Scuola, Regolamenti attuativi: tagli e distruzione, da subito, della scuola primaria
Con i regolamenti approvati dal Consiglio dei Ministri di oggi la verità dei testi smaschera le bugie delle tante parole spese in questi giorni per raggirare l’opinione pubblica.
I tagli previsti dalla legge 133/08 sono tutti confermati e si concentrano da subito sulla scuola primaria, il cui modello pedagogico e didattico fin qui realizzato viene spazzato via, per far posto al maestro unico, che si impone come riferimento per tutti i modelli orari, dalle 24 fino alle 40 ore del tempo pieno, che così perde il suo valore per diventare tutt’altro!
E anche le tanto evocate scelte delle famiglie dovranno fare i conti con la cruda realtà dei tagli, che saranno l’unico e sovrano parametro che deciderà l’assetto della scuola primaria.
Anche con i regolamenti riguardanti i licei e l’istruzione tecnica si confermano solo tagli agli orari, alle discipline, agli organici e agli indirizzi di studio. Ne esce una scuola superiore ancor più impoverita e disordinata dell’attuale, con meno ore di laboratorio, molto diversa da settore a settore, che renderà più difficile riorientare i ragazzi in difficoltà e che non risponderà neppure alle tanto decantate esigenze del mondo produttivo ed economico.
Con il regolamento sulla riorganizzazione della rete scolastica ed il razionale utilizzo delle risorse umane la situazione dei tagli agli organici diventa drammatica, ed i docenti diventano pedine da spostare, umiliandone professionalità e competenze.
Altro che valorizzazione delle professionalità della scuola e della sua qualità, altro che rispetto e sostegno alle famiglie!
Ribadiamo il nostro giudizio negativo sulla legge 133/08 e ne chiediamo il ritiro, perché è da lì che derivano i tagli e lo stravolgimento del sistema pubblico dell’istruzione.
La determinazione dimostrata da questo governo nel colpire in modo così devastante la scuola pubblica - in particolare la primaria - è la conferma che l'unico obiettivo che ha guidato scelte così scellerate è stato quello di fare cassa.
Ed è vergognoso che si affermi, coma ha dichiarato oggi il Ministro all’istruzione, che contro la grave crisi internazionale il Governo ha deciso di intervenire a favore della scuola pubblica.
E’ una ulteriore ed inaccettabile mistificazione della realtà: per il Governo i tagli sono investimenti!
La totale assenza di coerenza tra gli impegni, autorevolmente sottoscritti dal Governo, per l’avvio del dialogo con il mondo della scuola e le sue rappresentanze e la decisione di procedere sull’emanazione dei regolamenti, senza alcun confronto, confermano il metodo arrogante ed autoritario del modo di procedere di questa compagine governativa.
Contrasteremo, quindi, con determinazione, insieme al popolo della scuola, le decisioni di queste ore sulla scuola primaria e sui tagli pesantissimi agli organici, per chiedere investimenti veri a sostegno di una scuola pubblica e di qualità.
Roma, 18 dicembre 2008