UNA TRAGICA SPIRALE DI MORTE E DI VIOLENZA ACCOMPAGNA L’INIZIO DELL’ESTATE.
CONSIDERAZIONI E DOMANDE DEI GENITORI.
I 589 morti per ecstasy in Italia nel 2007, le violenze subite soprattutto dalle giovani, il dramma degli incidenti sotto effetto di alcool e droga… pongono inquietanti domande ai genitori, agli educatori, alle scuole, alla politica: il successo e l’eccellenza in ogni campo, il superamento del limite e della fatica, il progresso senza sviluppo, hanno un prezzo? Perché i costi più pesanti di questo modello di vita devono essere pagati soprattutto dai giovani?
Pare che una tragica spirale di morte e di violenza accompagni l’inizio dell’estate. Come in altre estati, la cronaca è stata segnata dalla morte, in Costa Brava, di Federica Squarise. Ieri quella di una ragazza di 16 anni, a Venezia, a seguito dell’assunzione di un micidiale cocktail a base di ecstasy. E, nello stesso giorno, le gravi ferite di Luna, bimba di 4 anni alla quale il padre ha violentemente sbattuto la testa per tre volte sul marmo dell’Altare della Patria, a Roma.
“Cosa lega questi, e altri episodi, fra di loro?” – si chiede Davide Guarneri, il Presidente nazionale dell’A.Ge., l’Associazione Italiana Genitori che riunisce circa 300 associazioni locali, in tutta Italia – “Il nulla, il vuoto ad ogni costo da riempire. La considerazione delle persone come merce, oggetto, cliente. Un divertimento che è fuga, parentesi in una vita frenetica, senza relazioni significative. Solitudine fra solitudini, fra scenari di vita sempre più violenti, conflittuali, anonimi”.
I genitori dell’A.Ge. (Associazione Italiana Genitori), esprimendo la loro vicinanza alle famiglie colpite dal dolore, proseguono il loro impegno silenzioso per tessere legami di vicinato, di solidarietà, di reti educative. Perché le famiglie non siano sole, spesso additate ad uniche colpevoli, di fronte alle difficoltà dell’educare.
L’A.Ge., nel contempo, - conclude Guarneri – “disposta al confronto con tutte le istituzioni, chiede a tutti gli adulti non solo interventi estemporanei, effimeri allarmi, ma proposte serie di vita integra, stili di vita alternativi, più rispettosi e creativi, all’interno di comunità solidali e progettuali nelle quali il tempo non sia bruciato nella fretta e nel consumo”.