Docenti SS I grado IS Mont Emilius 3: FORME di PROTESTA

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Docenti SS I grado IS Mont Emilius 3: FORME di PROTESTA

Messaggiodi edscuola » 18 febbraio 2011, 7:50

COMUNICATO DEI DOCENTI
della Scuola Secondaria di I grado della
Istituzione Scolastica Mont Emilius 3

Alla Sovraintendente agli studi della R.A .V .A.- Aosta.
All'Assessore all'Istruzione e Cultura della R.A.V.A.-Aosta.
Alla Dirigente Scolastica della Mont Emilius 3 – Sede.
Alle OO. SS. della Scuola della R.A.V.A. -Loro Sedi.
Agli Organi di Stampa Regionale -Loro Sedi.
Ai genitori degli alunni della Sc. Second. 1° grado.
Ai componenti della Commissione Sportiva della Scuola.

Oggetto: Chiarimenti in merito alle FORME di PROTESTA adottate.

I docenti della nostra Scuola ritengono necessario fare chiarezza sulla situazione venutasi a creare ultimamente, per quanto concerne le forme di protesta da essi adottate e per gli sviluppi che queste hanno registrato in seguito ad iniziative di tipo individuale.
Tra il 25/01/2011 ed il 5/02/2011, per iniziativa della Commissione Sportiva della nostra Scuola, siamo venuti a sapere dal settimanale “La Vallée- notizie”che alcuni nostri Colleghi ( i 5 firmatari di un Verbale della stessa Commissione) non intendevano più aderire a tutte le forme di lotta sindacale riconfermate dall'Assemblea del 19/01/2011, inoltre abbiamo dovuto registrare: qualche episodio poco trasparente nella procedura di Autorizzazione alle Uscite sportive dagli stessi previste, una raccolta di firme dei genitori per una petizione alla Dirigente ed infine un altro articolo sullo stesso giornale (5/02/2011), che invitava la Dirigente ad acconsentire –
sull'onda della petizione dei genitori- all'Uscita sportiva, quando la stessa Autorizzazione era già stata firmata (4/02/2011).
Sul Verbale della Commissione, sulla Lettera “dei genitori” e sugli articoli giornalistici abbiamo anche potuto leggere delle affermazioni che riteniamo molto discutibili e nelle quali non ci riconosciamo affatto.
Nel primo articolo (“La Vallée-notizie” del 29/01/2011, pag. 57, “State penalizzando i ragazzi”), per quanto concerne i contenuti della protesta dei Docenti, nessun Comunicato dell'Assemblea aveva menzionato una mancanza di fondi regionali per le attività già previste e poi sospese per protesta. Anzi, la volontà più volte espressa dall'Assessore Regionale di intendere le spese per la Cultura non come un “costo della società”, ma come un “investimento”, era sempre stata apprezzata e condivisa da noi tutti. Tuttavia, i Docenti valdostani non vivono in un'isola sperduta nell'universo. Ciò che avviene già oggi nel resto del territorio italiano li coinvolge direttamente, perché ha a che fare con la stessa tenuta della credibilità del sistema-scuola al quale essi appartengono. Inoltre, la realtà scolastica penosa in cui sono ormai costretti ad operare tanti nostri colleghi di là dal confine di Pont Saint Martin può interessare anche personalmente qualcuno di noi (es.: trasferimenti fuori Valle, ecc.). Si ritiene che, se lo Stato prevede dei tagli sostanziosi al Settore in cui operiamo, prima o poi essi toccheranno anche la nostra Regione. Ne abbiamo già registrato alcuni sintomi, ad esempio: anche da noi molti precari sono senza lavoro, con sempre meno possibilità di trovarlo in futuro; dal 2011, gli “scatti di carriera”sono bloccati, senza parlare della decurtazione dell'indennità di buonuscita. Inoltre, negli ultimi anni, accorpando le diverse Scuole “in verticale”, “in orizzontale”, ecc., fino a riunire anche 700-1000 alunni nella stessa Istituzione, non abbiamo già cominciato a risparmiare sulla Scuola? Quanti ex-Direttori Didattici, ex-Presidi e quanti Segretari non ci sono più? Quanti Dirigenti hanno accettato di “reggere”una seconda Istituzione, oltre a quella di loro competenza? Per quale motivo -se non economico- un docente di Carema (Comune del Piemonte, per esempio) vincitore di concorso per insegnare all'estero vede riconosciuti i suoi diritti e invece un docente della Valle d'Aosta deve rientrare subito in sede? Forse perché, in attesa
da tanti anni di una normativa specifica tra Stato e Regione, la gestione autonoma della Valle d'Aosta deve garantire meno diritti rispetto a quella delle Regioni non autonome In secondo luogo, la lettera firmata dai genitori è giunta alla Scuola il 2/02/2011, senza alcun riferimento ad altre altrettanto importanti attività programmate e poi sospese per protesta, proprio in coincidenza delle altre iniziative avviate dai Colleghi già citati. Fino ad allora, pur rincresciuti per le importanti rinunce di questo periodo, i genitori non avevano manifestato alcuna disapprovazione sulle scelte operate dai Docenti, lasciando quindi intendere almeno un buon margine di comprensione dei motivi reali della protesta: da questa comprensione i Docenti si sentivano confortati e per questa erano riconoscenti ai genitori stessi.
Nell'articolo giornalistico del 29/01/2011, invece, si accenna ad una situazione ben diversa, quando si scrive di uno“... scollamento tra le diverse componenti del mondo della scuola. ...” (insegnanti, genitori e alunni) e poi “...”crepa” nel fronte della protesta...”, come se già si potessero prevedere, ovviamente, le conseguenze di queste ultime novità.
Infine, la NON adesione alle forme di protesta di uno o più Docenti, senza dubbio frutto di scelte personali, avrebbe potuto avvenire alla luce del sole, senza alcun impedimento e senza conseguenze negative. Il metodo utilizzato in questa occasione da alcuni colleghi avrà invece come inevitabile risultato quello di dare un'immagine poco dignitosa delle differenze di vedute tra operatori di quello stesso Settore che in vari modi viene già ridicolizzato da tante fonti (cinema, giornali, ecc.). Anche il coinvolgimento dei genitori in questa questione ha ottenuto un effetto indesiderato: quello di seminare un distacco ed una diffidenza, tanto ingiustificati, quanto deleteri, tra Scuola e famiglia. Purtroppo, evidentemente, a qualcuno di noi, nonostante l'età, non risulta ancora chiaro che il metodo (ossia il modo di fare) non è solo una questione teorica, poiché produce sempre effetti pratici e reali, che a volte travalicano addirittura quelli del contenuto.
Pertanto, visti e chiariti gli ultimi sviluppi della situazione in sede di Collegio dei Docenti e ritenendo molto importanti i motivi della loro azione sindacale, gli Insegnanti intendono comunque continuare nelle forme di lotta già adottate, pur coscienti del fatto che la NON adesione di alcuni può apparire come un tipo di atteggiamento più sensibile ai bisogni degli alunni, rispetto a quello di coloro che, “con freddezza assoluta” insistono nella loro protesta. Per quanto possibile, essi NON faciliteranno la realizzazione di queste iniziative personali, per esempio: non rendendosi disponibili all'accompagnamento all'esterno, non sostituendo -con ore straordinarie- i Colleghi assenti dall'Istituto per le Uscite, ecc. .
I Docenti ritengono utile comunicare le loro precisazioni, al fine di fare chiarezza e di contribuire, per quanto possibile, a ripristinare il clima di correttezza e di fiducia che fin qui ha caratterizzato l'operato di questa Scuola.
Molto amareggiati e dispiaciuti di dover scendere nei particolari di una situazione, che avrebbe potuto rimanere interna e risolversi senza clamore alcuno, e ringraziando per l'attenzione, porgono distinti saluti

Charvensod, 16/02/2011.

I Docenti della Scuola Secondaria di I grado
(tranne i componenti della Commissione Sportiva)
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