FORMAZIONE PROFESSIONALE SICILIA:
OIF, DISTRUGGERE UN SERVIZIO, ANNIENTARE I LAVORATORI,
SCORAGGIARE GLI ALUNNI: “CUI PRODEST”
In Sicilia, terra di banditi e poeti, accade anche l'inverosimile: una folle rincorsa per
distruggere un servizio, annientare i lavoratori, scoraggiare gli alunni, gettare nello
sconforto senza speranza le famiglie, "Cui Prodest".
Continua la denuncia pubblica da parte dei centri salesiani di Catania e di tutta la Sicilia
per il mancato avvio dei nuovi percorsi dell’obbligo formativo. Dopo l’emanazione
dell’attesa riforma nazionale, Ugl Scuola aveva salutato con favore un intervento
normativo regionale. Ma da tempo si attendono i decreti attuativi e che, soprattutto,
diano avvio ai nuovi corsi dell’obbligo di istruzione e formazione. Manca la
programmazione e l’esecuzione di un progetto organico di omogeneizzazione del settore
della pubblica istruzione.
La confusione regna sovrana, mentre l’Amministrazione Regionale continua a sostituire
gli Assessori, che si alternano alla sostituzione dei Dirigenti Generali. Gli interlocutori dei
vertici dell’A.A., sempre diversi, esprimono progetti ed idee cangianti, come le stagioni.
Inoltre, registriamo che, dopo l’esperienza fallimentare della nomina di un Dirigente
Generale alla Pubblica Istruzione ad interim dott. Bonanno, l’A.A. ci riprova con il dott.
Gesualdo Campo, anche questi proveniente da un altro settore ed avente l’interim della
Pubblica Istruzione e della Formazione Professionale.
Ad avviso di Ugl Scuola, occorre rivedere l’impegno sin qui profuso da parte del Governo
Regionale nell’affrontare le problematiche di questo settore delicato, così come serve
maggiore competenza e capacità di programmazione dei soggetti responsabili.
Questo sistema, infatti, è allo sbando, dichiara un alunno dell’OIF, poiché nel suo
percorso biennale obbligatorio il suo corso è terminato il primo anno ad ottobre ed il
secondo a luglio. Non si hanno gli strumenti idonei ed i sussidi necessari per carenza di
finanziamento.
I soggetti attuatori dei percorsi dell’obbligo formativo - protesta don Ferrarella, da una
testata giornalistica di Gela - denunciano l’aumento della dispersione scolastica, tanti
giovani rischiano di scegliere la delinquenza alla scuola. Inoltre - continua il responsabile
del centro formativo - succede che spesso accada che, dopo la perdita di tempo
nell’avvio dell’attività didattiche, si assista al proliferare di enti fantasma, inutili e
dannosi, che dovrebbero sostituirsi al servizio degli enti che lo svolgono da anni con
serietà e competenza. Infine non si riesce a programmare alcuna attività a causa di
decreti incomprensibili e che obbligano i soggetti attuatori dei percorsi formativi ad
adeguarsi a “norme tampone” di emergenze, causate dalla superficialità
dell’Amministrazione Regionale.
.
Gli insegnanti denunciano di attendere sei mensilità di stipendi, che ritardano non si
capisce per quali motivi, visto che il servizio ha cadenza biennale e si programma per
tempo, per cui è inammissibile che l’A.A. resti senza disponibilità finanziaria nei capitoli
specifici.
Come si immagina che possano vivere gli operatori che erogano questi servizi con le
banche che incalzano i pagamenti dovuti, i creditori che procedono a decreti ingiuntivi, le
famiglie che si privano persino del necessario e con la precarietà di un lavoro non
remunerato e non sicuro, pur se confortato da un contratto a tempo indeterminato.
L’Ugl Scuola - interviene Danilo Gelsomino, Coordinatore degli IF - protesta vivacemente
contro la politica di questo Governo Regionale, che vessa i lavoratori ridotti alla fame ed
alla mortificazione per i ritardi degli stipendi e non mette i centri formativi in condizione
di erogare un servizio idoneo ed obbligatorio. A chi, ma soprattutto a cosa, giova
perpetrare un comportamento amministrativo improntato alla disfatta di qualunque
servizio, persino quello particolarmente utile, come la Pubblica Istruzione?
L’Ugl Scuola - dichiara Giuseppe Messina, Coordinatore Nazionale della Formazione
Professionale - esprime solidarietà alle denuncie effettuate dal mondo cattolico e non
solo ed avvierà, nei prossimi giorni, azioni di sensibilizzazione fino a forme di protesta.
Ci impegniamo a convocare urgentemente – prosegue Messina – una direzione regionale
del coordinamento FP per intervenire sulla problematica e promuovere azioni forti, di
concerto con i dirigenti ed iscritti Ugl Scuola FP, contro i comportamenti del Governo
regionale che sta producendo, con tale andazzo, la distruzione dell’intero sistema
dell’istruzione e della formazione professionale in Sicilia.
Siamo stanchi – conclude Messina – di ricevere rassicurazioni dall’assessorato regionale
istruzione mentre nessun fatto concreto è stato adottato; i tagli ai capitoli di bilancio, lo
stallo nel processo di riordino del sistema formativo, la mancata copertura finanziaria del
PROF 2010, l’OIF allo sbando, i fondi comunitari congelati, i lavoratori, le famiglie e gli
allievi scoraggiati da un atteggiamento dell’Amministrazione che non porta a nessun
risultato.
Interviene sulla vicenda Giuseppe Mascolo, Segretario nazionale UGL SCUOLA, il quale
sottolinea la precarietà di un diritto costituzionalmente garantito, come quello del diritto
allo studio, messo in pericolo da un atteggiamento di difficile lettura del Governo
siciliano.
Intravvediamo – conclude Mascolo - una Sicilia che si mostra ai siciliani nella veste
peggiore, con un governo insensibile al futuro delle nuove generazioni, senza idee e
soluzioni; altro che processo riformatore garantito da una Giunta composta da soli
TECNICI.
Roma, 08 novembre 2010