CONTRO UNA POLITICA SCOLASTICA INDECENTE
FINALE D’ANNO INCANDESCENTE
A GIUGNO BLOCCO SCRUTINI / CONSEGNA SCHEDE E
DIMISSIONI DA COORDINATORE DEL CONSIGLIO DI CLASSE
Da settembre vogliono tagliare altri 41.200 posti (25.600 docenti e 15.600 ATA), dopo i 57.000 tagliati quest’anno. Vogliono distruggere la scuola pubblica togliendoci risorse umane e finanziarie. Licenziano decine di migliaia di precari, dequalificano l’istruzione “flessibilizzando” i docenti perdenti posto senza rispetto per le loro abilitazioni e per la qualità della didattica e negano il tempo pieno alle famiglie. In più hanno bloccato il contratto ed ogni aumento, anche d’anzianità, per 3 anni, rateizzato il TFR ed avviato un nuovo stop ai pensionamenti. LA CRISI LA PAGHI CHI L’HA CREATA!
CISL, UIL, SNALS e Gilda accettano tutto e la CGIL non ha indetto scioperi specifici per la Scuola, ma il mondo dell’Istruzione Pubblica protesterà in massa a giugno con lo sciopero su scrutini e schede, nonché astenendosi dalle attività aggiuntive. In particolare I COORDINATORI DEI CONSIGLI DI CLASSE SI DIMETTERANNO IN MASSA.
MODALITA’ DEL BLOCCO DEGLI SCRUTINI: Lo sciopero è regolarmente indetto. La trattenuta è giornaliera, per cui ci si deve astenere da tutte le attività previste per quel giorno. Può scioperare anche il personale non docente (ATA), in particolare quello coinvolto con le attività di scrutinio. Poiché il consiglio di classe durante le attività di scrutinio deve essere “perfetto”, basta un solo docente scioperante per bloccare lo scrutinio. Lo scioperante non può essere sostituito perché lo sciopero non è assenza bensì astensione dal lavoro. Lo sciopero è indetto per soli due giorni perché la legge antisciopero 146/’90, voluta fortemente da CGIL, CISL e UIL, inserendo gli scrutini tra i servizi minimi essenziali, impedisce il blocco per più di 2 giorni. Sono escluse le classi terminali e le attività di esame.
NELLE MEDIE E NELLA PRIMARIA, NEGLI STESSI GIORNI NON VERRANNO CONSEGNATE LE SCHEDE DI VALUTAZIONE (la scuola dovrà riprogrammare).
DOCENTI ED ATA SCIOPERERANNO QUINDI PER L’INTERA GIORNATA, ASTENENDOSI DAGLI SCRUTINI E DA QUALSIASI ALTRA ATTIVITÀ, SECONDO IL SEGUENTE CALENDARIO: IL 7-8 GIUGNO NELLE REGIONI CALABRIA, EMILIA-ROMAGNA E NELLA PROVINCIA DI TRENTO; 10-11 GIUGNO NELLE REGIONI MARCHE, PUGLIE E VENETO; 11-12 GIUGNO PER LE REGIONI SARDEGNA E UMBRIA; 14-15 GIUGNO PER LE REGIONI ABRUZZO, ALTO ADIGE, BASILICATA, CAMPANIA, FRIULI VENEZIA GIULIA, LAZIO, LIGURIA, LOMBARDIA, MOLISE, PIEMONTE, SICILIA, TOSCANA, VALLE D’AOSTA E PER LA PROVINCIA DI BOLZANO.
MODALITA’ DELLE DIMISSIONI DA COORDINATORE DEL C.d.C.: il coordinatore del Consiglio di Classe è una figura non prevista dalla normativa attuale (T.U. e CCNL). In genere viene fatto coincidere con il Presidente del C.d.C. ma in realtà sono due figure distinte. Il comma 8 dell’art. 5 del T.U. (D.lgs 297/94) prevede solo la possibilità che un docente, membro del Consiglio di Classe, sia delegato dal dirigente a presiederne le sedute. Tale designazione non è declinabile. Viceversa, nella maggioranza delle scuole i dirigenti scolastici hanno invece scaricato sui coordinatori dei Consigli di Classe tutto il lavoro preliminare necessario al primo scrutinio e spesso anche a quello successivo, specialmente ove la procedura di scrutinio è stata informatizzata, retribuendoli nella migliore delle ipotesi con una manciata di ore. Ma l’accettazione dell’incarico in parola (che non rientra tra le attività previste dall’art. 29 del CCNL), non è obbligatoria per il docente che potrà declinare l’incarico conferitogli in qualsiasi momento. Trattasi di attività volontaria, quindi non richiede dichiarazione di sciopero in merito. Il costo delle dimissioni è minimo. Infatti se un coordinatore si dimette il primo giugno perde la quota ore di quell’attività per i mesi di giugno, luglio e agosto (solo 3/12 del monte ore totale).
Con le dimissioni dei coordinatori non si svolgeranno le operazioni preliminari allo scrutinio. Così il meccanismo andrà a rilento comunque, facendo sballare il calendario degli scrutini successivi.
Stefano d’Errico (Segretario Nazionale)