo aver preso visione della sentenza del Tribunale di Brindisi, che condanna l’operato dell’amministrazione scolastica al pagamento di spese e onorari (a favore dell’avvocato Gerardo Di Punzo), per aver emesso un provvedimento disciplinare illegittimo che non le competeva e difettava, inoltre, del requisito dell’immediatezza e della proporzionalità, interverrà presso le sedi competenti per fare chiarezza sull’accaduto, e a difesa dell’immagine del della sigla sindacale. Ci viene spontaneo chiederci se il collaboratore scolastico, evidentemente tutelato, forse da altra organizzazione sindacale più rappresentativa e rappresentata e accreditata presso gli uffici scolastici competenti abbia avuto un minimo di richiamo", conclude il prof. Di Lecce.