ANIEF: Senato congela le graduatorie per un anno

Rassegna Stampa e News su Scuola e Sindacato

ANIEF: Senato congela le graduatorie per un anno

Messaggiodi edscuola » 16 febbraio 2011, 8:34

Graduatorie: il Senato congela le graduatorie per un anno

In votazione oggi il maxi-emendamento del Governo al mille-proroghe. Si inseriranno a pettine i soli ricorrenti grazie all’ordinanza della corte costituzionale. Pronto l’intervento del Commissario ad acta. Anief, comunque, invita gli onorevoli deputati a cambiare il nuovo testo perché incostituzionale. Graduatorie in pensione dal 2012.
L’emendamento voluto dalla Lega nord e condiviso dal Governo congela le graduatorie per evitare lo spostamento a pettine di tutti i docenti inseriti nella terza fascia delle graduatorie ex-permanenti, all’atto del naturale aggiornamento previsto in primavera. La norma consente l’inserimento a pettine, secondo il proprio punteggio, ai soli docenti che hanno promosso un ricorso al tribunale amministrativo, al presidente della repubblica, al giudice del lavoro. Almeno 15.000 di essi sono dell’Anief che così si conferma come il sindacato vincente nelle aule dei tribunali e parlamentari, il solo che tutela gli interessi della categoria. Nel frattempo, nel primo incontro interlocutorio con le OO. SS. - la cui rappresentatività è stata prorogata per legge come per le graduatorie, contrariamente al recente parere del Consiglio di Stato -, il Miur, in attesa delle decisioni parlamentari, sembra orientato a salvaguardare sia i diritti individuali dei ricorrenti operando una ricognizione di quanti vantano una mancata nomina annuale, un’immissione in ruolo e un equo indennizzo, sia le nomine già effettuate. A tal proposito l’Anief invierà un elenco aggiornato dei ricorrenti iscritti alla nostra organizzazione sindacale, ancora interessati al contenzioso in oggetto, a fine mese, comunicando i nominativi anche al commissario ad acta. E’ evidente che laddove il Mef taglia posti di lavoro, l’Anief li ripristina con nomine in surroga, grazie proprio ai ricorsi.
Sebbene questa nuova norma renda merito ai ricorsi promossi dall’associazione professionale e sindacale - dichiara Marcello Pacifico, presidente dell’Anief -, tuttavia, riteniamo che debba essere ancora modificata durante la discussione nell’altro ramo del Parlamento, perché contraria alla nostra Costituzione in quanto discrimina i docenti che sono inseriti nella stessa fascia (art. 3), impedisce la libera circolazione di tutti gli altri docenti non ricorrenti nella ricerca di un posto di lavoro (art. 16), annulla la parità di accesso agli uffici pubblici e l’assunzione per merito (art. 51, 97). Inoltre, nel violare la legislazione vigente improntata all’aggiornamento biennale dei punteggi e al trasferimento da una provincia all’altra, introduce un ulteriore pericoloso elemento che lega la fine delle attuali graduatorie non al loro naturale esaurimento quanto all’approvazione di un nuovo sistema di reclutamento - sostitutivo di quello attuale - che, dalle prime indiscrezioni, violerebbe proprio gli articoli richiamati. Pertanto, non possiamo che essere contrari alla mortificazione dei diritti acquisiti dai docenti precari. Dopo tutti gli esami di stato superati, gli anni di servizio espletati, i titoli acquisiti, si meritano la stabilizzazione senza nuove valutazioni dal sapore politico, lontane dalla tutela dell’imparzialità della pubblica amministrazione.
Non siamo affezionati alle code o ai pettini, ai terroni o ai padani ma alla qualità della didattica e del servizio scolastico offerto alle nostre famiglie. La costituzione è il nostro faro, dalla cui luce traggono vigore la legge e la giustizia.
Il maxi-emendamento n. 1.900 del Governo
http://www.senato.it/leg/16/BGT/Testi/A ... 000039.pdf
Il comma 4-sexties che proroga le graduatorie e salva gli effetti dell’ordinanza della corte costituzionale
«4-sexies. Il termine di efficacia delle graduatorie provinciali previste dall’articolo 1, comma 605, lettera c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, risultanti dalle operazioni di integrazione e aggiornamento previste dal decreto legge 7 aprile 2004, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 giugno 2004, n. 143, è prorogato fino al 31 agosto 2012, al fine di consentire la definizione della nuova disciplina legislativa del reclutamento. Sono fatti salvi gli adempimenti conseguenti alla sentenza della Corte costituzionale che dichiara l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1, comma 4-ter, del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 134, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2009, n.167. A decorrere dall’anno scolastico 2011/2012 l’inserimento nella prima fascia delle graduatorie di istituto, previsto dall’articolo 4 della legge 3 maggio 1999, n. 124, è consentito esclusivamente a coloro che sono inseriti nelle graduatorie ad esaurimento della provincia in cui ha sede l’istituzione scolastica richiesta.».
La dichiarazione del sen. Pittoni (Lega) autore dell’emendamento recepito dal Governo
Legislatura 16º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 502 del 15/02/2011
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Sciopero nazionale docenti e ata il 18 marzo 2011

Messaggiodi edscuola » 16 febbraio 2011, 20:18

Sciopero nazionale Anief docenti e ata: il 18 marzo 2011, per festeggiare l’unità d’Italia

Fallita la procedura di raffreddamento, nella conciliazione svoltasi il 14 febbraio 2011. Anief ha richiesto la stabilizzazione di tutti i precari con tre anni di servizio, il rispetto dell’ordinanza della corte costituzionale, lo sblocco degli scatti di anzianità e delle elezioni Rsu per il personale di ruolo.
Una delegazione Anief, composta dal presidente nazionale M. Pacifico, dalla coordinatrice Sicilia N. Maranzano, dal coordinatore Lazio O. De Giulii, dalla coordinatrice Latina A. De Luca, ha dibattuto la vertenza con la responsabile delle relazioni sindacali del Miur - uff. Gabinetto, dott. C. De Luca.
Al termine dell’incontro, viste le risposte negative del rappresentante del Miur alle istanze poste, l’Anief ha indetto una giornata di sciopero nazionale del personale docente e ata a tempo determinato e indeterminato per il prossimo 18 marzo 2011, anche per festeggiare i 150 anni dell’unità d’Italia, considerato che il ministro Gelmini vuole tenere aperte le scuole il 17 marzo 2011, proprio il giorno in cui C. Cavour scrisse a M. D’Azeglio: “Dès ce jour, l’Italie affirme hautement en face du monde sa propre existence”. Così intendiamo rispondere all’invito del prof. L. Corradini (Sole24ore del 13.2.2011) di occupare le scuole con gli studenti quel giorno che per noi è così sacro, e all’idea comune al 44% degli italiani di non lavorare (Osservatorio di Mannheimer).
Se il Governo non decide di festeggiare il 17 marzo 2011 - dichiara M. Pacifico, pres. Anief – noi, da cittadini, non possiamo che obbedire ma ci riserviamo il diritto di scioperare almeno il giorno dopo, il 18 marzo 2011, anche per ricordare come ancora oggi sia attuale commemorare simbolicamente il giorno in cui si è consumata agli occhi del mondo l’unità nazionale.
Tale occasione è tanto più importante se si protesta ai mali attuali di una certa politica che insegue il guadagno a discapito dello stato sociale, l’interesse al luogo dei bisogni della collettività, il particolarismo locale al posto dell’universale italiano, nei contratti di lavoro, nelle elezioni Rsu, nella mobilità del personale inserito nelle graduatorie.
Vogliamo chiudere le scuole per aprire il cuore e la mente al culto della nostra Costituzione, cui dedichiamo questa importante giornata.
Estratto delle risposte dell’amministrazione e delle controdeduzioni dell’Anief.
R. Miur: le scelte di politica scolastica dipendono dal legislatore e non dall’amministrazione, nonché dal decreto autorizzatorio della presidenza del consiglio dei ministri. Il CCNL non prevede l’aumento degli scatti per i precari.
C. Anief: In merito alla questione della stabilizzazione del personale precario dipendente della scuola, si ribadisce la mancata attuazione da parte del Miur della normativa nazionale e comunitaria (1999/70/CE), in particolare del decreto legislativo 368/2001, della legge 296/2006, 244/2007 (stabilizzazione del personale con tre anni di servizio nella Pubblica amministrazione), della legge 167/2009, tanto che si è resa necessarie anche la proposizione di una class action. Anche nel caso del decreto autorizzatorio di cui alla legge 449/1997, si ricorda come il giudice può disapplicare la normativa nazionale se in contrasto con quella europea. Per tale ragione, l’Anief, oltre agli 8.000 ricorsi al giudice del lavoro, intende proporre una class action al giudice amministrativo. Anche per quanto concerne la progressione di carriera del personale precario si richiamano le osservazioni di cui sopra. Inoltre, si ribadisce come per dichiarazione espressa del Direttore del Personale del Miur, dott. Chiappetta, annualmente e sistematicamente l’amministrazione ricorre all’utilizzo del personale precario per il 15% del suo organico, in violazione anche di quanto disposto dalla legge 133/2008 (assunzione, esclusivamente, per il funzionamento ordinario della PA).
R. Miur: il Mef ha comunicato che nei cedolini di gennaio risultano gli aumenti percepiti per l’anno 2010, mentre l’intesa con le parti sociali del 4 febbraio non tocca il fondo d’istituto.
C. Anief: Per quanto riguarda il blocco degli scatti biennali per il personale di ruolo, si ribatte che è lo stesso Miur, con nota prot. 657 del 27 gennaio 2011, a ribadire come, ai sensi del D.I. del 3 gennaio 2011, lo stesso rimane vigente per effetto della nuova normativa approvata, a tal punto che il personale con 40 anni di servizio può non andare in pensione nella speranza che i soldi risparmiati nel biennio successivo possano essere riutilizzati per garantire la progressione di carriera attesa. Ciò, a nostro avviso, in palese violazione degli articoli 2, 3, 4, 36, 39 della costituzione che prevedono la liceità della firma di contratti collettivi nazionali per l’organizzazione della vita dei lavoratori e tutelano l’adeguamento degli stipendi al costo della vita. Sull’intesa con le parti sociali del 4 febbraio 2011 e sulle relazioni sindacali, si ricorda come sia necessario il 51% della rappresentatività della parte sindacale per poter avere delle regole condivise e legittime per l’esercizio delle prerogative sindacali. In merito, si rileva come per le prossime elezioni RSU sia opportuno che le categorie dei rappresentati dei lavoratori siano scisse dalle categorie dei dirigenti per garantire l’imparzialità dell’azione amministrativa ed evitare un contenzioso certo al giudice del lavoro. In merito, si precisa come sarebbe opportuno ripristinare, nell’atto di indirizzo rivolto alle altre OO.SS., la possibilità di costituire degli accordi tra singole organizzazioni sindacali e di misurare la rappresentatività al dicembre successivo alle elezioni stesse.
R. Miur: il direttore generale ha pubblicato un comunicato il 9 febbraio 2011 dove ha accennato a una presunta confusione normativa derivata dalla pubblicazione dell’ordinanza della corte costituzionale e della necessità di salvaguardare i diritti di chi ha avuto un contratto come degli effetti della stessa pronuncia, oggetto di consultazione con le altre OO. SS.
C. Anief: Sull’applicazione dell’ordinanza n. 41 della corte costituzionale del 9 febbraio 2011, si ricorda come non vi sia alcun vuoto normativo, poiché la legislazione vigente (L. 124/99, L. 333/01, L. 143/04, L. 296/06) e la giurisprudenza (ex plurimis ordinanza n. 168/04 della stessa corte) in subiecta materia garantiscono e stabiliscono il diritto alla mobilità del personale precario inserito nelle graduatorie, all’assunzione per merito in base al miglior punteggio dichiarato e valutato, e il diritto all’aggiornamento biennale. In caso di proroga delle attuali graduatorie, ovviamente, si andrebbe a un contenzioso che vedrebbe soccombere ancora una volta la pubblica amministrazione con pesanti censure pecuniarie. Infine, si ribadisce la necessità di un aggiornamento immediato delle posizioni dei ricorrenti che hanno proposto ricorso al Tar e ottenuto il commissariamento, come da uno studio commissionato dallo stesso Miur, e della stipula dei mancati contratti a tempo determinato e indeterminato qualora ricorrano le condizioni (rispetto alle nomine già effettuate) senza nulla togliere al precedente personale individuato.
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Graduatorie: subito la Gelmini interrogata alla Camera

Messaggiodi edscuola » 16 febbraio 2011, 20:19

Graduatorie: subito la Gelmini interrogata alla Camera.

Presentata da 30 deputati del Pd-IdV un’interpellanza urgente, primo firmatario, on. A. Russo, dopo la denuncia dell’Anief sulla incostituzionalità della norma inserita nel mille-proroghe. La mattina del 17, la diretta su web tv della Camera.

Il testo dell’interpellanza

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere - premesso che:
la Corte costituzionale con la sentenza n. 41 del 9 febbraio 2011 ha cancellato l'articolo 1, comma 4-ter, del decreto-legge n. 134 del 2009 per la violazione dell'articolo 3 della Costituzione, rendendo in executivis le ordinanze di commissariamento disposte dai giudici del Tar Lazio, ex plurimis le nn. 5140, 5141, 5142, 5143, 5144, 5145, 5146, 5147, 5148, 5149 e 5150 R.G. del 2009, su ricorsi presentati dall'Anief per l'inserimento a pettine e non in coda nelle province aggiuntive scelte dai docenti inseriti nelle graduatorie e per il trasferimento a pettine in altra provincia;
la nota del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca protocollo n. AOODGPER./1999 del 17 febbraio 2010 a firma del direttore generale, dottor Luciano Chiappetta, faceva esplicito riferimento alla sospensione delle ordinanze del TAR Lazio sopra indicate, sospensione che l'ordinanza n. 41 del 9 febbraio 2011 ha di fatto revocato, riconoscendo pertanto piena e immediata efficacia ai provvedimenti di commissariamento del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca sopra citati che hanno acquisito l'autorità del giudicato cautelare;
il contratto collettivo nazionale integrativo sulla mobilità e il Contratto collettivo nazionale integrativo sulle utilizzazioni e sulle assegnazioni provvisorie, rispettivamente del 16 febbraio e del 16 luglio 2010, garantiscono per l'anno scolastico 2010-2011 al personale docente di ruolo il diritto al trasferimento da un'istituzione scolastica all'altra, anche tra regioni e province diverse, mentre la direttiva comunitaria 1999/70/CE sancisce la parità di trattamento tra personale a tempo determinato e personale a tempo indeterminato;

diversi atti di sindacato ispettivo presentati da deputati del Partito Democratico (interrogazioni a risposta in Commissione n. 5-01418 di giovedì 14 maggio 2009,
seduta n. 177, n. 5-01622 di lunedì 13 luglio 2009,
seduta n. 201, n. 5-01684 di lunedì 27 luglio 2009,
seduta n. 209, n. 5-02192 di mercoledì 9 dicembre 2009,
seduta n. 255, n. 5-0336 del 30 luglio 2010) hanno sollecitato e invitato più volte il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, fin dalla pubblicazione delle graduatorie per l'anno scolastico 2009-2010, a garantire il trasferimento da una provincia all'altra del personale docente precario nel rispetto di quanto previsto dalla legge 3 maggio 1999 n. 124, articolo 1, comma 6, della legge 20 agosto 2001, n. 333, articolo 1, comma 1 e dalla legge 4 giugno 2004, articolo 1, comma 4, e a rispettare le ordinanze cautelari emesse dall'autorità giudiziaria;
non risulta ancora ultimato il piano di 150.000 immissioni in ruolo voluto dal precedente Governo di centro-sinistra con l'approvazione della legge n. 296 del 2006;

al contrario, l'attuale Governo ha previsto tagli di 87.000 posti di personale docente con il decreto-legge n. 112 del 2008;

tali decurtazioni hanno provocato un drastico malfunzionamento della scuola, una grave discontinuità didattica a detrimento dell'apprendimento dei ragazzi e una profonda incertezza in tutti gli operatori del settore dell'istruzione;

nel comparto scuola non sembra applicato quanto previsto dal decreto legislativo n. 368 del 2001, in ottemperanza all'accordo quadro comunitario sui rapporti di lavoro a tempo determinato e sulla stabilizzazione del personale a tempo determinato con tre anni di contratto anche non consecutivi, come disciplinato dalla direttiva dell'Unione europea n. 1999/70/C -:

quali iniziative intenda predisporre per riformulare le graduatorie ad esaurimento del personale docente;
quali iniziative intenda predisporre per consentire il trasferimento in altra provincia all'atto del prossimo aggiornamento biennale delle graduatorie ad esaurimento previsto dalla legge n. 296 del 2006, in ottemperanza alla sentenza della Corte costituzionale che ripristina la normativa vigente in materia;
quali iniziative intenda promuovere, a garanzia della valorizzazione della professionalità del personale precario della scuola, in particolare già presente in posizione utile nelle medesime graduatorie e che ha prestato servizio negli scorsi anni, per consentire la copertura con contratto a tempo indeterminato di tutti i posti vacanti e disponibili, la stabilizzazione prevista già dalla normativa italiana e comunitaria del personale scolastico, e un nuovo massiccio piano di immissioni in ruolo.
(2-00970)
«Antonino Russo, Siragusa, Leoluca Orlando, Colombo, Ghizzoni, Rugghia, Pes, Samperi, Lulli, Veltroni, Pedoto, Calvisi, Zamparutti, Farina Coscioni, Maurizio Turco, Merloni, Bernardini, Beltrandi, Iannuzzi, Sarubbi, Bachelet, Schirru, De Pasquale, Melandri, Lo Moro, Di Giuseppe, Favia, Cambursano, Di Stanislao, Paladini, Piffari, Aniello Formisano, Zazzera, Evangelisti, Palagiano, Barbato, Palomba, Cimadoro, Rota, Mecacci, Trappolino, Martella».

La dichiarazione dell’on. Russo

MILLEPROROGHE, GRADUATORIE SCUOLA, RUSSO (PD): “BLOCCO DELLE GRADUATORIE IRRAGIONEVOLE”

“Il blocco delle graduatorie contenuto nel milleproroghe, approvato dal Senato, con il voto di fiducia, riconferma la norma "irragionevole", voluta dalla Lega, e non tiene in alcuna considerazione quanto autorevolmente sancito dalla Consulta, che ha dichiarato l’illegittimità del comma 4-ter dell’articolo 1 del decreto legge 134/2009 per 'palese irragionevolezza' ”. Lo dice l’on Tonino Russo (Pd), componente della commissione Cultura della Camera, che ha presentato un’interpellanza urgente al ministro dell’Istruzione, che verrà discussa domani nell’Aula di Montecitorio. L’interpellanza è stata sottoscritta da numerosi parlamentari del Pd e dell’Idv, per chiedere come il ministro Gelmini intenda rispettare la pronuncia della Consulta, che ribadisce il criterio meritocratico per la formulazione delle graduatorie del personale docente.
“Spiace riscontrare – prosegue Russo (Pd) - che questo emendamento, voluto dalla Lega, al fine di penalizzare i docenti meridionali sia stato votato dai senatori siciliani della maggioranza, che come spesso accaduto in questa Legislatura, anche quando dalla loro hanno una sentenza della Corte Costituzionale, non sanno andare oltre il ruolo di servitori di un governo antimeridionalista, ostaggio della Lega”.
“Alla luce della sentenza della Corte Costituzionale – dichiara il deputato democratico - le graduatorie vanno riformulate: ai docenti va riconosciuta la professionalità acquisita ed il diritto al trasferimento da una provincia ad un’altra”.
“La sonora bocciatura inflitta dalla Consulta alla Gelmini non è servita da lezione: intende perseverare nell’errore e ignorare quanto autorevolmente sancito nella sentenza”.
“Dopo la Corte Costituzionale – si chiede - a chi dovrebbero rivolgersi i docenti per vedersi riconosciuti i propri diritti costituzionalmente sanciti? Confidiamo – conclude Russo - che la Gelmini, almeno questa volta, ritrovi il buon senso e che il Governo, alla Camera faccia marcia indietro per dare piena attuazione alla sentenza”.
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Stabilizzazione: i precari senza contratto possono ricorrere

Messaggiodi edscuola » 16 febbraio 2011, 20:20

Stabilizzazione: i precari senza contratto possono ricorrere entro il 31 dicembre.

Riaperti con il mille-proroghe i termini per ricorrere con l’Anief insieme agli altri 8.000 ricorrenti. Irrilevante la decisione del giudice di appello di Firenze. Rispettata la Costituzione. La parola finale spetterà alle sezioni unite della Cassazione e, soprattutto, alla corte europea di Strasburgo.
Nel maxi-emendamento 1.900 del Governo al ddl mille-proroghe viene recepito l’emendamento proposto dal Pd (sen. Passoni) - dopo la denuncia dell’Anief di sollevare questione di legittimità costituzionale - che proroga al 31 dicembre 2011 i termini di interruzione del 24 gennaio scorso, per comunicare al datore di lavoro (l’amministrazione) la volontà di ricorrere avverso le procedure di licenziamento (del contratto a t. d.) previste dalla normativa vigente, nel caso in cui siano trascorsi più di 60 giorni dal termine del contratto stesso.
Avevamo già avvertito i precari di porre particolare attenzione nell’affidare la propria pratica legale a sindacati che fino a ieri erano rimasti inerti rispetto alla normativa comunitaria. Gli stessi rilievi dei giudici di appello della corte territoriale di Firenze - che hanno sospeso la sentenza del giudice di Siena perché in contrasto con l’articolo 97 della Costituzione - sarebbero stati facilmente superabili se si fosse compreso come, ad esempio, per il personale docente, tutti hanno superato un esame di stato (l’abilitazione), avente valore di procedura concorsuale, ai sensi della legislazione vigente. D’altronde, la stessa suprema corte, già con la sentenza n. 14350/10 ha richiamato l’interesse dei ricorrenti a questi diritti soggettivi, mentre proprio in questi giorni si discutono interessanti convegni presso il palazzo della Corte di Cassazione sull’incidenza della giurisprudenza delle corti europee sull’ordinamento italiano e sulla prova dichiarativa: scenari europei, nuove prassi applicative, sanzioni processuali.
Non rimane soltanto che ricorrere e reclamare giustizia, perché finalmente la direttiva europea 1999/70/CE che l’avvocatura dello Stato italiano dichiara a Bruxelles di rispettare anche nel pubblico impiego, sia recepita nei rapporti dei lavoratori precari con l’amministrazione scolastica.
Chi ha tre anni di supplenza annuali anche non continuativi deve essere stabilizzato. Chi ha una supplenza su un posto vacante e disponibile deve essere pagato per 12 mesi. Chi è precario deve avere garantito gli scatti biennali di anzianità. Chi viola queste regole semplice deve pagare un congruo risarcimento danni e porre termine a questo atteggiamento che mortifica la professionalità di migliaia di lavoratori docenti e ata.
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