ANFFAS ONLUS VENETO: rispetto della normativa

Rassegna Stampa e News su Scuola e Sindacato

ANFFAS ONLUS VENETO: rispetto della normativa

Messaggiodi edscuola » 25 settembre 2012, 15:55

ANFFAS ONLUS VENETO
SPORTELLO REGIONALE
PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA

Ai Dirigenti Scolastici delle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado del Veneto
e, p.c. Al Vice Direttore dell’U.S.R. del Veneto Gianna Marisa Miola
All’Assessore alle Politiche dell’Istruzione, diritto allo studio Regione Veneto
Elena Donazzan
All’Assessore alla programmazione sanitaria, tutela della salute Regione
Luca Coletto
Agli U.S.T. del Veneto
Al Presidente Anffas Onlus Nazionale
Roberto Speziale
Al Presidente Fish del Veneto
Antonino Russo
Ai docenti e a tutto il personale della scuola
Alle Associazioni delle persone con disabilità del Veneto
Alle Associazioni socie Anffas onlus Veneto e referenti scuola
Ai rappresentanti dei genitori nelle scuole Ai C.T.I. del Veneto
Alle Organizzazioni Sindacali del Veneto Alla Stampa del Veneto
A Gianantonio Stella – Corriere della sera A Ilvo Diamanti – La Repubblica
A Massimo Granellini – La Stampa
LORO INDIRIZZI

Prot. n. 22/12 SR
Oggetto: rispetto della normativa relativa allo sviluppo ed inclusione degli alunni con disabilità nelle Istituzioni scolastiche della Regione Veneto.

Riferimento: Prot. n. 4274 del 4 agosto 2009 del MIUR concernente Linee guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità.

PREMESSA
L’ ANFFAS, associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, vanta 54 anni di storia e decine di migliaia di iscritti in tutta Italia, tra cui innumerevoli operatori scolastici e circa 200 associazioni locali in tutto il territorio nazionale.
ANFFAS è consapevole che il processo dell’inclusione scolastica, in questo momento, attraversa una fase critica a causa del contesto economico, sociale e politico. Per tale ragione è particolarmente impegnata nel ribadire e difendere il ruolo centrale dell’Istituzione scolastica che è il primo luogo di formazione che una persona incontra dopo la famiglia. Il diritto allo studio, costituzionalmente garantito, permette anche alla persona con disabilità di assumere e svolgere un ruolo attivo in ogni ambito delle relazioni sociali e proprio l’esperienza di alunno incluso in una comunità educante permette di costruire e realizzare un adeguato progetto di vita. Una piena assunzione di responsabilità da parte dell’Istituzione scolastica, condivisa con tutti i soggetti istituzionali normativamente responsabili della presa in carico, permette alla persona con disabilità il passaggio dalle potenzialità alle funzioni (cognitive, comunicative, etc.) necessario al riconoscimento della sua dignità individuale e sociale.

QUANTO EMERGE DAL NOSTRO OSSERVATORIO
Lo Sportello per l’inclusione scolastica di Anffas Onlus Veneto, già operativo da alcuni anni, aggiorna, analizza e valuta costantemente il quadro della complessa e variegata situazione dell’inclusione scolastica nella nostra Regione, attraverso le seguenti attività:
o raccoglie le istanze delle famiglie di alunni con disabilità dei diversi ordini e gradi di scuola;
o incontra genitori, docenti e operatori socio- sanitari per discutere le pratiche per l’inclusione;
o promuove e realizza percorsi di aggiornamento e formazione per operatori della Scuola in collaborazione con Enti e Fondazioni pubbliche e private;
o dialoga con i Dirigenti Scolastici per ricercare soluzioni concrete a situazioni critiche;
o incontraireferentiscuolaperladisabilitàAnffasdelVenetoconregolarità;
o partecipaconproprirappresentantiattivamentealleiniziativedeiC.T.I.;
o intervienenellescuoleconprogetti,condivisiconilComunediPadova,voltia
promuovere la sensibilità e l’accettazione delle persone disabili e di ogni altra
diversità culturale ed etnica;
o contribuisceadiffonderelaculturadell’integrazioneattraversoimassmedia:
giornali, radio, televisione, internet;
o collabora con il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di
Padova per la realizzazione di Masters formativi e progetti specifici (ICF).
Con la presente, il suddetto Sportello si rivolge a Lei, gentile Dirigente Scolastico, quale garante e figura-chiave del processo di inclusione scolastica delle persone con disabilità, affinchè, nell’Istituzione da Lei diretta, si accerti che venga realizzato formalmente e sostanzialmente quanto previsto dalla normativa vigente. E’ in pieno spirito collaborativo che Le indichiamo di seguito, nel concreto, alcune delle principali criticità da noi rilevate in varie scuole della nostra Regione:
1. Piani di Offerta Formativa d’Istituto: spesso i POF non indicano “gli interventi da adottare... i progetti da realizzare” o le “indicazioni delle prassi didattiche che promuovono effettivamente l’inclusione”, come sancisce la normativa a riferimento1. Il percorso di inclusione e sviluppo di una persona con disabilità risulta tanto più efficace quanto più l’intera comunità scolastica è in grado di programmare e coordinare le attività didattiche che favoriscono i processi di apprendimento evitando meccanismi di delega.
2. Gruppi di Lavoro Handicap d'Istituto. Si rileva troppo frequentemente la mancata costituzione nelle scuole dei Gruppi di Lavoro Handicap d’Istituto obbligatoriamente previsti per legge2. I G.L.H.I. sono spesso sottovalutati, inattuati, mentre costituiscono il necessario terreno di confronto e l’humus per una efficace integrazione.
3. Piani Educativi Individualizzati. Risulta frequentemente che il PEI non sia compilato con la necessaria sinergia tra operatori sanitari, scuola e famiglia. In molti casi si è osservato che si redige una semplice programmazione didattica personalizzata per l’alunno con disabilità definendola impropriamente P.E.I., e non prevede il raccordo tra gli interventi di scuola ed extrascuola per un progetto unitario coerente. Inoltre accade che la programmazione sia poi predisposta solamente dal docente assegnato alle attività di sostegno e “offerta”, solo alla fine, e spesso a conclusione dell’anno scolastico, alla firma della famiglia. Altre volte, ancora, la programmazione non viene nemmeno presentata alla famiglia ed è quest’ultima a doverla richiedere. La normativa vigente impone l’elaborazione sinergica dei documenti per l’inclusione, non come semplici atti burocratici, ma come prassi che attiva processi di collaborazione, progettazione e verifica degli interventi educativi e formativi.

1La normativa citata offre un quadro organico, strutturato, chiaro ed immediatamente cogente di tutti gli adempimenti previsti dai seguenti principali protagonisti, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado:
- Dirigente Scolastico, figura cardine e garante di tutto il processo integrativo/inclusivo nella scuola;
- Docente curricolare, figura di riferimento del processo integrativo/inclusivo dell’alunno disabile nella classe;
- Docente assegnato alle attività di sostegno, figura di coordinamento della rete prevista di sostegno in una logica
sistemica;
- Organi Collegiali, come il Consiglio di Istituto, Collegio dei Docenti, Consiglio di Classe, Consiglio di Circolo ed il
fondamentale Gruppo di Lavoro di Istituto per Handicap (GLH);
- Famiglia, punto di riferimento essenziale per la corretta inclusione scolastica dell’alunno con disabilità;
2 Ibid, pag. 14 “(...) L'istituzione di tali Gruppi in ogni istituzione scolastica è obbligatoria, non dipendendo dalla discrezionalità dell'autonomia funzionale. Per tale motivo il Dirigente Scolastico ha l'onere di intraprendere ogni iniziativa necessaria affinché i Gruppi in questione vengano istituiti, individuando anche orari compatibili
per la presenza di tutte le componenti chiamate a parteciparvi.(...)”

4. Logica sistemica anzichè delega al docente di sostegno. Si è osservato che in varie situazioni le azioni didattico-educative dell’alunno con disabilità sono demandate quasi esclusivamente al docente assegnato alle attività di sostegno. In questo modo l’azione inclusiva risulta già compromessa in quanto non vi è una piena presa in carico da parte dei docenti della classe3. La normativa di riferimento ammonisce sul pericolo che
si intenda l’insegnante di sostegno quale “figura professionale specifica a cui demandare in modo esclusivo il processo di integrazione”, rammentando quanto appare “indispensabile che la programmazione delle attività sia realizzata da tutti i docenti curricolari, i quali, insieme all’insegnante per le attività di sostegno, definiscono gli obiettivi di apprendimento per gli alunni con disabilità in correlazione con quelli previsti per la classe”. Un primo, fondamentale passo avanti in questa direzione, sarebbe la partecipazione ai corsi di aggiornamento-formazione sui temi della disabilità e delle metodologie inclusive da parte dei docenti e di tutti gli operatori scolastici, e non solo dei docenti di sostegno.
5. Continuità didattico-educativa. Si rileva con grande frequenza come, in particolare nel passaggio da un ordine di scuola ad un altro, non siano poste in essere per tempo le azioni di collaborazione tra gli operatori delle diverse istituzioni scolastiche4, necessarie per il coordinamento e l'integrazione dei rispettivi interventi: il passaggio di documentazione tra una scuola e l’altra risulta spesso tardivo o carente5;
6. Collaborazione con le famiglie; è stato spesso rilevato come le famiglie non trovino il necessario e comprensivo ascolto. Di fronte a loro istanze, presentate dialogicamente, spesso la scuola risponde sottraendosi al confronto e alla collaborazione. L’attuale contesto normativo prevede espressamente la logica del supporto alle famiglie nei vari aspetti relazionali: dalla partecipazione alla formulazione del PEI e alla sua verifica, dallo stimolare e al favorire il coinvolgimento nelle riunioni istituzionali, sino alla puntuale consegna della documentazione. Una collaborazione si realizza in uno spirito di pari dignità e reciproco rispetto a partire da una precisa informazione dei rispettivi diritti e doveri . Purtroppo è ancora lontana l'idea, soprattutto tra gli addetti ai lavori, che i genitori siano portatori di una competenza specifica, di una sapienzialità propria e insostituibile, da valorizzare e che questa competenza “grezza” si debba integrare con quella degli esperti formali.6
3 Ibid, pag. 18 “(...) La logica deve essere invece sistemica, ovvero quella secondo cui il docente in questione è “assegnato alla classe per le attività di sostegno”, nel senso che oltre a intervenire sulla base di una
4Ibid, pag. 16 “(...)Particolare importanza ha in tale ambito la consegna della documentazione riguardante l'alunno con disabilità al personale del ciclo o grado successivo. Tale documentazione dovrà essere completa e sufficientemente articolata per consentire all'istituzione scolastica che prende in carico l'alunno di progettare adeguatamente i propri
interventi.
Stalvolta, semplicemente la carenza documentale può rallentare il raggiungimento del successo formativo richiesto dalle disposizioni legislative.(...)”
6www.pedagogiadeigenitori.it , e Dal Mulin, Bettale" La Pedagogia dei Genitori e disabilità", Edizioni del Cerro, 2005

L’APPELLO DELLO SPORTELLO PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA di ANFFAS ONLUS REGIONE VENETO
L’attuale crisi economica ed i recenti tagli operati anche nel settore della Scuola non sono motivi sufficienti ad eludere l’applicazione delle normative e delle pratiche inclusive. Si ritiene necessario appellarsi a tutti i Dirigenti Scolastici affinchè continuino a sostenere con forza i principi e le prassi dell’inclusione scolastica, coinvolgendo in questo sforzo i Collegi dei Docenti, i Consigli di Classe, i Comitati dei Genitori e gli Enti territoriali preposti.
Il nuovo anno scolastico può diventare occasione di riorganizzazione delle Istituzioni scolastiche che, nel migliorare le pratiche inclusive, ripensano se stesse, con l’obiettivo di potenziare i principi di valorizzazione delle differenze, di individuare i percorsi di sviluppo e di coesione della propria comunità.
Lo Sportello Regionale ANFFAS onlus rinnova la piena disponibilità a collaborare per il miglioramento delle pratiche inclusive nella scuola attraverso un dialogo e un confronto costruttivo con le Istituzioni (scolastiche ed extrascolastiche) per individuare soluzioni efficaci, nel rispetto della normativa vigente, delle reciproche competenze professionali e dei compiti istituzionali.
Nello scorso anno scolastico lo Sportello ha costituito un gruppo di lavoro sulle tematiche della “presa in carico” dal punto di vista dei genitori.
Il 3 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità, si terrà a Padova un seminario di studi dedicata a tale questione. Per il presente anno scolastico lo Sportello vuole occuparsi della individuazione delle buone prassi legate ai GLHI. Pertanto gli operatori della scuola interessati sono invitati a segnalare la propria adesione chiamando il numero 3409037457 – Prof. Ricciardi o 3351016315 – Prof.ssa Manganaro - indirizzo e-mail: anffas.venetoscuola@libero.it .
Con l’occasione lo Sportello per l’Inclusione scolastica di ANFFAS onlus Veneto porge a tutti i Dirigenti Scolastici ed agli Operatori della scuola il proprio augurio per una serena ripresa delle attività.

Per lo sportello Regionale per l’inclusione scolastica Anffas Onlus Veneto
Prof.ssa Lilia Manganaro Consigliera Nazionale Anffas Onlus

La Presidente ANFFAS ONLUS VENETO
Maddalena Borigo
edscuola
Site Admin
 
Messaggi: 19822
Iscritto il: 3 ottobre 2007, 11:30

Torna a Educazione&Scuola© - Rassegna Sindacale

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 13 ospiti