da Tecnica della Scuola
Scatti anzianità, regna l’incertezza
di A.G.
Tra i sindacati gli aumenti automatici corrisposti nella busta paga di settembre hanno alimentato interpretazioni opposte: per Cisl e Uil erano prevedibili, per la Gilda la ‘doccia fredda’ arriverà nel 2011, mentre per la Flc-Cgil si tratta di un operazione inaspettata ed incoerente rispetto alle continue esternazioni del Ministro. Chi ha ragione?
Continua a far discutere la vicenda del blocco/sblocco degli scatti automatici d'anzianità. Dopo la volontà del Governo di mettervi mano procedendo alla sospensione triennale, che sembrava rientrata grazie all’intervento dei sindacati attraverso un accordo ‘strappato’ al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, la settimana scorsa l’argomento è tornato di attualità. Producendo, però, le interpretazioni più disparate. Soprattutto a livello sindacale.
Il meno meravigliato è Massimo Di Menna, leader della Uil Scuola, secondo cui “non vi era alcun dubbio che gli aumenti automatici fossero presenti in busta paga. Come non ve ne sono per quel che riguarda la copertura dei prossimi due anni: i soldi (il 30% dei risparmi degli effetti della Legge 133/08 ndr) ci sono e sono già stati verificati dal Mef. I dubbi, semmai – ha concluso il sindacalista della Uil – vi sono per la parte residua che andrà alla premialità e per la quale abbiamo sollecitato un incontro con il ministro Gelmini”.
Anche per il segretario della Cisl Scuola, Francesco Scrima, l’aumento è "coerente con gli impegni che il ministro Gelmini ha esplicitamente confermato nell'incontro con i sindacati del 4 agosto".
Di diverso avviso è Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli insegnanti, per il quale “l´attribuzione degli scatti di settembre è dovuta semplicemente a quanto disposto dalla manovra Finanziaria, che stabilisce il blocco degli stipendi per il triennio 2011-2013. Poiché il 2010 non è ancora terminato, gli scatti accreditati con gli stipendi di settembre non rappresentano affatto un passo indietro da parte del Governo”. Per la Gilda, quindi, dal 2011 le buste paga dei lavoratori della scuola potrebbero rimanere ‘inchiodate’: “sul blocco degli aumenti automatici in busta paga – continua Di Meglio -, il clima tra gli insegnanti è molto teso perché il Governo non ha mantenuto la promessa di Tremonti di restituire le progressioni di carriera e perché il ministro Gelmini ha intenzione di cancellare totalmente gli scatti a partire dal 2013". Una linea, quest’ultima, intrapresa sostanzialmente anche da addetti ai lavori e testate specializzate nella scuola, come la nostra, che andando a spulciare nella relazione tecnica della Finanziaria 2010 non hanno trovato alcun taglio a “carico” dell’anno 2010.
Tornando ai sindacati, va segnalato il pessimismo del segretario generale della Flc-Cgil, Domenico Pantaleo: il 30 settembre ha inviato al ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, una lettera attraverso cui chiede garanzie sul futuro degli scatti che riguardano circa un milione di dipendenti della scuola: "mentre il Suo Ministero – scrive il sindacalista - conferma con la busta paga di settembre gli automatismi stipendiali, Lei continua a sostenere pubblicamente che tali meccanismi non sono degni di un paese civile e quindi andrebbero cancellati". Dopo aver "registrato con soddisfazione che con la busta paga di settembre il personale che ha maturato gli scatti d'anzianità al 31 agosto, contrariamente a quanto prevede la finanziaria 2010" ha “percepito il corrispondente aumento stipendiale” (ma la Gilda sostiene esattamente il contrario ndr), Pantaleo sollecita il Ministro perché organizzi al più presto "un incontro visto il susseguirsi di comportamenti contraddittori da parte del Ministero dell'Istruzione e poco rispettosi delle regole; comportamenti che aumentano l'incertezza e la confusione nelle scuole". Ma le disomogenee interpretazioni dei sindacati sembrano andare nella stessa direzione.