ITA e IPS Padova: Mozione

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ITA e IPS Padova: Mozione

Messaggiodi edscuola » 19 giugno 2010, 9:01

Istituto Tecnico Agrario Duca degli Abruzzi e Istituto professionale San Benedetto da Norcia di Padova



IL 17 GIUGNO 2010



Al Ministero dell’Istruzione

All’Ufficio Scolastico Regionale

All’Ufficio Scolastico Provinciale

Ai Sindacati

Al consiglio di Istituto

Al Dirigente scolastico

e p. c. Ai genitori degli alunni dell’Istituto





I docenti del Duca degli Abruzzi e del San Benedetto da Norcia di Padova,



PRESO ATTO CHE



la legge 6 agosto 2008, n. 133 (piano programmatico del Ministero dell’Istruzione di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze) e la legge 30 ottobre 2008 n. 169 (disposizioni urgenti in materia di istruzione e università) configurano una ristrutturazione del sistema di istruzione in Italia, tesa al principio economico del risparmio/taglio.



ESPRIMONO



un giudizio fortemente negativo sui tagli della riforma in atto, in quanto hano prodotto una forte riduzione delle risorse economiche e del personale causando l'impoverimento dell’offerta formativa e la dequalificazione della scuola pubblica.

L’attuale governo ha scelto di non investire sulla formazione, settore strategico per lo sviluppo economico del Paese e così facendo non investe sul futuro.

Dopo aver pesantemente tagliato i posti di lavoro (87.341 negli ultimi tre anni) ed espulso molti precari dal mondo della scuola, vuole condannare tutti i docenti ad un futuro di miseria:

· cancella per 3 anni la contrattazione nazionale;

· blocca le progressioni di carriera senza che possano essere recuperate neanche alla fine del triennio.

Gli insegnanti italiani hanno contribuito con grande responsabilità e senso civico, dal dopo guerra ad oggi, a formare le nuove generazioni, collaborando con le famiglie talvolta in difficoltà nel mantenere un contatto educativo con i figli adolescenti; ancora più spesso costituendo l’unico centro di aggregazione sociale formativa per i ragazzi; sempre alimentando le aspirazioni migliori dei giovani in una società incapace di offrire loro opportunità e, oggi, anche speranze di lavoro.



Il profondo allarme per la situazione della scuola pubblica si basa sui seguenti elementi:



L’aumento del numero di studenti per classe (in prima fino a 35, la media europea è di circa 20 alunni per classe.) che compromette:
ü l'efficacia dell'attività didattica e conseguentemente l'apprendimento di ogni singolo

alunno;

ü la sicurezza poiché, secondo le norme vigenti, nella maggior parte dei casi le aule non

sono sufficientemente capienti.

· La scelta di non investire nell’aggiornamento dei docenti, proprio in un periodo nel quale la considerazione degli insegnanti da parte dell’opinione pubblica è molto scarsa.

La soppressione di alcuni insegnamenti senza comprenderne le valenze formative e annullando le professionalità dei docenti.
La riduzione dell’orario scolastico negli istituti tecnici da 36 a 32 ore di lezioni settimanali, applicata anche alle classi II, III e IV.
Questa riduzione, colpisce sopratutto materie di indirizzo


I tagli previsti non sono il risultato di un progetto pedagogico-didattico di riforma, ma solo una scelta economica che ha l’obiettivo di calare la scure nel settore scolastico.

Ad esempio nella nostra scuola le classi prime perderanno alcune materie specifiche di indirizzo.

I docenti supplenti non vengono pagati da marzo e quest’anno i corsi di recupero verrano pagati

direttamente dalle famiglie.

Infine il nostro Istituto ha un credito dallo Stato di oltre € 260.000.





Chi nella scuola vive e lavora ritiene, invece, che i provvedimenti citati non rispondano a criteri di

miglioramento del sistema scolastico. Il processo di riforma della scuola andrebbe pensato in un quadro di riforme concordate e pianificate da più Ministeri.

La crescente complessità del mondo di oggi e le ampie relazioni che la scuola ha con le dinamiche economiche e sociali necessiterebbero di una visione ad ampio respiro e di investimenti maggiori, come accade in altri paesi europei, nonostante la crisi.

L’infanzia, la fanciullezza e l’adolescenza sono momenti di crescita di un mondo giovanile che rappresenta il futuro del nostro Paese, nel quale la scuola è una protagonista importante.



INFORMANO



Che il personale della scuola si dichiara i
n agitazione e limiterà il suo impegno ai soli obblighi contrattuali.
Si sospenderanno tutte le attività para ed extra scolastiche: viaggi di istruzione, uscite didattiche, visite a musei, tutoraggio degli stage etc..
Verranno altresì attuate altre forme di protesta civile fino a proporre l’abrogazione della legge di riforma della scuola mediante una raccolta di firme per il referendum abrogativo.


INVITANO



Tutti i lavoratori della scuola, le famiglie, gli allievi e le rappresentanze sindacali a prendere atto della difficile situazione e ad agire, in base al proprio ruolo Istituzionale e come cittadini, per ridurre gli effetti negativi della riforma e della manovra finanziaria e per produrre delle proposte alternative.



APPROVANO ALL’UNANIMITÀ



I docenti riuniti in assemblea unitaria presso l’Istituto Duca degli Abruzzi di Padova

il 17 giugno 2010
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