UNICOBAS: VOLA IL BLOCCO DEGLI SCRUTINI

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UNICOBAS: VOLA IL BLOCCO DEGLI SCRUTINI

Messaggiodi edscuola » 15 giugno 2010, 10:27

VOLA IL BLOCCO DEGLI SCRUTINI
CONTRO I TAGLI AGLI ORGANICI E LA MANOVRA FINANZIARIA
NUMEROSE LE ADESIONI IN TUTTE LE REGIONI

Notevole successo del blocco degli scrutini indetto dall’Unicobas. Sono migliaia gli scrutini bloccati. Le ragioni del successo sono evidenti, agli esorbitanti tagli agli organici, tesi a destrutturare la scuola pubblica secondo il disegno piduista, si è aggiunto il gravame dei provvedimenti presenti nella manovra finanziaria: blocco della contrattazione e blocco degli scatti di anzianità per tre anni che da solo porterà ad una perdita media su tutta la carriera lavorativa di 30.000 euro lordi (senza parlare poi del negativo effetto sulle pensioni e liquidazioni che si ridurranno di un 10-15%).
Al blocco degli stipendi i lavoratori rispondono per ora con il blocco degli scrutini ma non è che l’inizio. La rabbia è al massimo ed in ogni caso il prossimo anno scolastico partirà con lo stato d’agitazione.
In alcune province (Milano, Livorno) la FLC-CGIL si è vista costretta ad aderire ufficialmente al blocco degli scrutini nonostante l’invito del proprio segretario nazionale Pantaleo a non scioperare durante gli scrutini. A Livorno la FLC-CGIL ha aderito al presidio di stamattina davanti alla prefettura indetto da Unicobas e Usb.
Il blocco degli scrutini si è sviluppato soprattutto nelle scuole superiori che sono quelle più colpite quest’anno. Ciò nonostante numerose sono state le scuole Primarie e Medie dove le schede di valutazione non sono state consegnate.
Il record di scrutini bloccati si è avuto per ora a Roma, Livorno, Bologna e Cagliari (più di 1.000 scrutini bloccati).
Gli scioperanti sono supportati dai colleghi che in molte scuole hanno costituito casse di solidarietà.
Manifestazioni e presidi si stanno svolgendo davanti agli Uffici Scolastici Provinciali (USP) e Regionali e davanti alle Prefetture. In alcuni USP (ad esempio Livorno) si sono già svolte anche occupazioni temporanee.

La lotta si fermerà solo quando verranno ritirati i provvedimenti iniqui contenuti nella manovra finanziaria, i tagli agli organici e la controriforma della scuola superiore. La scuola pubblica è l’istituzione principale della società, è il futuro: in essa bisogna investire e non tagliare, bisogna assumere e non licenziare decine di migliaia di precari storici.

Stefano d’Errico (Segretario nazionale)
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