Docenti di Chimica e Tecnologie Chimiche: Lettera aperta

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Docenti di Chimica e Tecnologie Chimiche: Lettera aperta

Messaggiodi edscuola » 10 luglio 2009, 0:12

LETTERA APERTA

Al Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi

Al Ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini

Al Ministro delle Finanze, Giulio Tremonti

Al personale del Ministero ed alla Commissione che sta lavorando ai regolamenti attuativi di cui all’art. 64 della legge n. 133/08

Al CNPI – Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione

A chiunque possa essere interessato





Oggetto: PROPOSTE DI MODIFICA DELLE BOZZE DI QUADRI ORARIO DI ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI E DEI LICEI E DELLE NUOVE CLASSI DI CONCORSO PER L’INSEGNAMENTO APPROVATE IN PRIMA LETTURA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI IN DATA 28/5/09 E 12/6/09



I nuovi regolamenti approvati dal Governo il 28/5/09 e il 12/6/09, come resi noti dai siti sindacali, se non modificati in seconda lettura, porterebbero gli studenti in uscita da quasi tutti i licei ed istituti tecnici e professionali ad una preparazione scientifica generalista e superficiale.

Temiamo che si tratti di una tanto grave quanto miope mancanza di considerazione per la Chimica e di quanto una sua non adeguata conoscenza possa segnare negativamente il futuro degli studenti e del Paese, che non vogliamo che negli anni a venire scivoli sempre di più sulla china della arretratezza culturale in campo scientifico e tecnologico.

Prendendo comunque atto con sollievo della disponibilità da parte del Ministro (manifestata il 10/6/09 ai Sindacati) ad accogliere proposte di modifiche migliorative di dette bozze,

proponiamo:



1) TRIENNIO FINALE ISTITUTI TECNICI TECNOLOGICI AD INDIRIZZO CHIMICO: NO AI TAGLI DELLE ORE DI DISCIPLINE CHIMICHE

Nel triennio finale, per le discipline scientifiche e tecnologiche in tutti gli istituti tecnici tecnologici si avrebbe un taglio di oltre il 20% del numero di ore di discipline scientifiche e tecnologiche (e invece un aumento di Italiano,del 15% e di matematica,del 10%), ma per la Chimica e le tecnologie Chimiche il taglio sarebbe tra il 20 ed il 55%, con futuri periti chimici con una preparazione inferiore a quella degli attuali (anche se le ore di Italiano e Matematica aumentano e sono maggiori che in molti licei). Al Paese conviene?



2) LICEI: UNA ALTERNATIVA CONCRETA ALL’ASSURDO INSEGNAMENTO-CALDERONE “SCIENZE NATURALI” (Chimica+Scienze).

No all’insegnamento-calderone “scienze naturali”: i sottoscritti PROPONGONO LA SEPARAZIONE DEI DUE INSEGNAMENTI CHIMICA E SCIENZE (naturali e biologiche) E DI AFFIDARE LA CHIMICA AI DOCENTI DELLA NUOVA CLASSE 33-A – scienze e tecnologie chimiche (laureati in chimica) E LE SCIENZE NATURALI E BIOLOGICHE ALLA NUOVA CLASSE 46-A (laureati in scienze naturali o biologiche), modificandone la denominazione da “scienze naturali, chimiche e biologiche” a “scienze naturali e biologiche”, come sarebbe ovvio e giusto, anche per rispetto ai laureati in Chimica, che di esami chimici ne hanno sostenuti oltre 20, rispetto agli 1-2 in media sostenuti dai laureati in Scienze Naturali e Biologiche. Se il criterio fosse questo, allora ai laureati in Chimica, con i loro 4 esami di Matematiche e 3 di Fisica+4 di Chimica Fisica dovrebbe essere attribuito l’insegnamento della Matematica e della Fisica in tutte le scuole superiori…



3) IL PROBLEMA DELLA PROPEDEUTICITÀ: PERCHÈ LIMITARE LO STUDIO DELLE DISCIPLINE SCIENTIFICHE AL SOLO BIENNIO INIZIALE?

Le scienze naturali vanno infatti studiate dopo la chimica inorganica, e le scienze biologiche dopo la chimica organica.



4) BIENNIO INIZIALE DEGLI ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI: TRA “SCIENZE INTEGRATE” E NUMERO DI ORE DI LEZIONE INSUFFICIENTE PER LE NECESSARIE ATTIVITÀ LABORATORIALI

Nel biennio iniziale dei futuri istituti tecnici e professionali alla Chimica, alla Fisica ed alle Scienze della Terra non viene riconosciuta la dignità di “insegnamento” a sé stante, ma esse vengono unite in un unico “insegnamento-calderone”, denominato “scienze integrate”: ci auguriamo che ciò non preluda ad un madornale errore come quello delle “scienze naturali” nei Licei.

Da sottolineare infine che il numero di appena 2 ore settimanali di “scienze integrate (chimica)” negli istituti tecnici economici, negli istituti professionali e nel liceo tecnologico non consente di poter effettuare le attività laboratoriali, necessarie per un apprendimento significativo della disciplina. Ne occorrono almeno 3 per anno.



5) IL PROBLEMA DELLA CHIMICA APPLICATA AI MATERIALI E DELLA CHIMICA MERCEOLOGICA

La chimica applicata ai materiali, è presente solo nel settore moda, e scompare dagli attuali corsi tradizionali degli istituti per geometri (ora istituto tecnico costruzioni), mentre dovrebbe invece essere presente in tutti gli istituti tecnici tecnologici e nei professionali, che in tutti i casi con i materiali hanno a che fare, sostituendo la fumosa e poco chiara disciplina “scienze e tecnologie applicate” con la disciplina “Chimica Applicata ai materiali”, ed estendendone l’insegnamento anche ai licei artistici.

Per i tecnici economici, un contributo rilevante può essere dato dalla chimica Merceologica, visto che i futuri tecnici economici avranno a che fare con le merci. Peraltro la merceologia, fino agli anni ’80, negli istituti tecnici commerciali, ma anche nei professionali, era studiata…



6) GLI ISTITUTI PROFESSIONALI: NO AI TAGLI (-50-57%) E NO ALLA CHIMICA INSEGNATA DA DIPLOMATI

il corso per operatore chimico biologico e di tecnico chimico biologico confluiscono nell’indirizzo “produzioni industriali ed artigianali”, con un taglio di ore di insegnamento di discipline di indirizzo da parte del docente laureato del 50-57%. Inoltre verrebbero “inventati” insegnamenti “chimici” in cui la chimica verrebbe insegnata in laboratorio dal solo docente tecnico pratico diplomato, cosa impossibile per le discipline chimiche, che non sono mai scindibili tra teoria e pratica, e per il cui insegnamento il docente Laureato in Chimica o CTF è necessario ed insostituibile.



7) IL PROBLEMA DELLE CLASSI DI CONCORSO, OVVERO DELLA VALORIZZAZIONE DELLE SPECIFICHE COMPETENZE DEI DOCENTI

Vista la formazione universitaria non pluridisciplinare, ma rigorosamente monodisciplinare degli attuali docenti delle diverse discipline scientifiche chimica, fisica, scienze (naturali o biologiche), proporre classi di concorso pluridisciplinari va a detrimento della qualità dell’insegnamento. Non è pertanto giustificabile continuare con il criterio che aver sostenuto 1 o 2 esami universitari di chimica sia sufficiente per poterla insegnare (se tale criterio fosse applicato anche ai chimici (oltre 20 esami chimici), essi potrebbero tranquillamente insegnare la matematica (4 esami) e la fisica (3 esami+4 chimiche fisiche). Pertanto, come già specificato al punto 2), proponiamo che la ASSURDA nuova classe di concorso A-46 (SCIENZE NATURALI, CHIMICHE E BIOLOGICHE), che ripete la attuale classe A060, per la quasi totalità formata da laureati in scienze naturali o biologiche, VADA MODIFICATA IN A-46 SCIENZE NATURALI E BIOLOGICHE, ed i titoli di accesso alla nuova classe di concorso A-33 (scienze e tecnologie chimiche), siano esclusivamente quelli della attuale classe di concorso A013.



Ci auguriamo vivamente che il Governo ed il Ministero recepiscano le osservazioni e proposte migliorative sopra riportate, ed alle quali Vi chiediamo di dare la massima diffusione.



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