Prot. n. 6_587_PUBBLICO_IMPIEGO Roma, 7 giugno 2010
Al Presidente del Consiglio
On.le Silvio BERLUSCONI
fax 06.67793543
Al Presidente del Senato della Repubblica
Sen. Renato SCHIFANI
fax 06.67062022
Al Presidente della Camera dei Deputati
On.le Gianfranco FINI
fax 06.67605474
Al Ministro dell’Economia e Finanze
On.le Giulio TREMONTI
fax 06.4743449
Al Ministro per la Pubblica Amministrazione
e l’Innovazione
On. Renato BRUNETTA
fax 06.68997210
Ai Capigruppo di Camera e Senato
LETTERA APERTA DEI PUBBLICI DIPENDENTI.
Ci rivolgiamo a Voi in qualità di nostri datori di lavoro.
Siamo pienamente consapevoli della portata della crisi economica che sta attanagliando l’intera Europa e vogliamo chiarire, che non ci tireremo indietro di fronte all’esigenza di affrontare ulteriori sacrifici.
Come siamo consapevoli che gran parte della manovra è imperniata sulla lotta all’evasione fiscale ed altrettanto consapevoli che una seria riorganizzazione del sistema fiscale e tributario ha dei termini lunghissimi, ed è più facile e più rapido saccheggiare le retribuzioni dei pubblici dipendenti.
Non vogliamo essere il bancomat dei governi !
E pertanto non possiamo tacere, il nostro totale disappunto riguardo la scelta di congelare i nostri stipendi per tre anni, provvedimento inserito all’interno della manovra finanziaria.
Siamo infatti consci dell’esigenza di ridurre la spesa pubblica, ma non possiamo accettare che questo venga fatto esclusivamente sulle nostre spalle, già appesantite dalla continua ed inarrestabile perdita del potere di acquisto delle nostre buste paga, che, giova ricordare, valgono mediamente 1100 – 1200 euro mensili.
Crediamo fermamente, e lo andiamo dicendo da anni, che i tagli (e consistenti !) vadano fatti sugli enormi sprechi dell’intero apparato pubblico, dei quali abbiamo notizia ogni giorno.
Le indebite appropriazioni, gli sprechi e le gestioni incapaci, le consulenze e le esternalizzazioni, le missioni e le auto blu, sono solo alcune delle voci che pesano enormemente sul bilancio dello Stato e, come si evince immediatamente, sono voci che andrebbero azzerate del tutto (alcune), altre fortemente ridotte.
Sappiamo che le responsabilità di tutto ciò sono ventennali e che la colpa va ripartita tra i vari Governi che si sono succeduti fino ad oggi: ma è giunto il momento, improcrastinabile, di frenare questa spaventosa emorragia di denaro pubblico, pena il concreto rischio della bancarotta dello Stato (Grecia docet !).
Se si deciderà di operare nel senso indicato nella manovra finanziaria, e cioè tagliando solamente sulle nostre buste paga, in realtà non si porrà rimedio alla grave situazione attuale: sarà viceversa, l’ennesimo provvedimento tampone che darà un po’di ossigeno alle casse dello Stato, riducendo ulteriormente il potere d’acquisto di più di 3 milioni di famiglie, salvo poi ritrovarsi peggio di prima, se tutte le voci sopra elencate non verranno drasticamente ridotte.
La spesa improduttiva e la pessima gestione dei soldi pubblici, rappresentano il vero buco nero della finanza pubblica e non si può sperare che, comprimendo ancora di più gli stipendi dei lavoratori, si possa evitare il dissesto.
Vi sollecitiamo fermamente ad intervenire nel senso da noi indicato, al fine di risollevare le sorti della nostra Nazione, per la quale, torniamo a ribadire, siamo sicuramente pronti ai sacrifici ed all’austerità, ma non bloccando i salari, perché non servirebbe a nessuno, se non a portare sull’orlo della linea di povertà un’intera classe di lavoratori, che rappresenta l’unico ed insostituibile patrimonio dell’apparato pubblico, nonché il welfare per milioni di giovani disoccupati e di anziani senza sostegno.
Non sopporteremo più in educato silenzio l’escalation di attacchi alla nostra onestà, alla professionalità, alla stessa dignitosa esistenza delle nostre famiglie.
Sacrifici devono essere ? Siano per tutti !
Si congelino per tre anni i faraonici “rimborsi per le spese elettorali” ai partiti politici, espediente della casta dei furbetti per aggirare la volontà popolare verificata da un referendum.
La misura è colma.
In assenza di correttivi seri, la risposta sarà ferma, adeguata.
Il Segretario Confederale UGL
Fulvio DE POLO
Il Coordinatore Nazionale
per le Politiche Pubblico Impiego
Segretario Federazione Nazionale UGL Ministeri
Paola SARACENI
Il Segretario Federazione Nazionale
UGL Sanità
Paolo CAPONE
Il Segretario Federazione Nazionale
UGL Enti Pubblici non Economici
Giuseppe MARRO
Il Segretario Federazione Nazionale
UGL Scuola
Giuseppe MASCOLO
Il Segretario Federazione Nazionale
UGL Presidenza del Consiglio
Luigi MERCOGLIANO
Il Segretario Federazione Nazionale
UGL Agenzie Fiscali
Giuseppe SERRONI
Il Segretario Federazione Nazionale
UGL Università
Clara VALLI
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COORDINAMENTO PUBBLICO IMPIEGO UGL