CISAL Scuola: Comunicato 19 marzo 2008

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CISAL Scuola: Comunicato 19 marzo 2008

Messaggiodi edscuola » 19 marzo 2008, 17:13

Organici della scuola ad alto rischio - drammatica situazione nel Sud

Le elezioni del 13 e 14 aprile porteranno al Paese un Parlamento ed un Governo nuovi. La storia, purtroppo, si ripete: programmi e impegni assunti dai partiti di ogni colore nelle campagne elettorali quasi sempre, ci hanno insegnato, vengano disattesi. C’è chi ha inserito nel proprio programma la questione scuola al “settimo punto”, chi alla “quarta missione”, chi sostiene che le risorse destinate all’istruzione e la formazione sono pari al 3,5% del PIL e non aumentano da molti anni, per cui promettono di innalzare i fondi per gli investimenti in università e ricerca che rappresentano solo l’1,1% del prodotto interno lordo. A fronte di tutti i buoni propositi, si sta consumando un dramma nel nostro Paese e soprattutto nelle regioni del Sud. Non possiamo non denunciare quello che sta accadendo e che è sotto gli occhi di tutti. “Gli Organici della scuola sono ad alto rischio. Drammatica è la situazione nel Sud” - commenta il segretario Generale della Cisal Scuola prof. Raffaele Di Lecce- “dal meridione parte un grido d’allarme e preoccupazione per i tagli agli organici delle scuole in esecuzione della legge finanziaria. Non si può risolvere la questione meridionale della scuola facendo riferimento a semplici dati statistici. Il Sud vive una situazione sociale compromessa. I danni arrecati al sistema scolastico negli ultimi decenni hanno determinato una forte demotivazione da parte del personale della scuola. Se la nuova legislatura non provvederà a comprendere la crisi profonda di una Scuola pubblica e ad agire con velocità ed efficacia, la crisi del sistema scuola e dell’ intero nostro Paese potrebbero essere irreversibili. Bisogna cambiare mentalità, bisogna porre fine alla politica dei tagli e prevedere adeguate risorse finanziarie, per la valorizzazione professionale del personale. La politica fin qui adottata dai Governi, è stata quella di aumentare il numero degli alunni per classe, pensando di risparmiare, invece di attuare una politica che garantisca meno alunni per classe , più strumenti didattici, più docenti di sostegno, edifici a norma e soprattutto la stabilizzazione del personale precario in servizio. Una situazione inaccettabile - continua Di Lecce -. La scuola, purtroppo, non viene considerata come un investimento, ma come un problema per il nostro Paese. Un atteggiamento così irresponsabile, non lascia altra alternativa al sindacato se non quella di dare una risposta ferma, per rivendicare una scuola pubblica” - conclude il Segretario Generale Di Lecce –“che consenta ad alunni, famiglie ed operatori di concorrere alla crescita e alla formazione dei nostri giovani, che sono la vera risorsa per il nostro paese”.
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