Anief sostiene la manifestazione del 31 maggio a Roma per gli iscritti a Scienze della formazione primaria
“Anief sostiene la manifestazione degli iscritti a Scienze della Formazione Primaria che si terrà a Roma giovedì 31 maggio davanti al Miur a partire dalle ore 10,30”. Così il presidente nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico.
Gli abilitandi di Scienze della Formazione Primaria iscritti agli anni accademici compresi tra il 2008 e il 2010 saranno esclusi dal reclutamento previsto nel decreto ministeriale di prossima emanazione.
“Tale comportamento del Governo – continua Pacifico - di fatto elude la volontà parlamentare espressa con l’ordine del giorno approvato alla Camera il 23 febbraio 2012, in cui viene chiesto al Governo stesso l'impegno a garantire anche l’inserimento dei docenti abilitandi con riserva nella fascia aggiuntiva delle graduatorie ad esaurimento, riserva da sciogliere all’atto del conseguimento del titolo”.
Per difendere il diritto degli abilitandi in Scienze della Formazione Primaria ad essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento - dalle quali viene normalmente assunto il personale supplente e di ruolo della scuola pubblica italiana - l’Anief ha deciso di sostenere le rivendicazioni dei manifestanti.
Il comunicato stampa del coordinamento
Il Coordinamento Nazionale docenti abilitandi e abilitati per le Graduatorie ad Esaurimento ha indetto una manifestazione il 31 maggio, a cominciare dalle 10:30, davanti al Ministero dell’Istruzione, a viale Trastevere per dimostrare la propria radicale contrarietà alle discriminazioni che un’intera classe di docenti sta subendo.
Gli abilitandi di Scienze della Formazione Primaria iscritti agli anni accademici compresi tra il 2008 e il 2010 saranno esclusi, a causa del decreto ministeriale di prossima emanazione, dalle graduatorie di merito istituzionali e subiranno l'ennesima disparità di trattamento rispetto ai loro colleghi immatricolati in precedenza.
Chiediamo a gran voce, dunque, l’accoglimento della volontà parlamentare, che riconosce quei diritti che il Governo, tradendo il dettato costituzionale, si ostina a ledere ormai da troppo tempo.