ANIEF: Comunicato 19 novembre 2008

Rassegna Stampa e News su Scuola e Sindacato

ANIEF: Comunicato 19 novembre 2008

Messaggiodi edscuola » 20 novembre 2008, 9:14

L’ANIEF presenta emendamenti in audizione presso la VII Senato al DL 180 sull’Università.

Durante l’audizione del 19 novembre 2008 presso la VII Commissione del Senato, il prof. Marcello Pacifico della Presidenza dell’ANIEF, dopo aver ribadito la necessità di nuovi fondi per l’Università e di maggiore risorse del P.I.L. e di una maggiore riflessione sugli sprechi da eliminare e sulle qualità da valorizzare,

nel ribadere la necessità urgente di un piano di assunzioni straordinario dei giovani ricercatori precari quanto mai trasparente,ha illustrato la memoria dell’ANIEF e i relativi emendamenti al DL 180-2008, auspicando una loro presentazione e una rapida approvazione.

Il Presidente, sen. Possa e i membri della Commissione hanno apprezzato la competenza dimostrata. Il Relatore, Sen. Valditara ha ribadito la volontà di affrontare in altro momento la discussione su un albo unico nazionale a cui accedere con valutazione comparativa. La sen. Poli Bortone si è soffermata positivamente sulla normativa comunitaria citata.

19 novembre 2008




Audizione ANIEF

7a Commissione del Senato

Roma 18 novembre 2008





Esame Atto S 1197

«Conversione in legge del decreto-legge 10 novembre 2008, n. 180, recante disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca»









1. Premessa
2. Proposte emendative
3. ANIEF_Conferenza stampa del Ministro Gelmini su DL 180/08 e Linee Guida
4. Estratto_Relazione_Incontro al MIUR con il Consigliere del Ministro, 2 ottobre 2008
5. Estratto_Piattaforma rivendicativa_Manifestazione a Roma del 2 ottobre 2008




Onorevole Presidente, Onorevole Relatore, Onorevoli Senatori,

il Decreto Legge presenta importanti disposizioni in merito al reclutamento nelle Università e negli Enti di ricerca, alla qualità del sistema universitario, al diritto allo studio, accogliendo in parte alcune richieste avanzate dalla presente Associazione e dal CNSU. Non abbiamo manifestato mai contro il merito, l’autonomia o la trasparenza nelle procedure di reclutamento ma contro i tagli indiscriminati alla ricerca e al sistema di istruzione. La revisione, seppur parziale dell’art. 64 della legge 133 del 6 agosto 2008, è la prova della nostra buona fede. Ma c’è bisogno di più, di maggiori investimenti del P.I.L. e di una seria valutazione delle eccellenze e degli sprechi.

Tra le disposizioni riguardanti il reclutamento (art. 1, comma 1 e 2), nutriamo alcune perplessità per il blocco delle procedure di reclutamento per gli atenei non virtuosi, sia perché la norma interviene in maniera retroattiva, sia perché si potrebbero elaborare altre forme di penalizzazione e di responsabilità che esulano dal reclutamento del personale necessario per il funzionamento dello stesso Ateneo. Apprezziamo, invece, (comma 3) il ripensamento sullo sblocco del turn-over che sale dal 20 al 50%, come da noi richiesto a gran voce il 2 ottobre, per le Università virtuose anche se riteniamo opportuno alla luce delle ultime assunzioni e dei concorsi banditi, in particolare delle doppie idoneità per i docenti di seconda fascia, di innalzare la riserva dei posti di ricercatori dal 60% al 70% (Emend. d). Sulla modifica delle procedure di reclutamento per i posti già banditi (comma 4,5,6), riteniamo opportuno per gli stessi criteri di trasparenza invocati, riaprire i bandi medesimi visto che i candidati hanno presentato domanda, certi di essere giudicati da commissioni formate secondo determinati criteri, per evitare contenziosi nei Tribunali (Emend. e). Semre per un criterio di correttezza procedurale, i decreti ministeriali relativi alla riformulazione delle commissioni per i concorsi banditi e per quelli da bandire dovrebbero essere emanati alla data di conversione in legge - e non di emanazione, del presente decreto (Emend. b). Sulle nuove procedure di valutazione per i concorsi per ricercatore (comma 7), apprezziamo la valutazione dei soli titoli e della tesi di dottorato di ricerca, ma riteniamo fondamentale premiare anche i dottori di ricerca, assegnisti e contrattisti che hanno svolto una ricerca scientifica e hanno avuto esperienza di insegnamento sottoponendosi a diverse valutazioni comparative. Chiediamo, pertanto, al legislatore un maggior impegno per riconoscerne il merito, individuando criteri specifici e agevolando il rientro dei giovani cervelli (Emend. c). A tal proposito si potrebbe creare un albo nazionale dei giovani ricercatori se si riconoscono le ragioni dell’urgenza che potrebbe affiancare il sistema di reclutamento previsto (Emend. a).

Sulle norme relative alla qualità del sistema universitario (articolo 2) e al diritto allo studio (articolo 3), esprimiamo apprezzamento e invitiamo a stabilire crireri più specifici sulla ripartizione delle risorse, sui fondi per la mobilità internazione (ERASMUS).

In generale dobbiamo ribadire la nostra preoccupazione per i tagli complessivi al finanziamento ordinario degli Atenei, che, specialmente dal 2010, come sottolineato dal presidente della CRUI, rischiano di bloccare l’attività didattica di ogni Università, e per cui chiediamo risorse aggiuntive.

Concludiamo nel presentare e illustrare le proposte emendative all’articolo 1 relative al reclutamento che non bisognano di copertura finanziaria.















Emendamenti


a) Aggiungere al comma 7 dell’articolo 1, il comma

7bis. Coloro che hanno conseguito un dottorato di ricerca o un titolo riconosciuto equipollente anche conseguito all’estero, hanno espletato uno o più insegnamenti universitari mediante contratto ai sensi della normativa vigente, hanno all’attivo pubblicazioni di rilevanza anche internazionale, risultano titolari di un assegno di ricerca della durata di quarantotto mesi anche non continuativi di cui all’articolo 51, comma 6, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, (o di contratti a tempo determinato o di formazione, retribuiti di collaborazione coordinata e continuativa, o a progetto, di rapporti di collaborazione retribuita equipollenti ai precedenti presso università o enti di ricerca della stessa durata), sono inseriti a domanda in un albo nazionale dei ricercatori dalla comprovata esperienza in base al settore scientifico-disciplinare di afferenza, che non dà diritto alla docenza e rimane valido per un triennio, dietro valutazione dei titoli e dei curricula scientifici e didattici posseduti. Conseguentemente, in alternativa alle procedure di reclutamento previste dal precedente comma, le Università con chiamata diretta possono attingere dall’albo nazionale dei ricercatori dalla comprovata esperienza per l’assunzione dei ricercatori a tempo indeterminato nei limiti delle risorse finanziarie previste dal comma 3, con modalità da disciplinare con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca da emanare entro 30 giorni dalla data di conversione del presente decreto.


b) Modificare il comma 6 e il comma 7 dell’articolo 1

* sostituire le parole «entrata in vigore» con «conversione in legge»



c) Modificare il comma 7 dell’articolo 1

* aggiungere alla fine «In merito ai titoli da valutare si attribuisce una specifica e prevalente valutazione ai candidati che hanno conseguito un dottorato di ricerca o un titolo riconosciuto equipollente anche conseguito all’estero, hanno espletato uno o più insegnamenti universitari mediante contratto ai sensi della normativa vigente, risultano titolari di un assegno di ricerca della durata di quarantotto mesi anche non continuativi di cui all’articolo 51, comma 6, della legge 27 dicembre 1997, n. 449.



d) Modificare il comma 3 dell’articolo 1

* sostituire le parole «60 per cento» con «70 per cento»



e) Modificare il comma 6 dell’articolo 1

* Alla fine del primo capoverso, aggiungere: «insieme alle modalità di riapertura dei bandi medesimi».























Illustrazione dell’emendamento 7bis

7bis_In attesa dell’emanazione delle nuove norme per l’assunzione dei ricercatori e della riforma dello stato giuridico, si vuole creare un albo nazionale dei «ricercatori dalla comprovata esperienza»,1 per favorire la qualità, il merito, la professionalità2 e l’efficienza del sistema universitario, per garantire l’autonomia delle Università nella selezione del personale, per agevolare il ritorno dei cervelli già emigrati, per fornire una maggiore trasparenza nella valutazione del lavoro e nella semplificazione delle regole dei candidati, in continuità con quanto previsto già dal comma 7 sul sorteggio dei membri delle commissioni giudicatrici e sulla selezione per soli titoli per i nuovi bandi. Con l’introduzione di una lista nazionale regolata dallo Stato,3 si risponde all’urgenza del reclutamento dei giovani ricercatori, in genere trentenni e quarantenni motivati, giovani ricercatori meritevoli che hanno dimostrato ripetutamente da più di un triennio di saper conseguire risultati nella ricerca e nella didattica, che producono cultura e conoscenza ad uso della collettività. Si affida una maggiore responsabilità agli Atenei nella selezione del personale4 contro il localismo, il nepotismo, il clientilismo e l’arbitrio, con una procedura aperta e riconosciuta a livello internazionale, e si incentiva il pensionamento del corpo docente e il ricambio generazionale. I criteri per l’accesso all’albo sono ispirati da uno stretto legame tra la ricerca e la docenza e si rispecchiano nei titoli di accesso, oggetto di bandi pubblici e valutazioni comparative periodiche già effettuate con successo. Il dottorato di ricerca, l’assegno di ricerca e il contratto d’insegnamento sono tutti elementi utili per individuare la qualità della prestazione professionale e la nuova figura del docente/ricercatore, che si affiancano all’insieme delle esperienze maturate, alla creativitità e al grado di indipendenza raggiunto nella ricerca svolta, come si evince dal curriculum e dalle pubblicazioni.5

Illustrazione delle modifiche al comma 6 e 7

La prima proposta di modifica recepisce un’osservazione del relatore del Governo circa l’opportunità da parte del Ministro di emanare un Decreto secondo un comma che riguarda i criteri di valutazione e potrebbe subire delle modifiche durante l’esame parlamentare del Decreto Legge.

Illustrazione delle modifiche al comma 7 e 3

La proposta di modifica al comma 7 persegue lo stesso spirito della proposta emendativa che vuole introdurre il 7bis, garantisce per legge debita e congrua valutazione per i nuovi concorsi da bandire ai titoli di dottore di ricerca, assegnista e contrattista, secondo i parametri europei, e aumenta al comma 3 la riserva dei posti per l’assunzione dei giovani ricercatori, viste le numerore idoneità previste per i posti già banditi di seconda fascia.

Illustrazione delle modifiche al comma 6

L’emendamento tende ad evitare ricorsi dei candidati che saranno esclusi dalle procedure di reclutamento in caso di esito negativo delle stesse, visto che, di fatto, concorrerebbero per un nuovo bando che non blocca le procedure per l’assegnazione del posto individuato, e vuole garantire la pari opportunità a tutti i candidati vista la modifica dei criteri di valutazione, evitando la presenza di candidati unici che inficiano la valutazione comparativa.




f) In alternativa al 7 bis sostituire l’articolo 7


7. Coloro che hanno conseguito un dottorato di ricerca o un titolo riconosciuto equipollente anche conseguito all’estero, hanno espletato uno o più insegnamenti universitari mediante contratto ai sensi della normativa vigente, hanno pubblicato lavori di rilevanza internazionale, risultano titolari di un assegno di ricerca della durata di quarantotto mesi anche non continuativi di cui all’articolo 51, comma 6, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, (o di contratti a tempo determinato o di formazione, retribuiti di collaborazione coordinata e continuativia, o a progetto, di rapporti di collaborazione retribuita equipollenti ai precedenti presso università o enti di ricerca della stessa durata), dietro valutazione dei titoli posseduti sono inseriti a domanda in un albo nazionale dei ricercatori dalla comprovata esperienza, in base al settore scientifico-disciplinare di afferenza, che non dà diritto alla docenza e rimane valido per un triennio. Conseguentemente, per i posti di ricercatore da bandire successivamente alla data di conversione del presente decreto, le Università possono attingere attraverso chiamata diretta all’albo nazionale dei ricercatori dalla comprovata esperienza per l’assunzione di ricercatori a tempo indeterminato nei limiti delle risorse finanziarie previste al comma 3, con modalità da disciplinare con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca da emanare entro 30 giorni dalla data di conversione del presente decreto.








































ANIEF

Associazione Nazionale Insegnanti ed Educatori in Formazione


Decreto Legge e Linee Guida del Ministro Gelmini sull’Università. Accolte le richieste ANIEF sullo sblocco del turn-over.


Nella Conferenza Stampa tenuta al termine del 25o Consiglio dei Ministri, il Ministro Gelmini annuncia l’approvazione da parte del Governo delle Linee Guida per l’Università sul nuovo sistema di reclutamento e sulla Governance degli Atenei da recepire nel corso della legislatura in diversi disegni di legge, e di un Decreto Legge che interviene in materia di diritto allo studio, edilizia universitaria e concorsi, riportando al 50% il blocco del turn-over per l’assunzione di giovani ricercatori da parte delle Università virtuose.

Dal fondo di finanziamento ordinario sono dirottati 500.000 per la valutazione dell’attività degli Atenei, mentre è previsto l’aumento delle borse di studio per gli studenti più meritevoli e degli alloggi universitari a fronte dei tagli dei corsi di studio con pochi studenti o dislocati in sedi distaccate. Per i concorsi già banditi sarà modificata la Commissione giudicatrice con un membro interno e quattro membri esterni sorteggiati da una rosa di dodici professori eletti.

Nell’esprimere soddisfazione per questa prima apertura del Governo, richiesta dall’ANIEF fin dalla manifestazione del 2 ottobre 2008 e dall’incontro con il consigliere del Ministro, ribadiamo il nostro impegno a intervenire affinché il testo sia modificato per dare una risposta urgente anche ai diversi ricercatori attivi, ovvero assegnisti, dottori di ricerca e contrattisti che hanno prestato o prestano servizio presso l’Università, sono stati già valutati, e che non devono essere costretti a fuggire all’estero per poter esercitare la propria professionalità.


7 novembre 2008
























Estratto del resoconto dell’incontro con il Consigliere del Ministro,

MIUR, 2.X.2008


http://www.anief.org/Relazione2ottobre2008.doc


[Incontro con il Consigliere del Ministro_Pacifico osserva come] i tagli, inoltre, colpiranno non solo la Scuola, ma anche l’Università e la Ricerca: il blocco del turn over nelle Università non consentirà l’assunzione di giovani ricercatori, con il duplice ed infausto effetto di provocare la fuga di cervelli all’estero e di piegare un settore strategico, quello della Ricerca, che segna il passo dell’accrescimento culturale ed economico di un paese civile



Estratto della Piattaforma rivendicativa della Manifestazione

Roma, 2 ottobre 2008


http://www.anief.org/Piattaforma_manife ... e_2008.doc


[…] Le previsioni […] secondo l’ultima finanziaria 2009 […], confermano […] l’angoscia di ricercatori, dottori e assegnisti di ricerca che non potranno essere assunti fino al 2012 per il blocco del turn-over, la trasformazione degli Atenei in Fondazioni e il taglio drastico dei finanziamenti.


[…]Per questa ragione, chiediamo

* l’investimento di un ulteriore punto percentuale di P.I.L. nel settore Istruzione e Rircerca e conseguentemente l’abrogazione delle parti dell’art. 64 e dell’art. 66 della legge 133/2008 riguardanti il ridimensionamento, il risparmio di spesa, i tagli alle strutture e al personale, il blocco del turn-over, l’accorpamento delle classi concorsuali, compreso il ritiro dell’art. 4 del DL 137/2008 sul maestro unico, e l’apertura di un apposito tavolo tecnico di confronto;



RIVENDICHIAMO:


* il reclutamento dei giovani ricercatori precari



SIAMO CONTRARI:



* alla fuga dei cervelli dei ricercatori, e al blocco del turn-over
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