ANIEF: adesione sciopero 12 marzo 2010

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ANIEF: adesione sciopero 12 marzo 2010

Messaggiodi edscuola » 5 marzo 2010, 12:55

Scuola: ANIEF aderisce a Sciopero CGIL-COBAS del 12 marzo 2010

Considerati la grave crisi del settore dell’Istruzione, i 100.000 tagli della “riforma” Gelmini, la proposta di regionalizzare le graduatorie ad esaurimento, il rinvio delle elezioni RSU, la mortificazione del merito nel contratto sulla mobilità e della professione docente, l’arrogante atteggiamento del MIUR nei confronti dei verdetti dei tribunali, la scure sui posti di sostegno e la continua vessazione del precariato in disprezzo di alcuni principi sanciti dalla Costituzione, l’ANIEF ritiene doveroso scioperare il 12 marzo 2010 con le altre OO. SS. per dare voce al disagio, all’insofferenza, al malcontento del personale docente e ATA.

IL MANIFESTO

SCIOPERIAMO, per rivendicare il DIRITTO

* al ritiro dei 100.000 tagli previsti dai Regolamenti di attuazione della L. 133/2008, alla luce dei ricorsi giurisdizionali in corso e al ripristino del team docente e del docente specialistico di lingua inglese nella scuola primaria come della seconda lingua comunitaria nella scuola media;
* alla stabilizzazione del Personale assunto a tempo determinato, Docente e ATA, nell’osservanza delle Raccomandazioni U.E. e nel rispetto delle leggi 296/06, 244/07, 167/09;
* alla parità di trattamento tra personale Precario e di Ruolo, in termini di scatti biennali di anzianità, di permessi retribuiti ed altri diritti contrattuali, di progressione di carriera;
* alla trasformazione di tutto l’Organico di fatto in Organico di diritto (30 giugno - 31 agosto);
* al blocco dello schema di regolamento di revisione delle classi concorsuali, progettato senza un adeguato confronto con le Associazioni di categoria, come si evince, per esempio, dal caso emblematico della scomparsa nel nuovo quadro orario della classe A-58 (ex 75/A – 76/A);
* all’indizione immediata delle elezioni RSU, per restituire l’esercizio della democrazia ad una rappresentanza elettiva, e per restare fedeli allo Statuto dei lavoratori;
* all’assegnazione di ore di Sostegno, in deroga, in presenza delle certificazioni di handicap grave, come ribadito dalla Sentenza n. 80 del 2010 della Corte Costituzionale;
* alla valorizzazione del merito nei Contratti Collettivi a partire dalla mobilità del personale docente, perché si valuti anche il titolo SSIS-Riservato, Supervisore di Tirocinio o l’attività di Tutor;
* all’osservanza delle pronunce della magistratura e dell’equilibrio tra i poteri dello Stato secondo lo spirito della Costituzione, contro l’arroganza di un’Amministrazione soccombente nei giudizi dei Tribunali ma incurante nell’esecuzione delle norme;
* alla tutela delle graduatorie ad esaurimento/permanenti del personale Docente/ATA, contro il progetto di un albo nazionale/regionale, di reclutamento per chiamata diretta dei dirigenti o per certificato di nascita/residenza;
* all’istituzione della carriera nel ruolo dei Docenti, ispirata a regole condivise e a criteri oggettivi, e al riconoscimento dei titoli acquisiti dal personale specializzato e già selezionato (ad es., i Supervisori di tirocinio, da valorizzare nei concorsi ispettivi o per dirigenti);
* alla riapertura immediata dei Corsi universitari per il conseguimento dell’abilitazione, con un’attenzione nella selezione al personale precario, ai dottori di ricerca, ai docenti specializzati;
* all’inserimento degli Specializzandi e di tutti i docenti abilitati nelle graduatorie a esaurimento;
* all’abolizione del Decreto Legge truffa-precari;
* all’assegnazione di un punto in più di P.I.L. al Fondo di funzionamento della Scuola;
* al rinvio della riforma delle Superiori per consentire un dibattito sereno e approfondito sui bisogni della Scuola, che non può penalizzare alcuni saperi come l’area giuridico-economica o artistico-musicale, né privare il territorio, ad es., di un numero congruo e ben distribuito di Licei coreutico-musicali, né sacrificare l’assetto laboratoriale, il tempo prolungato o i centri di educazione degli adulti sull’altare dello sperpero dei soldi pubblici.
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