ANIEF: Intesa del 4 febbraio 2011

Rassegna Stampa e News su Scuola e Sindacato

ANIEF: Intesa del 4 febbraio 2011

Messaggiodi edscuola » 8 febbraio 2011, 8:51

Intesa del 4 febbraio 2011 sindacati-governo: Confedir non firma
Anief sostiene la scelta della Segreteria confederale. Il metodo Marchionne non può essere applicato alla Scuola. Bisogna difendere le prerogative sindacali e tutelare i diritti dei lavoratori.
A differenza di CISL, UIL, CIDA, CONFASAL, UGL, USAE, la CONFEDIR - a cui aderisce l’Anief nel settore pubblica amministrazione, non ha sottoscritto l’intesa per la regolazione del regime transitorio conseguente al blocco del rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro nel pubblico impiego.
Già l’Anief ha denunciato come illegittimo il decreto legislativo 150/2009 che ha rinviato per un triennio, con un eccesso di delega, le elezioni RSU e ha prorogato oligarchicamente la rappresentatività delle stesse sigle che hanno sottoscritto l’intesa del 4 febbraio 2011. Dopo due anni, infatti, ancora non sono state concordate le regole per la nuova contrattazione e per la definizione dei nuovi comparti e delle nuove aree, in un regime di proroga che allontana l’amministrazione dai lavoratori.
Più volte abbiamo criticato la scelta del ministro Gelmini di affidare alla sperimentazione l’introduzione di un meccanismo di premialità per il personale della Scuola, senza convocare gli stati generali o tutte le associazioni professionali e sindacali, per non parlare di una consultazione sistematica nelle scuole.
Abbiamo tuonato contro il blocco dei contratti, per la palese violazione degli articoli 1-4, 35-36, 39 della Costituzione, abbiamo assistito, increduli, nella lettura del cedolino unico di gennaio, alla proroga per un biennio degli anni utili alla maturazione degli scatti di anzianità.
Ora, mentre il MIUR con le note prot. n. 459 del 20 gennaio e n. 613/RU/U del 26 gennaio 2011 si avvia a registrare l’anagrafe delle professionalità docenti attraverso il portale SIDI in vista della nuova riforma meritocratica, apprendiamo, attoniti, che il Governo con il placet di alcune organizzazione sindacali appositamente scelte, vorrebbe sostituire pure ogni automatismo stipendiale - laddove i stipendi dei docenti della scuola italiana sono in media di 6.000-7.000 euro inferiori a quelli dei colleghi europei -, con un fantomatico quanto aleatorio meccanismo meritocratico, in deroga a quanto sottoscritto con le parti sociali negli ultimi cinquanta anni.
Ha fatto bene la CONFEDIR a non firmare. Nel frattempo, l’Anief impugnerà il blocco degli scatti e del contratto collettivo, perché così non ci sarà bisogno di alcun regime transitorio.
nte al ricorso (il cui costo non supererà 100 euro), secondo istruzioni specifiche.
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Interrogazione on. Russo (PD) su scatti biennali

Messaggiodi edscuola » 8 febbraio 2011, 8:51

Parlamento: presentata interrogazione on. Russo (PD) su scatti biennali

Il parlamentare riprende la denuncia dell’Anief e chiede ai ministri Gelmini e Tremonti se hanno intenzione di pagare gli scatti biennali maturati da 800.000 docenti e ata di ruolo a partire dal gennaio 2011 e di valutarli ai fini previdenziali, oppure se vogliono eliminarli definitivamente, al luogo del nuovo meccanismo di carriera imposto dal Governo il 4 febbraio 2011.

Il testo dell’interrogazione
-
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca
Al Ministro dell’economia e della finanze

- Per sapere - premesso che:
più di 850.000 lavoratori di ruolo della scuola, tra docenti e personale amministrativo, nel cedolino unico di gennaio hanno subito la proroga di due anni delle classi e degli scatti stipendiali che avrebbero dovuto maturare con decorrenza successiva al 1 gennaio 2011, come anticipato nella nota informativa n. 181 del 29 dicembre 2010 a firma del dirigente del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento dell’amministrazione generale del personale e dei servizi, Direzione centrale dei sistemi informativi e dell’innovazione,
il D. I. n. 3 del 14 gennaio 2011 del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, sentite le OO. SS. rappresentative, in particolare Snals Confsal, Cisl Scuola, Uil Scuola, prevede l’utilizzo di 320 milioni per il recupero dell’utilità dell’anno 2010 ai fini della maturazione delle posizioni di carriera e stipendiali e dei relativi incrementi economici del personale docente, educativo ed ATA, grazie all’utilizzo delle forzose economie di spese realizzate dai pesanti tagli avvenuti a seguito dell’adozione del piano di dimensionamento e di razionalizzazione della rete scolastica previsto dall’art. 64 della legge 6 agosto 2008, n. 133, mentre rimane vago per il recupero degli anni successivi,

l’art. 9, comma 23, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, dispone che“Per il personale docente, Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario (A.T.A.) della Scuola, gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti. È fatto salvo quanto previsto dall’art. 8 comma 14”,

l’art. 8, comma 14, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, prevede che “Fermo quanto previsto dall'art. 9, le risorse di cui all' articolo 64, comma 9, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sono comunque destinate, con le stesse modalità di cui al comma 9, secondo periodo, del citato articolo 64, al settore scolastico. La destinazione delle risorse previste dal presente comma è stabilita con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative”

la ragione per cui si è deciso a priori di bloccare hic et nunc per due anni le classi e degli scatti stipendiali che avrebbero dovuto maturare con decorrenza successiva al 1 gennaio 2011, senza attendere, come per il 2010, se rispettivamente nel 2011 e nel 2012, si possano effettivamente rendere disponibili le risorse di cui all’ultimo periodo del medesimo articolo 64 comma 9 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133,

se il recupero dell’utilità dell’anno 2010 ai fini della maturazione delle posizioni di carriera e stipendiali e dei relativi incrementi economici del personale docente, educativo ed ATA, previsto dal decreto interministeriale, sia in contrasto con quanto previsto dalla norma di legge e se possa essere valutato ai fini pensionistici e previdenziali,

se il Governo ha intenzione di emanare un decreto con cui vieta nei meccanismi di carriera la distribuzione in maniera indifferenziata o sulla base di automatismi e premi collegati alla performance in assenza delle verifiche e attestazioni sui sistemi di misurazione e valutazione adottati ai sensi del decreto legislativo n. 150 del 2009.
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