L'alunno immigrato richiede un'attenzione speciale, non classi speciali - Dichiarazione Scrima su "mozione Lega"
Ancora una volta una certa politica interviene sulla scuola in modo invadente, autoritativo, improvvisato, disinformato, pericoloso. La proposta della Lega che prevede test di ingresso e classi di inserimento per l'accesso degli studenti stranieri è una risposta sbagliata a problemi che la scuola sa e può risolvere meglio.
Sono anni che molte scuole stanno affrontando con sensibilità, intelligenza e impegno il delicato processo di accoglienza e inserimento di bambini e ragazzi che vengono da altre nazioni. Si sono sviluppate, così, pratiche e metodi capaci di assicurare, oltre l'inserimento, anche una buona integrazione.
Sono esperienze che dimostrano come, a partire da un problema, si possano produrre opportunità e vantaggi educativi per tutti. E' su questi percorsi che la scuola va sostenuta con risorse, anche professionali, adeguate.
Una base di italiano come lingua veicolare è sicuramente condizione per i processi da attivare, ma serve anche incontro e mediazione culturale e il risultato non si ottiene con strutture e pratiche di segregazione.
La "discriminazione positiva" - fatta di specifici interventi in grado di far superare una qualche situazione di svantaggio iniziale - si sviluppa solo con risorse e interventi ben calibrati, attenti a non causare effetti perversi più gravi del disagio che si vuole affrontare.
L'alunno immigrato richiede un'attenzione speciale, non classi speciali.
Roma, 16 ottobre 2008
Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola