Per la scuola della Repubblica
Comitato di Firenze
Il crocifisso nelle scuole: lo zelante sindaco PD di Scarlino con un arbitraria ordinanza invoca i regolamenti fascisti e falsifica una sentenza della Corte Costituzionale.
Nella crociata a difesa del crocifisso nelle scuole statali (ovviamente in coerenza con il principio supremo di laicità dello Stato affermato nella Costituzione) si è distinto il Sindaco PD di Scarlino, tale Maurizio Bizzarri, che ha subito disposto con una ordinanza del 5.11.us. l’obbligo di affiggere il crocifisso nelle scuole del Comune di Scarlino minacciando agli eventuali trasgressori una sanzione amministrativa di €500,00.
Con tale ordinanza, che si allega, lo zelante Sindaco è riuscito a realizzare un concentrato di illegittimità e di falsità che dovrebbe indurre i dirigenti del PD, quanto meno a dissociarsi pubblicamente.
In sintesi:
Invoca i regolamenti fascisti del 1924 e 1927 che come ha precisato la Corte Costituzionale nella sentenza n. 389 del 13.12.2004, non hanno alcun valore di legge;
Il riferimento al crocefisso è contenuto nel solo RD 965/24 all’art. 118 che afferma: " ogni istituto ha la bandiera nazionale, ogni aula l’immagine del crocifisso ed il ritratto del Re" (Il Sindaco di Scarlino pretenderà anche l’affissione del ritratto del Re?)
Nessuna legge o atto avente forza di legge (sarà bene spiegare al Sindaco, che i regolamenti, ancorché emanati nel regime fascista, non avevano ed ovviamente non hanno forza di legge) prevede l’obbligo dell’affissione del crocifisso nelle aule scolastiche;
E’ assolutamente falso (ed il Sindaco o è incompetente o è in mala fede) che la Corte Costituzionale con la sentenza n. 389 del 13.12.2004 abbia dichiarato inammissibile la questione di incostituzionalità dei regolamenti fascisti: "non violando di fatto i principi di imparzialità e laicità dello Stato". Tale affermazione non è scritta, però, in alcuna parte della sentenza. La Corte Costituzionale, al contrario di quanto afferma il fantasioso Sindaco di Scarlino, dopo aver rilevato che non esiste alcuna norma di legge che preveda l’obbligo di affissione del crocifisso, poiché "le norme regolamentari richiamate", norme prive di forza di legge, sulle quali non può essere invocato un sindacato di legittimità costituzionale, non si è pronunciata sulla questione ed in nessun modo (nemmeno implicitamente) ha affermato che i regolamenti fascisti non violano i principi di imparzialità e laicità dello Stato.
E’ esatto invece, che la VI Sezione del Consiglio di Stato ha ritenuto non censurabile l’affissione del crocifisso nelle aule, ma il Sindaco di Scarlino ha omesso di considerare che la sentenza della Corte dei Diritti dell’uomo deriva proprio è stata pronunciata con riferimento proprio a tale decisione del Consiglio di Stato, che l’ha ritenuta infondata.
Il Sindaco di Scarlino per fortuna della scuola italiana non ha alcuna competenza sulle istituzioni scolastiche e, quindi, l’ordinanza da lui emessa e le sanzioni minacciate, sono, non solo arbitrarie, ma giuridicamente del tutto irrilevanti. Trattandosi, però, di un atto che ha senza dubbio una rilevanza politica è auspicabile che da parte delle forze politiche democratiche ci sia una chiara e netta posizione conto atti così gravemente irresponsabili
Per il Comitato "Per la scuola della Repubblica"
Corrado Mauceri