DOPO I 25 MILA SCRUTINI BLOCCATI
I COBAS AL SENATO CONTRO LA FINANZIARIA
IL PRESIDIO PERMANENTE INIZIA IL 25 GIUGNO
Dopo lo straordinario successo (25 mila blocchi in due giorni) dello sciopero degli scrutini, indetto dai COBAS, la mobilitazione prosegue in difesa della scuola pubblica e contro la Finanziaria-massacro che in questi giorni inizia un iter parlamentare al Senato che proseguirà fino al voto in aula, previsto nella prima settimana di luglio, sul decreto che contiene la sanguinaria manovra tremontiana, che dovrà essere approvato, pena decadenza, nei due rami parlamentari entro la fine di luglio. Dopo che per mesi il governo Berlusconi aveva sparso assurdo ottimismo sulla stabilità della situazione economica italiana, ora, con un grottesco voltafaccia, cerca di varare una Finanziaria-massacro, che colpisce ulteriormente i salariati, soprattutto della scuola e del pubblico impiego, i precari e i pensionati, che negli ultimi due anni hanno pagato abbondantemente per una crisi che i grandi potentati economici e politici hanno provocato, mentre i governi europei dilapidavano centinaia di miliardi per soccorrere banche e imperi finanziari. Come se non bastassero i milioni di licenziati e cassaintegrati, l’ingigantimento del precariato, la carneficina nella scuola pubblica ove si tagliano 41 mila posti di lavoro, con conseguente espulsione in massa dei precari, mentre è enorme l’evasione fiscale e la corruzione, la Finanziaria blocca in tutto il PI i contratti per tre anni, imponendo a circa 4 milioni di lavoratori/trici un taglio salariale medio di 2000 euro. Nella scuola, vi si aggiunge il blocco per tre anni degli “scatti di anzianità”, che provoca un furto salariale medio intorno ai 5000 euro. Si sposta di un anno la pensione di anzianità, il pensionamento a 65 anni per le donne verrà anticipato al 2012, si dimezzano le spese per i precari del P.I. e l’enorme taglio di finanziamenti agli Enti locali significherà ulteriori tasse locali e/o drastica riduzione dei servizi sociali. E in parallelo, nell’industria, la Fiat, a partire dal diktat a Pomigliano, guida un assalto ai residui diritti degli operai e all’occupazione, che per fortuna sta incontrando una strenua resistenza - espressasi anche con tantissimi NO e astensioni nel referendum-capestro del 22 giugno - da parte dei lavoratori di Pomigliano e del gruppo Fiat.
Il 25 giugno, dunque, il presidio permanente COBAS contro la Finanziaria-massacro inizierà con un sit-in davanti al Senato (ore 16, P.Navona angolo Corsia Agonale), con l’obiettivo di far cancellare il blocco dei contratti nel PI e degli scatti “di anzianità” nella scuola, e di annullare i 41 mila tagli nella scuola, la riduzione dei servizi sociali e il peggioramento delle pensioni. Chiederemo l’assunzione stabile dei precari, la tutela dei pensionati e dei disoccupati, una tassazione seria delle rendite e delle operazioni finanziarie, dei grandi patrimoni, degli alti redditi e stipendi, la restituzione dei diritti sindacali ai COBAS.
LA CRISI VA PAGATA DA CHI L’HA PROVOCATA
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS