GILDA MILANO: I DOCENTI PAGANO IL PREZZO PIU' ALTO

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GILDA MILANO: I DOCENTI PAGANO IL PREZZO PIU' ALTO

Messaggiodi edscuola » 12 giugno 2010, 18:26

MANOVRA FINANZIARIA: I DOCENTI PAGANO IL PREZZO PIU’ ALTO

La scuola paga il prezzo più caro nella manovra del governo. I docenti particolarmente colpiti dai tagli dell'ultima manovra finanziaria. Abbiamo sentito il coordinatore della Gilda di Milano su questo scottante tema. E gli abbiamo chiesto cosa sta facendo il sindacato che si qualifica come associazione professionale degli insegnanti per opporsi a questo stato di cose.

“E’ iniziata con la manifestazione del 5 giugno ultimo scorso a Roma organizzata dalla Gilda degli Insegnanti la protesta che segnerà questa chiusura di anno scolastico”. Ci ha risposto Angelo Scebba, che visibilmente preoccupato ha aggiunto:

“La goccia che ha fatto traboccare un vaso già strapieno è stata la nuova finanziaria di salvataggio pagata in modo iniquo soprattutto dai lavoratori dell’istruzione. Prossimo appuntamento la manifestazione unitaria il 15 giugno al teatro Quirino di Roma”.

Perché sostiene che i docenti pagano il prezzo più alto in questa manovra?

“Perché pagano due volte – ha sostenuto Scebba – non bastava una riforma delle superiori che di fatto riformava solo il numero delle cattedre e dei posti di lavoro , non bastava una legge Brunetta che additava la causa dei mali dell’Italia nel pubblico impiego ( salvo poi Draghi sostenere che la colpa era della corruzione e dell’evasione a ogni livello) : ora anche il compito di salvare l’Italia dal baratro della bancarotta è nelle tasche dei docenti”.

Ma anche gli altri lavoratori secondo il governo sono chiamati a sacrifici.

“Come è noto non tutti partecipino allo stesso modo al risanamento dei conti pubblici: ai docenti si chiede di non rinnovare i contratti e saltare per un triennio lo sviluppo professionale di anzianità: Tremonti ha inventato l’elisir di giovinezza! (speriamo che anche i commercianti congelino per un triennio i prezzi...)”.

Il ministro Tremonti però ha chiamato tutti i dipendenti a fare sacrifici anche i politici, i dirigenti pubblici e i magistrati.

“Alcune categorie non sono toccate, altre pagheranno l’obolo su lauti stipendi che gli insegnanti raggiungerebbero solo sommando tutti gli emolumenti di una vita lavorativa . Perversamente, per altre categorie (vedi magistrati) trattamenti diversi: al termine del blocco, come in un gioco di prestigio, gli scatti di carriera-pensione ricompaiono . I cittadini si dividono forse in legittimi ed illegittimi? Il nostro è un paese di figli e figliastri”.

Cosa possono fare gli insegnanti per opporsi a tanta iniquità?

“La Gilda invita i colleghi a riprendere in mano la propria condizione e la propria dignità di lavoratori e professionisti dell’istruzione: in gioco non ci sono rendite corporative, bensì la solidità della scuola pubblica che questo governo vorrebbe scardinare a favore della privata. Tagliare le risorse alla scuola significa tagliare il futuro del nostro paese”.

La Gilda pensa di fare da sola, di potersi opporre con le proprie forze ai tagli del governo?

“Anche le forze sindacali devono trovarsi unite: è necessaria un’azione incisiva sull’opinione pubblica e sul governo che richiami vigorosamente l’attenzione sul pianeta scuola”.

Oggi è l’ultimo giorno di scuola cosa pensate di fare?

“Intanto partecipiamo alla manifestazione unitaria del 15. Una cosa è certa: il prossimo anno scolastico sarà un anno molto caldo per la scuola".
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