COBAS: LA SCUOLA SI FERMA IL 15 OTTOBRE

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COBAS: LA SCUOLA SI FERMA IL 15 OTTOBRE

Messaggiodi edscuola » 12 ottobre 2010, 7:37

LA SCUOLA SI FERMA IL 15 OTTOBRE

CONTRO LA SCUOLA-MISERIA 12 MANIFESTAZIONI REGIONALI DI DOCENTI ED ATA,
STUDENTI E LAVORATORI/TRICI DI ALTRE CATEGORIE

Venerdi scorso decine di migliaia di studenti sono scesi in piazza in tante città contro la scuola-miseria di Tremonti-Gelmini. Il 15 ottobre saranno docenti ed Ata a bloccare la scuola per impedire che venga portato a termine l’immiserimento, praticato negli ultimi venti anni da tutti i governi, della istruzione pubblica mediante l’eliminazione berlusconiana di 140 mila posti di lavoro e l’espulsione dei precari.
Il 15 ottobre i COBAS hanno indetto lo sciopero della scuola per l’intera giornata per imporre la cancellazione dei tagli di orario, materie e posti di lavoro, l’assunzione stabile dei precari, investimenti ai livelli medi europei, il recupero integrale degli scatti di anzianità e dei contratti, la restituzione del diritto di assemblea.
Ma il 15 torneranno in piazza con noi anche gli studenti e in 12 città, nelle manifestazioni regionali, ci saranno quei Comitati e Coordinamenti dei precari e dei genitori che si oppongono alla scuola-miseria di Gelmini e Tremonti ma che non dimenticano quanto hanno contribuito all’impoverimento della scuola pubblica anche quei partiti del centrosinistra che furono in posizione dominante nei due governi Prodi.
Ed è motivo di grande soddisfazione per noi il fatto che in molte città anche lavoratori di altre categorie scenderanno in campo per difendere la scuola pubblica come bene comune, convocando scioperi di settore o provinciali per poter essere con noi.

A TORINO (P.Arbarello ore 9.30, manifestazione per il Piemonte) saranno in piazza con docenti, Ata e studenti, anche i lavoratori della FIAT, in sciopero contro l’arroganza di Marchionne, che organizzeranno pullman dallo stabilimento di Mirafiori, e operai di altre fabbriche metalmeccaniche e chimiche, lavoratori della Sanità e del Pubblico Impiego, nel quadro dello sciopero provinciale generale convocato dai COBAS.

A L’AQUILA (via Leonardo da Vinci, ore 10) massacrata dal terremoto e dalla gestione corrotta della “ricostruzione”, tanti cittadini si uniranno a docenti, Ata e studenti per chiedere almeno la restituzione degli organici dello scorso anno: e vi confluiranno, con pullman da Pescara, anche gli operai della SEVEL-FIAT in lotta contro la distruzione di posti di lavoro e di diritti.

Ad ADRO (BS) (piazza Umberto I ore 10, manifestazione della Lombardia) i COBAS rappresenteranno l’indignazione del popolo della scuola pubblica contro quel leghismo reazionario che predica una scuola divisa per censo, etnie, religioni, che è ostile alla scuola di tutti/e e per tutti/e e che la vorrebbe affidare a fazioni, partiti e privati.

A VENEZIA (manifestazione del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia) da P.le Stazione S.Lucia (ore 10.30) partirà un corteo di barche sul Canal Grande che si recherà alla Direzione scolastica regionale. A BARI (USR V.Castromediano ore 10) la protesta si rivolgerà anche contro la ignobile decisione della provincia BAT (Barletta-Andria-Trani), che, scimmiottando le peggiori scuole statunitensi, vorrebbe introdurre la pubblicità delle aziende e dei “marchi” industriali in cambio di finanziamenti.

A PALERMO (piazza Politeama ore 9.30) in corteo lavoratori della scuola e dell'università, studenti e genitori anche per dire basta alle denunce e alle aggressioni poliziesche contro lavoratori, studenti antifascisti, senza-casa, centri sociali.

A ROMA l’appuntamento è alle 10 davanti al Ministero della Istruzione di viale Trastevere, dove confluirà anche il corteo dei Collettivi studenteschi di Senza Tregua che partirà da Porta S.Paolo/P.le dei Partigiani alle 9.

A PISA tre concentramenti: degli studenti medi, degli studenti universitari, dei lavoratori e dei genitori della scuola organizzati dai Cobas e riuniti nei Comitati a difesa della Scuola Pubblica e del diritto allo studio e al lavoro a piazza XX Settembre ore 10, che confluiranno in un corteo unitario.

Altre manifestazioni regionali di docenti, Ata, precari, studenti e lavoratori di altre categorie si svolgeranno a GENOVA (Largo Pertini ore 9.30), a BOLOGNA (USP via Castagnoli ore 9.30), a NAPOLI (piazza Mancini ore 9.30) e a CAGLIARI (piazza Garibaldi ore 10).
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Tremonti ci riprova

Messaggiodi edscuola » 12 ottobre 2010, 7:39

COBAS ‐ COMITATI DI BASE DELLA SCUOLA

Tremonti ci riprova, dopo i tagli al personale i tagli agli stipendi
Oramai neanche i giornali parlano più della manovra che, in estate, Tremonti ha fatto votare senza
alcuna discussione e, soprattutto (come al solito) quando i lavoratori erano in ferie.
Dopo la legge 133, il famigerato licenziamenti di massa di 150.000 lavoratori della scuola il Ministro
“entra” direttamente nelle tasche dei lavoratori tagliando salari e pensioni.
Vediamo più nel dettaglio alcuni tagli effettuati:
• Contratto (già scaduto il 31/12/2009) bloccato per 3 anni con una perdita media di circa
2500 Euro per lavoratore.
• Taglio degli organici e conseguente taglio del salario accessorio (che come si sa è
determinato in base agli organici)
• Blocco, per legge, degli scatti di anzianità per 3 anni. Fino al 2013 il servizio non è valido
neanche ai fini giuridici. Questa misura, gravissima in quanto interviene direttamente su diritti
contrattuali dei lavoratori, colpirà indistintamente tutti i lavoratori della scuola. In questi giorni
abbiamo letto “fantasiosi” comunicati stampa dei sindacati concertativi (Cisl, Uil, Snals in primis)
i quali raccontano la solita favoletta che grazie alla concertazione gli scatti sono stati “sbloccati”.
NIENTE DI PIU FALSO!!! Il maxi emendamento, votato il 10 luglio, non modifica affatto questo
punto. L’unica integrazione è un riferimento all’articolo che si occupa dello storno dei risparmi
derivanti dai tagli previsti dalla legge 133/2008 e afferma semplicemente che sarà un decreto di
MIUR e MEF a stabilire la reale destinazione. Alcuni lavoratori/trici hanno ricevuto lo scatto
stipendiale a settembre non già per la cancellazione del blocco ma semplicemente perché esso
riguarda gli anni 2011-2012-2013. Laddove l’articolo di legge parla di “anni non utili al fine della
maturazione degli scatti”, si riferisce agli anni scolastici a partire dall’attuale 2010-2011 e quindi
quello 2009-2010 era ancora utile ai fini degli scatti, visto che la legge è stata approvata nel
luglio 2010 e non vi erano previsti risparmi per il 2010 ma dal 2011 fino a tutto il 2013. E' bene,
quindi, precisare che si tratta non già di un blocco che coinvolge “solo” coloro che matureranno
lo scatto di anzianità negli anni compresi tra il 2011 e il 2013, ma di un vero e proprio furto di tre
anni per tutti/e: saranno cioè, se non costringiamo il governo a sbloccare gli scatti, tre anni
perduti per tutti/e, come se, al fine della progressione stipendiale, non fossero lavorati.
• Passaggio dal 01/01/2001 dal TFS (buonuscita) al TFR (liquidazione). Questa, secondo noi,
è un'operazione voluta fortemente anche dai sindacati concertativi per rilanciare il fondo Espero
(qualcuno ricorda??) che, di fatto, è stato in questi anni un vero e proprio fallimento. Ma
andiamo con ordine: cerchiamo, innanzitutto, di fare un po’ di chiarezza dimostrando che
passare dal TFS al TFR è una truffa per i lavoratori e che aderire al fondo Espero sarà un
fallimento.
Fino ad oggi, i lavoratori della scuola assunti a tempo indeterminato prima del 31-12-2000 erano a
regime TFS, tutti gli altri sono già a regime TFR. Ma che differenza c’è tra TFS e TFR?
Il TFS o indennità di buonuscita era la somma che veniva corrisposta alla cessazione del servizio: il
suo ammontare era determinato dai 13/12 dell’80% dell’ultima retribuzione utile (costituita dallo
stipendio e dall'I.I.S.) moltiplicato per il numero degli anni valutabili (inclusi i periodi riscattati):
Quindi il TFS dipendeva dall'ultimo stipendio e dalle sue variazioni contrattuali che, a loro volta,
erano legate alla progressione di anzianità di servizio.
Invece il trattamento di fine rapporto (TFR) è costituito da una quota pari al 6,91% degli stipendi
(comprensivi dell’i.i.s.) e della tredicesima mensilità. Le somme accumulate di anno in anno
sono rivalutate annualmente nella misura dell’1,5% fisso più il 75% dell’aumento dell’indice
ISTAT.
TFS = 13/12 * 80% (Ult. stip. + i.i.s.) * anni valutabili
Cioè, ogni anno si avrà:
TFR = 6,91%della retribuzione utile annua + (1,5% fisso + 75%
indice ISTAT) accantonamenti e rivalutazioni precedenti
Il TFR è, quindi, strettamente legato alle retribuzioni effettivamente percepite negli anni passati
e all’indice ISTAT (che tutti sappiamo essere molto inferiore dell’inflazione reale).
E' abbastanza evidente, quindi, che per i lavoratori è più vantaggioso il regime TFS. E non è un
caso, appunto, che Tremonti, per legge, impone a tutti/e il passaggio al TFRMa
perché questa manovra può andare bene ai sindacati “concertativi”?
Semplice: prima di questa imposizione chi voleva aderire al fondo Espero doveva passare dal TFS al
TFR. Oggi questo problema non si pone più: il passaggio è imposto per legge e, crediamo, i sindacati
torneranno alla carica e molti lavoratori/trici potranno cadere nella trappola dei fondi pensione.
Per questo, pensiamo sia cosa utile, ricordare a tutti/ cosa sono i fondi pensione, in
particolare Espero.
Espero è un fondo pensione chiuso, gestito da tutti i sindacati “rappresentativi” e dal Ministero
dell’Istruzione. I soldi del TFR dei lavoratori saranno investiti in borsa, infatti il rendimento di
Espero è legato ai mercati finanziari. Per questo motivo, nella scheda informativa del fondo c’è
scritto: " In nessun caso l’associato ha la garanzia di ottenere, al momento dell’erogazione delle
prestazioni, la restituzione integrale dei contributi versati ovvero un rendimento finale
rispondente alle aspettative. Non esistono del pari garanzie sul ripetersi in futuro delle
perfomance realizzate negli anni precedenti né sul rendimento finale che sarà possibile ottenere
al momento del pensionamento"
Non è certo difficile, oggi con la crisi mondiale in corso, dimostrare che chi ha aderito ai
fondi pensione ha perso buona parte della sua liquidazione.
A conti fatti conviene, quindi, non “rischiare” i nostri soldi e, nonostante la truffa stabilita per
legge, mantenere dal 01/01/2011 il nostro TFR.
Mobilitiamoci per il ripristino del sistema retributivo e la
garanzia di una pensione per tutti i lavoratori, per il rinnovo del
contratto, per lo “sblocco” degli scatti di anzianità

VENERDÌ 15 OTTOBRE 2010 SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA
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