CISAL Scuola Lombardia: Comunicato 18 ottobre 2007

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CISAL Scuola Lombardia: Comunicato 18 ottobre 2007

Messaggiodi edscuola » 18 ottobre 2007, 19:58

Lavoro e benessere: per ricordare

Si arrovellano i pensieri, si rincorrono le opinioni, si esprimono pareri anche a mezzo convocazioni, ed in tutti questi eventi che possono essere definiti anche di sana presenza democratica, ci si imbatte in un insolito trambusto per il concepimento del wel-fare.
Wel-fare insegna il vocabolario inglese, significa prosperità, benessere; assistenza sociale; cioè un istituto di consensi e di azioni che socialmente deve tendere, acchè l’essere umano conduca, per diritto naturale, dignitosamente la propria esistenza.
Ovviamente perché questo avvenga, si deve concretizzare la prima necessaria condizione dell’esistenza dell’essere umano, cioè il diritto a nutrirsi con dignità.
Ora, nel nostro contesto di società civile, si mettono in essere, per tendere a questo, concepimenti ed azioni perché ad ogni cittadino, sia assicurato un lavoro, che questo lavoro sia, quanto più duraturo e sicuro, effettuato in armonia con i datori di lavoro, sia essi pubblici che privati.
Questo significa, che l‘essere umano non deve essere costretto a nutrirsi rincorrendo prede e né deve essere messo in condizione di non potersi nutrire affatto.
Compito enorme il cui svolgimento e affidato all’umana società e tanto più lo è, se poi questa umana società, si definisce civile.
In sostanza il vivere civile è condizione sociale dove ogni essere umano, deve tendere a non versare nelle pessime condizioni dovute a fame e laddove il singolo non riesce, ecco l’intervento della società civile che si organizza, in modo che la concretizzazione del diritto a nutrirsi di ogni essere umano, sia un impegno collettivo.
Ed ecco l’assistenza sociale o, se oggi così bisogna dire, il wel-fare che, comunque, non deve essere solo la tendenza a migliore, con continua richiesta, la condizione del cittadino che ha già conseguito il diritto a nutrirsi con dignità, ma deve tendere ad impegni concreti, in ordine ai quali tutti gli esseri umani, in ogni angolo della terra, abbiano la possibilità di realizzare il diritto di nutrirsi con dignità Ma le notizie al riguardo sono allarmanti; infatti mentre si vanno a cercare i cavilli in ordine alla concretizzazione del wel-fare nel contesto civile delle nazioni, e si litiga tra chi vuole avere di più e chi vuole dare di meno, non si capisce nell’ordine di quale concezione, dati recenti “Faostat”
, denunciano che 852 milioni di esseri umani, non hanno diritto a nutrirsi con dignità.
In questa cifra macroscopica, ve né è ancora un’altra, piccola cifra, ma alla pari allarmante, allorquando gli stessi dati denunciano che 200 milioni di bambini soffrono, nel mondo, di mal nutrizione, mentre 5 milioni d bambini sotto i cinque anni, muoiono ogni anno per denutrizione.
Allora appare chiaro, per noi esseri civili, che dove esiste una fonte di nutrizione dignitosa, quale è la possibilità di svolgere un lavoro, sempre più continuo e normale anche con la tutela della organizzazione dei lavoratori, non ci si deve arroccare nel solo pensiero della concretizzazione individualistica ed egoistica di detta possibilità.
Il wel-fare, detto prosperità, benessere, non deve far dimenticare che è anche assistenza sociale, che non è solo compito di garantire, nel contesto civile dove esiste, la bontà dello svolgimento delle varie peculiarità del rapporto di lavoro col conseguente diritto alla nutrizione, ma anche la necessità di adoperarsi per l’affermazione dove questo diritto alla nutrizione degli esseri umani, come noi, non esiste.
La Fao (Food and Agricultural Organizetion), proprio in questi giorni, con i dati sopra riportati, vuol ricordare a tutti gli uomini, specialmente a quelli che non soffrono la fame, che il wel-fare per tanti esseri umani non ha alcun significato.
Ed in proposito va organizzando cenacoli e pubbliche manifestazioni intese a ribadire, non è la prima, alle nazioni ricche, di smetterla di speculare sui beni naturali delle altre nazioni, quelle che per storia devono essere povere e devono, per fame, affidare alla miseria ed alla morte i loro abitanti.
E noi quali Organizzazioni Sindacali non possiamo fare a meno di dare, con questo scritto, testimonianza di solidarietà a questa azione di denuncia da parte della Fao.
I Sindacati che nei mondi così detti civili, si battono per la tutela della dignità dei lavoratori, devono anche in questi eventi, entrare nel vivo del problema, per frenare tutte quelle iniziative di carattere economico che, speculando, minano alla fonte la dignità dell’essere umano, anche perché la fine delle risorse alimentari, con il conseguente diritto a nutrirsi con dignità, non è tanto lontana dagli stessi mondi civili.

Dott. Giacinto Sica
Segretario Generale
CISAL Lombardia
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