CONBS: legge stabiltà

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CONBS: legge stabiltà

Messaggiodi edscuola » 20 novembre 2012, 0:00

Lettera inviata dal Conbs a sindacati, politici, Ministeri dell'Istruzione, dell'Economia, del Lavoro, della P.A.

Testo:

Abbiamo letto il testo della Legge di stabilità 2013 così come approvato
dalla Commissione Bilancio, in particolare l'Art 3 comma 41.

ART. 3
(Riduzioni delle spese rimodulabili ed ulteriori interventi correttivi dei Ministeri).
41. Il concorso al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica di cui all’articolo 7 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, è assicurato dal Ministero
dell’istruzione, dell’università e della ricerca anche mediante l’attuazione del comma 15 del medesimo articolo. Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca entro il 31 gennaio 2013, può formulare proposte di
rimodulazione delle riduzioni di spesa di cui al primo periodo. Il Ministero dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio.

Citato comma 15. Qualora le proposte non risultino adeguate a conseguire gli obiettivi il Ministro dell'economia e delle finanze riferisce al Consiglio dei Ministri e, eventualmente, con la medesima legge di stabilità è disposta la corrispondente riduzione delle dotazioni finanziarie

A noi sembra che ci siano margini perché il MIUR e gli altri Ministeri
interessati facciano presente al Parlamento e al Governo l'inapplicabilità
dell'art. 14 -commi 13 e 15- della Legge n. 135 del 14 agosto 2012 e
individuino altre aree di risparmio per permettere ai docenti inidonei di
rimanere nei posti e con la qualifica attualmente occupati.
Secondo noi è ancora possibile reperire la "modesta" cifra di 95 milioni di
euro necessaria per il 2013 mediante
- economie del FIS
- risorse riservate alle Funzioni strumentali (visto che molti docenti
inidonei di fatto le ricoprono)
- cancellazione dei progetti nazionali non indispensabili
- recupero di somme indebitamente stanziate, come quelle spese per le 19
"Pillole del sapere": riteniamo che il MIUR debba avviare senza indugio una
indagine interna volta ad accertare responsabilità e trasmettere i relativi
fascicoli alla magistratura per recuperare quanto distratto dal bilancio del
Ministero per una campagna fra l’altro di pessima qualità didattica
- verifica dell'assegnazione dei Fondi per la Ricerca
- controlli e risparmi mirati sulle scuole italiane all'estero
- verifiche delle somme pagate per l'affitto di stabili occupati da uffici
periferici del Miur (vedasi Villa Lucidi sede dal Centro Elaborazione Dati)
- riduzione di stampa e diffusione di materiali cartacei (presentazione di progetti, opuscoli, pubblicità varie) che spesso finiscono ad impolverarsi: ricorrere principalmente alla pubblicazione on line
- controlli e risparmi mirati sulle utenze di luce, telefono, connessioni
internet, anche cercando offerte maggiormente vantaggiose
- assegnazione al personale in servizio nelle scuole di incombenze ora esternalizzate.

Se non si procederà all'annullamento di quanto disposto dalla Spending
review, la palese illegalità del passaggio dei docenti inidonei nel ruolo
ATA genererà numerosi contenziosi con prevedibile aggravio delle spese dello
Stato.
Invece i docenti utilizzati in altri compiti possono costituire una risorsa
se ben impiegati.

I docenti utilizzati in altri compiti aderenti al
Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici
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