APEF: UN RITORNO AL PASSATO CHE GUARDA AL FUTURO

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UN RITORNO AL PASSATO CHE GUARDA AL FUTURO

Tra tanti regolamenti-fantasma, bozze non ancora approvate, circolari a volte pletoriche, che sono circolate negli ultimi mesi, esce finalmente sull’argomento “condotta e sua valutazione” il DM annunciato nella Legge 169/08 del Ministro Gelmini, che fornisce alle scuole alcune indicazioni chiare e, per fortuna, non troppo invadenti di quell’autonomia professionale e capacità valutativa che è alla base della professionalità docente. Certo le scuole per giungere a criteri omogenei e condivisi dovranno impegnarsi almeno in un lavoro di costruzione di griglie valutative, intersecato con quanto già previsto nei propri Regolamenti d’Istituto riformati ai sensi del Nuovo Statuto degli studenti. Questo in considerazione del fatto che ora, a differenza dal passato, il voto di condotta fa media e concorre all’attribuzione del punteggio per il credito. Inoltre, per rinforzarne il “peso” parrebbe (il condizionale è d’obbligo, fintanto che il regolamento sulla valutazione non sarà emanato in maniera ufficiale) che sia stato sacrificato dal computo dalla media il voto dell’educazione Fisica.
Comunque, se pensiamo che dai tempi dell’abolizione del voto di condotta, che ha inferto un notevole colpo all’autorevolezza delle scuole, sono passati solo una decina d’anni in cui abbiamo assistito ad una inesorabile e progressiva deriva del comportamento dei nostri allievi, non possiamo che rallegrarci di questa puntuale inversione di tendenza che ripropone il comportamento come valore fondamentale che connota la crescita umana e la maturazione di un individuo e soprattutto ne definisce e ne indirizza in modo chiaro i contorni di un’etica che si svilupperà nell’arco delle esperienze.
Il pensare che un simile processo potesse escludere la valutazione del comportamento e quindi la responsabilità personale è stato più che un’utopia un abbaglio. L’importante, ci auguriamo, è essere tornati indietro.
Ma è, una volta tanto, un tornare indietro che guarda al futuro.

Paola Tonna