LA CULTURA RITORNI PROTAGONISTA
Intervento alla Convention Nazionale di Generazione Italia di Perugia
di Domenico Piccichè*
L’Italia possiede uno straordinario patrimonio storico, artistico, culturale, musicale, che testimonia la storia plurimillenaria di una Nazione che è stata all’apice della civiltà del Continente.
Ebbene: l’architettura, le opere d’arte, la musica, il canto, la danza, le tradizioni popolari, tutti questi valori – e sottolineo non beni, ma valori - non sono stati mai al centro dell’interesse della politica italiana. Sono sempre stati vissuti come un peso e mai come una ricchezza.
I tagli ai Beni Culturali e all’Istruzione Pubblica sono stati spaventosi. Essi si sono consumati nel silenzio totale dei nostri Ministri, dai Rutelli ai Bondi, dai Fioroni alle Gelmini, tutti sempre proni al “superiore interesse della Nazione” – interesse che, a quanto pare, non contempla più né Arte, né Storia, né Cultura, né Istruzione.
E ancora più spaventosi sono stati i tagli agli Enti Lirici, Sinfonici, Coreutici, che rappresentano un altro fondamentale tassello dell’identità culturale italiana.
Tutta la politica dei tagli, dalla Cultura all’Istruzione, parte sempre dallo stesso erroneo presupposto, dalla medesima, miope, “visione”: quella “visione aziendale”, berlusconiana, per cui all’Arte, alla Musica, alla Cultura, dovrebbero applicarsi gli stessi principi di gestione di un’impresa privata.
Ma sostenere che la Cultura è costosa perché le spese sono più alte delle entrate dirette significa non aver capito nulla di questo settore. Come dimostrano i più seri studi di economia dell’Arte, i “luoghi di cultura” (i Musei, gli Enti Lirici, i Teatri) sono un grande volano di ricchezza: si pensi alla rivalutazione delle aree dove essi sorgono, al turismo “di qualità”, al mercato immobiliare, agli esercizi economici che insistono sul territorio.
I profitti che la collettività ricava dai “luoghi di cultura” sono di gran lunga maggiori dei costi necessari per il loro funzionamento, ed è anche per questo che in tutti i Paesi civili s’investe in questo settore, si costruiscono nuovi teatri, si edificano nuovi musei, si produce musica, opera lirica, balletto: la Cultura, oltre ad essere un bene comune inalienabile, è soprattutto una grandissima fonte di ricchezza economica.
E’ per questi motivi che abbiamo fondato Generazione Italia – Arte, Musica e Danza.
E' per questi motivi che i principi ispiratori del nostro movimento sono stati incardinati nel "Manifesto" di Futuro e Libertà.
(Vogliamo [...] "un’Italia che difenda e valorizzi l’ambiente, il paesaggio, le bellezze naturali, il suo straordinario patrimonio culturale e storico. [...] Un’Italia che investa nella cultura, nella formazione e nella ricerca, nella scuola e nell’università: un’Italia che promuova l’innovazione, le infrastrutture immateriali e dove arte, cinema, musica e teatro siano motore della crescita.)
E' per questi motivi che lotteremo fino in fondo, e con tutte le nostre forze, perché l’Italia si riappropri della propria identità culturale, perché la Cultura ritorni ad essere la protagonista assoluta della vita politica italiana!
*professore di pianoforte principale, diritto dello spettacolo, legislazione scolastica nei Conservatori di Musica
Referente Nazionale CNAFAM - Coordinamento Nazionale Formazione Artistica, Musicale e Coreutica