Una campagna nazionale contro il maestro unico
A settembre all’apertura delle scuole elementari genitori e insegnanti raccoglieranno firme contro la reintroduzione del maestro unico
Le dichiarazioni sempre più insistenti della ministra Gelmini sulla reintroduzione dell’insegnante unico nella scuola elementare ci paiono degne di chi è arrivato a fare in ministro senza conoscere nulla della scuola. Il maestro unico è il maestro degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, pensare di reintrodurlo nella scuola di oggi appare grottesco oltre che distruttivo delle migliori qualità della scuola elementare.
Un tempo il singolo maestro o la singola maestra erano gli unici titolari della classe: ogni maestra insegnava tutte le materie, affrontava tutti i problemi della didattica e dalla classe; La scuola era pertanto molto selettiva perché un’unica figura non era in grado di approfondire le conoscenze né di limitare la dispersione scolastica intervenendo sulle fasce più deboli di scolari.
Poi, proprio attraverso la sperimentazione della pluralità docente nel Tempo Pieno degli anni Settanta si è visto che la collaborazione e suddivisione dei compiti tra docenti limitava l’insuccesso scolastico e migliorava la qualità dell’insegnamento. Così con gli anni Novanta la contitolarità docente è stata estesa a tutta la scuola elementare.
Questo speriamo che chi fa la ministra della Repubblica lo sappia.
Quindi oggi, sentite le frequenti dichiarazioni alla stampa, ci chiediamo cosa intende fare il ministero. Tornare agli anni dell’istruzione pubblica di scarsa qualità, superficiale, solo un’infarinatura per il popolo? Forse la ministra è interessata ai tagli che in questo modo potrebbe fare, magari per poi aumentare i finanziamenti alle scuole private.
Perché intervenire con misure distruttive come questa in un settore della scuola pubblica che – anche a detta dei parametri internazionali – funziona bene?
Per questo – insegnanti, genitori, cittadini - abbiamo deciso di lanciare una raccolta di firme fin da oggi e soprattutto dal primo giorno di scuola e dalle prime riunioni scolastiche, per impedire questa ennesima decisione superficiale e distruttiva per la scuola pubblica.
Gianluca Gabrielli (Cesp e Coord. Naz. Tempo Pieno)