Elezione politiche 2008.
Un programma per lo sviluppo dell’Istruzione nella XVI Legislatura. Diritti e doveri per la Scuola e l’Università
Obiettivi
Per sviluppare l’economia del nostro Paese, produrre occupazione, migliorare lo stile di vita dei cittadini, bloccare l’emigrazione e la fuga dei cervelli, avvicinarci all’Europa dobbiamo sviluppare un’economia della conoscenza attraverso una politica scolastica e universitaria che garantisca merito e pari opportunità.
Risorse
I Sindacati e le Associazioni professionali devono stimolare un sapiente dibattito sulle riforme approvate nell’ultimo decennio e sugli strumenti contrattuali per permettere al nuovo Governo e Parlamento di superare le criticità del nostro sistema d’Istruzione sviluppando le potenzialità esistenti alla luce degli obiettivi programmati.
Azioni
• Attuare l’autonomia delle Scuole incrementando gli organici esistenti, le risorse economiche (maggiore destinazione del P.I.L.) e la collaborazione con il territorio (industrie, enti locali e di promozione turistica, università) attraverso una serie d’interventi atti a garantire efficienza dei servizi (dalla sicurezza degli edifici, ai laboratori, alle palestre, agli strumenti didattici), combattere la dispersione scolastica specie nelle aree a rischio e a forte disagio (tempo pieno e prolungato), tutelare il diritto all’istruzione degli alunni in difficoltà e diversamente abili (posti in deroga legate alle certificazioni), adottare un criterio di formazione classi più flessibile rispetto ai parametri nazionali, incentivare economicamente gli operatori fornendo una formazione continua, adeguata e gratuita.
• Creare uno stato giuridico degli insegnanti, un’area di contrattazione separata e una carriera dei docenti che partendo dalla salvaguardia di funzione docente, libertà d’insegnamento e trattamento economico fondamentale nazionale preveda anche trattamenti economici aggiuntivi per maggiori prestazioni attraverso l’individuazione di indennità che aumentino mediamente gli stipendi riportandoli alla media UE (aumento da 1/6 a 1/3 di quelli attuali, ad esempio, per ulteriori prestazioni per 40 ore, compenso per la flessibilità organizzativa, prestazioni integrative, straordinario, trasferimento d’ufficio, servizio su più sedi, retribuzione estiva, mensa, servizio in sedi disagiate, fondo d’istituto).
• Intervenire sulle indicazioni nazionali e sui programmi per legarli allo sviluppo del territorio introducendo una seconda lingua obbligatoria ed una terza facoltativa, un monte ore facoltativo legato all’apprendistato, alla formazione presso imprese ed enti turistici e al prosieguo di studi presso le Università, una maggiore attenzione alla cultura e alla tradizione italiana all’interno dell’UE.
• Garantire il diritto allo Studio con incentivi per gli alunni più meritevoli, offrendo ad ogni studente la possibilità di sviluppare conoscenze, competenze e abilità necessarie per entrare nel mondo del lavoro e acquisire una coscienza civica.
• Prevedere l’aumento dei fondi destinati allo scambio culturale nell’area euro-mediterranea ed extra-europea con specifici protocolli tra i paesi membri e non della UE che riconoscano i crediti formativi acquisiti e garantiscano la mobilità territoriale.
• Risolvere il problema del precariato docente autorizzando un piano permanente d’assunzioni che garantisca ogni anno assunzioni su tutti i posti vacanti (organico di diritto e di fatto) utilizzando eventuale personale in esubero per occasionali contrazioni d’organico nei posti resi liberi da attività funzionali all’insegnamento (quali periodi sabbatici per l’aggiornamento, ricerca, sperimentazione). Nella fase transitoria riconoscere ai docenti precari gli stessi diritti previsti dal vigente contratto collettivo per i docenti assunti a tempo indeterminato, specie in mobilità, trattamento economico e previdenziale, scatti d’anzianità, periodi di congedo, assenza e aspettativa.
• Valorizzare secondo i programmi di Lisbona la formazione iniziale universitaria legandola a un reclutamento certo, garantendo l’inserimento degli attuali specializzandi del IX ciclo, AFAM, Strumento musicale, Scienze della Formazione Primaria e dei futuri nelle graduatorie ex-permanenti, introducendo anche una quota di posti riservati per le assunzioni dei docenti specializzati. Devono essere previste risorse per finanziare le attività di tirocinio svolte coprendo nel biennio di formazione i contributi previdenziali.
• Aumentare i fondi destinati all’ERSU per le borse di studio e i soggiorni in Europa (ERASMUS) e nel Mediterraneo, e alla Ricerca (C.N.R e fondazioni) favorendo il confronto culturale nella nostra Penisola così da aumentare posti di ricercatore e far rientrare i cervelli in fuga. Bisogna non disperdere la tradizione scientifica e il patrimonio culturale acquisito adeguando i nostri Atenei e creando centri d’eccellenza che devono divenire fari di promozione scientifica e umana.
• Reclutare i ricercatori precari destinando maggiori risorse del P.I.L. alla Ricerca in base alla qualità della produzione scientifica, ponendo particolare attenzione alle risorse esistenti formate con dottorati, assegni di collaborazione, contratti d’insegnamento.
Parole chiave
Risorse del P.I.L. destinate all’Istruzione
Insegnanti professionisti e stipendi in media UE
Lotta alla dispersione e sviluppo aree a rischio e a forte disagio
Diritto all’istruzione degli alunni diversamente abili e Diritto allo studio
Fine del precariato di docenti e ricercatori
Sviluppo eco-sostenibile della ricerca e ritorno dei cervelli
Promozione della tradizione storico-culturale
Legame tra Istruzione, Enti locali, Imprese, Turismo
Formazione iniziale universitaria, graduatorie ex-permamenti e reclutamento
Finalità
Bisogna attuare, creare, intervenire, garantire, prevedere, risolvere, valorizzare, aumentare, reclutare, in altre parole legare l’struzione alla Promozione Culturale e Scientifica per agganciare la Crescita economica.
A priori, bisogna incrementare i contributi economici a Scuole ed Atenei dietro una precisa attività di valutazione e monitoraggio per promuovere una riscoperta storico-culturale e uno sviluppo eco-sostenibile che sviluppi le potenzialità di ciascuno, premi e incoraggi le eccellenze e garantisca l’istruzione a ogni studente. Soltanto offrendo la fiducia in un sistema d’Istruzione rinnovato potremo motivare le nuove generazioni e tutti gli operatori coinvolti in qualità di professionisti e non precari della conoscenza.
L’istruzione è un diritto-dovere da tutelare e promuovere sempre.
Roma, 25 marzo 2008