Di Menna: bene le immissioni in ruolo ma con questi numeri non è risolto il problema del precariato
Il via libera per l’immissione in ruolo per 25 mila insegnanti e 7 mila personale Ata è una buona notizia per i 32 mila che saranno assunti – commenta Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola - ma dati i numeri non è la soluzione al problema del precariato.
Ora ci sono tre cose da fare – mette in evidenza Di Menna: accelerare le procedure di nomina, che vanno fatte entro il 31 luglio per permettere al personale di essere in servizio a settembre.
Dar seguito al piano di immissioni in ruolo e attivare nuove modalità di reclutamento per evitare il formarsi di nuovo precariato.
Passare da contratti annuali a contratti pluriennali, là dove ci sono posti disponibili e vacanti.
Nomine pluriennali – spiega il segretario generale della Uil Scuola – consentirebbero non soltanto la continuità nella didattica e nei servizi ma eviterebbero le rituali, lunghissime file che si ripetono ogni anno per l’incarico, nonché e i continui spostamenti di sede.
Le immissioni in ruolo – aggiunge Di Menna – non devono far dimenticare che occorre superare l’attuale situazione di incertezza e confusione nel reclutamento del personale. Vanno date certezze ai giovani – mette in chiaro Di Menna – i giovani laureati devono essere messi in grado di sapere quale è il percorso per accedere all’insegnamento.
Va data certezza al sistema di reclutamento per evitare il formarsi di nuovo precariato. E se non si decide rapidamente si pongono le basi per il suo ricostituirsi.