LA LEGGE DI STABILITA’ CONTRO LA SCUOLA PUBBLICA E LA COSTITUZIONE
La Legge Finanziaria per il 2011 (ora denominata “legge di stabilità”) prosegue la strage di
legalità nella scuola pubblica. Utilizzando la breccia aperta nel 2000 da Berlinguer e dal
centrosinistra con la “legge di Parità”, la Finanziaria aumenta di 245 milioni le risorse alle
scuole private che raggiungono quindi così i 526 milioni di Euro annui di finanziamento statali.
In 10 anni le risorse statali per le private sono quasi raddoppiate rispetto al finanziamento del
2001 che era di 323 milioni. E’ bastata una telefonata da Seul del Ministro Tremonti perché la
cordata di deputati del Pdl ottenesse che i 150 milioni, già previsti nella legge di stabilità,
aumentassero agli attuali 245: e questo mentre la controriforma Gelmini taglia ogni tipo di
risorse alla scuola statale, diminuendo drasticamente ore di lezione, materie, insegnanti, Ata,
scuole, classi ed espellendo in massa i precari, con il taglio triennale di 140 mila posti di lavoro
docente ed Ata.
Le ultime Finanziarie del centrodestra e centrosinistra hanno tagliato massicciamente
l’investimento nella scuola pubblica: lo stanziamento per il pagamento delle supplenze è sceso
del 72% in 6 anni, il finanziamento per il funzionamento amministrativo e didattico è passato da
823 milioni a 350 milioni di Euro in tre anni, le risorse per l’aggiornamento del personale si
sono ridotte dai 33 milioni agli attuali 8 milioni, meno di 2 euro a testa l’anno. Così, questo
anno scolastico lo Stato spenderà per ogni studente delle scuole private (900mila iscritti) 580
euro mentre per gli 8 milioni di studenti della scuola pubblica si arriva a 75 euro annuali
procapite sommando le spese per il funzionamento e per le supplenze.
Come se non bastasse, la Legge di Stabilità taglia ulteriori 103 milioni del bilancio del
ministero, finora serviti per la gratuità dei libri di testo della scuola elementare. Dopo le
manipolazioni nelle Commissioni parlamentari i 103 milioni sono passati in un capitolo di
bilancio MIUR (di 350 milioni) denominato “interventi di carattere sociale” destinato anche al
pagamento di 27.000 LSU (Lavoratori Socialmente Utili) che garantiscono la pulizia in 3.500
scuole. Sarà un futuro decreto del Presidente del Consiglio a decidere la destinazione dello
stanziamento che, prevedibilmente, cancellerà definitivamente i libri gratuiti visto che per i soli
LSU nel 2010 si sono spesi 370 milioni. Se in Aula dovesse passare il testo delle Commissioni,
la Finanziaria cancellerebbe per sempre la voce di bilancio destinata specificatamente
all’acquisto dei libri per i bambini delle elementari.
Per tutte queste ragioni, i COBAS indicono una
MANIFESTAZIONE davanti al Parlamento in piazza Montecitorio il
giorno martedì 30 novembre alle ore 17.00, a cui invitano i docenti ed
Ata delle scuole romane, i genitori, gli studenti e i cittadini per chiedere,
nel passaggio in Aula, la restituzione dei 103 milioni indispensabili per
assicurare la gratuità dei libri di testo nelle elementari e la
cancellazione dell’aumento del finanziamento anticostituzionale alle
scuole private.