Scuola: no a commissariamento Regioni
Piani di ridimensionamento
(regioni.it) No al commissariamento. E’ una questione di principio istituzionale: una pregiudiziale. Le Regioni dicono no al commissariamento in caso di inadempienza sul ridimensionamento degli istituti scolastici, cosi' come e' previsto dall'art.3 del decreto 154, e ne chiedono lo stralcio dal provvedimento. “Questa è una richiesta fondamentale e irrinunciabile” afferma il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. “E’ inaccettabile che noi siamo venuti a conoscenza di quest'articolo che ci interessa cosi' direttamente solo leggendo il testo, che peraltro riguarda la sanita' e non la scuola, senza aver avuto dal Ministero alcun tipo di comunicazione, per noi e' stata una sorpresa''.
"La conferenza unificata non si fara' finche' questa questione non viene risolta". Errani così spiega la sospensione concordata in sede di Conferenza Unificata. ''Il governo ha risposto che ha bisogno di tempo - ha spiegato Errani - ho visto il ministro Fitto impegnato a mantenere il dialogo per risolvere la questione".
"Ci siamo aggiornati per fare un approfondimento sulla richiesta delle regioni", ha affermato il ministro dei Rapporti con le regioni Raffaele Fitto al termine della conferenza unificata "Si e' evitato di entrare nel merito - ha detto Fitto – per non proseguire in una posizione di contrasto". Il ministro ha spiegato che la seduta e' stata aggiornata e ha auspicato "collaborazione e dialogo".
Fitto ha spiegato che l'Unificata e' stata aggiornata ''per non continuare in una posizione di contrasto''. Dal canto suo il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha dichiarato di comprendere ''la legittima posizione delle Regioni''. Comunque il ministro ha ricordato un decreto del presidente della Repubblica del 1998, che parla di parametri che dimensionano gli istituti scolastici. ''E' un Dpr -ha detto la Gelmini - che non e' frutto di questo governo e che in 10 anni non e' mai stato rispettato. Ora vorremmo riuscire a farlo''.
Mentre per Silvia Costa, coordinatore della commissione istruzione della Conferenza delle Regioni ''il Ministro Gelmini e il Governo hanno preferito creare un gravissimo vulnus istituzionale con le Regioni e con gli enti locali, piuttosto che cancellare la norma incostituzionale”.