I protagonisti dell’Istuzione rispondono alle dichiarazioni del Ministro Gelmini rilasciate nell’intervista a Ilsole24ore.com di mercoledì 25 giugno 2008
Caro Ministro Gelmini,
da protagonisti dell’Istruzione vogliamo chiarire subito che è ipocrita accusare in campagna elettorale il governo di tagliare fondi e posti di lavoro nella Scuola per poi, una volta vinte le elezioni, intervenire con maggiore virulenza, insensibilità e ingiustizia.
E tralasciamo il fatto che le risorse messe a disposizione oggi per l’istruzione non coprono i fabbisogni più elementari, lasciandoci penultimi nella classifica dei paesi della UE dove ci invidiano la politica d’integrazione sull’handicap. I 200.000 insegnanti in più, infatti, sono dati per la metà dagli insegnanti di sostegno e per l’altra metà dall’esigenza di garantire l’istruzione su tutto il territorio nazionale, dalle montagne alle piccole isole, alle scuole a rischio.
E’ intollerabile la clausola di salvaguardia nel DPEF perché sono irrealizzabili e inimmaginabili i tagli previsti per il funzionamento delle Scuole dove vi sono 45.000 e non 25.000 cattedre vacanti che devono essere coperte con le immissioni in ruolo.
Il fatto poi che un avvocato o un medico possa dirigere il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca non può giustificare l’idea che migliaia di insegnanti possano cambiare mestiere e lavorare nei siti turistici come guida.
Ci siamo specializzati per andare ad insegnare, abbiamo servito lo Stato per diversi anni, abbiamo scommesso nella missione educativa e ora non siamo disposti a fare il giro della fontana di Trevi.
Ci sono 15.000 specializzandi presso le SSIS, le Facoltà di Scienze della Formazione Primaria, le Accademie e i Conservatori che stanno terminando un corso per andare ad insegnare e altrettanti ce ne saranno con il X ciclo: l’unica soluzione drastica è inserirli nelle graduatorie.
Se non vuole vedere l’Italia in fondo alla lista, difenda la dignità del suo dicastero dai tecnini dell’Economia, anche perché dalla Banca d’Italia a Confindustria, tutti hanno richiesto un’investimento nell’Istruzione.
25 giugno 2008