ANIEF: Precariato Interrogazione su nota MIUR

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ANIEF: Precariato Interrogazione su nota MIUR

Messaggiodi edscuola » 31 luglio 2009, 8:21

Precariato: Interrogazione su nota MIUR contro il pettine nelle graduatorie

Il 4 agosto scade il termine per ricorrere gratuitamente con l’ANIEF al presidente della Repubblica.

Dopo la denuncia dell’ANIEF, l’On. Russo (PD) incalza duramente il Ministero della Pubblica Istruzione e chiede al Ministro Gelmini con chiarezza di riferire in Commissione alla Camera in merito alla palese illegittimità della nota del 7 luglio scorso del Direttore Generale che invita i Direttori degli Uffici Scolastici Regionali a violare le disposizioni della magistratura e a procedere con le code mettendo a rischio le nomine a tempo indeterminato e determinato. Secondo il Deputato dell’Opposizione, il Ministro deve adeguarsi semplicemente alla giustizia amministrativa.
Allo stato attuale, infatti, soltanto i ricorrenti al giudice amministrativo che hanno ottenuto le ordinanze favorevoli, ancor oggi non appellate in Consiglio di Stato, potranno vantare l’inserimento a pettine nelle altre tre province scelte e lo spostamento dei 24 punti già dichiarati. Sullo spostamento del servizio si attende l’impugnativa delle graduatorie provvisorie.
Chi non ha ricorso al Tar può ancora ricorrere ma soltanto al Presidente della Repubblica. L’ANIEF sta fornendo gratuitamente ai propri iscritti non ricorrenti al Tar i modelli dei ricorsi vincenti. Questo è soltanto il primo passo di un lungo iter che sarà seguito dall’Associazione per assistere legalmente i propri soci. Mancano soltanto pochi giorni per inviare il modello di ricorso al MIUR. Dopo il 4 agosto, infatti, non si potrà più ricorrere.
30 luglio 2009

Il testo dell’interrogazione

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-01684
presentata da
ANTONINO RUSSO
lunedì 27 luglio 2009, seduta n.209

ANTONINO RUSSO. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:

il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, con ordinanze nn. 3321, 3324, 3326, 3327, 3328, 3330, 3331, 3332, 3333, 3334, 3300, 3301, 3302 del 14 luglio 2009 ha sospeso il decreto ministeriale dell'8 aprile 2009, n. 42, nella parte in cui inserisce in coda e non a «pettine» nelle altre tre province aggiuntive i ricorrenti iscritti al sindacato ANIEF che ne hanno fatto domanda all'atto del nuovo aggiornamento/inserimento nelle graduatorie ad esaurimento valide per il biennio 2009-2011, ribadendo gli analoghi pronunciamenti espressi nelle ordinanze n. 2573 del 5 giugno 2009 e nn. 2815, 2818 e 2819 del 19 giugno 2009, oggetto di precedenti interrogazioni;

il Tribunale amministrativo regionale del Lazio con sentenza semplificata n. 5487/09 del 5 giugno 2009 ha annullato il decreto ministeriale dell'8 aprile 2009, n. 42, nella parte in cui vieta lo spostamento dei 24 punti già dichiarati da una graduatoria all'altra all'atto dell'ultimo aggiornamento, come richiesto nel ricorso patrocinato dal sindacato ANIEF, e ha emesso su analoga istanza altre due ordinanze di sospensiva nn. 3085/09 e 3086/09 per centinaia di ricorrenti;

il Tribunale amministrativo regionale del Lazio con ordinanze nn. 3349 e 3350 del 14 luglio 2009 ha sospeso il decreto ministeriale dell'8 aprile 2009, n. 42, nella parte in cui vieta il trasferimento da una provincia all'altra all'atto dell'aggiornamento in violazione della normativa vigente, come denunciato nel ricorso patrocinato dal sindacato ANIEF;

il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con nota del 7 luglio 2009, prot. n. AOODGPER.09/10171/B/2 invita i direttori degli uffici scolastici regionali nella compilazione delle graduatorie provinciali a ignorare le ordinanze suddette in quanto «in merito all'esecuzione delle ordinanze cautelari attinenti il contenzioso seriale avverso il decreto ministeriale 42/2009, questa Direzione, a fronte di eventuali ordinanze di accoglimento della domanda cautelare, ritiene inopportuno l'inserimento con riserva a pettine dei ricorrenti»;

da questa affermazione contenuta nella citata nota, emerge chiaramente che la direzione generale del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca non tiene conto della legge istitutiva dei Tribunali amministrativi regionali 6 dicembre 1971, n. 1034, secondo la quale, articolo 21, «il ricorso deve essere notificato all'organo che ha emesso l'atto impugnato»;

non dovrebbe essere ignoto alla Direzione generale del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che la disposizione che colloca i docenti in coda nelle tre province opzionali è contenuta in un decreto del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;

da ciò ne consegue che, essendo la legittimazione passiva nei giudizi amministrativi riferibile soltanto ed esclusivamente all'Amministrazione che ha adottato l'atto ritenuto lesivo, il ricorso avverso il decreto ministeriale n. 42/2009 non poteva che essere proposto contro il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;

se non si darà tempestiva esecuzione alle ordinanze del Tribunale amministrativo regionale, gli avvocati dei ricorrenti, quando le Direzioni scolastiche regionali e gli Uffici scolastici provinciali pubblicheranno le graduatorie, come ampiamente preannunciato, proporranno motivi aggiunti avverso tali graduatorie chiamando in giudizio gli organi che avranno emanato siffatti ulteriori atti amministrativi, con conseguente annullamento successivo non solo delle pubbliche graduatorie, laddove non prevedono l'inserimento a pettine dei ricorrenti, ma anche di tutti gli ulteriori atti consequenziali, dalle immissioni in ruolo fino all'ultimo contatto a tempo determinato che gli Uffici scolastici provinciali stipuleranno in contrasto con le decisioni del Tribunale amministrativo regionale;

ad avviso dell'interrogante, la nota del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 7 luglio 2009, prot. n. AOODGPER.09/10171/B/2, ponendosi in contrasto con le più elementari regole del processo amministrativo, ha determinato un clima di incertezza di diritto in merito alle prossime operazioni di nomina di personale a tempo determinato e indeterminato, a causa di quella che secondo l'interrogante è una palese violazione delle pronunce della magistratura e della legislazione vigente -:

se nel rispetto dello stato di diritto, della nostra Costituzione, dell'istituzione che rappresenta e a tutela delle famiglie dei nostri alunni e del personale precario, intenda ritirare la nota del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 7 luglio 2009 e dare istruzioni ai direttori degli uffici scolastici regionali affinché sia data esecuzione immediatamente senza altre remore o colpevoli ritardi alle sentenze e ordinanze della magistratura. (5-01684)
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