GILDA Padova: TESTE E TESTI

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GILDA Padova: TESTE E TESTI

Messaggiodi edscuola » 15 novembre 2011, 9:44

CONVEGNO NAZIONALE
TESTE E TESTI
QUALI SONO OGGI LE QUESTIONI IN GIOCO QUANDO
PARLIAMO DI “LIBRO DI TESTO”
17 novembre 2011 – dalle 9.00 alle 13.30
Auditorium I.T.C. “EINAUDI/ GRAMSCI”
Via Landucci, 2 – Padova

Abstract
Hanno ancora a che fare con la formazione della persona, delle idee, degli individui, insomma con le
“teste”, quelli che passano sotto il nome di “libri di testo”?
Strano oggetto il “libro di testo”, un oggetto di quelli che, a guardali, cambiano aspetto al cambiare del
punto d osservazione.
Per i genitori sono troppo cari e, soprattutto nella Scuola dell’obbligo, sono incomprensibilmente da
pagare, non li “passa” la Scuola. Anche alle Superiori, comunque sempre i libri sono considerati una spesa
spropositata in rapporto allo scopo e l’utilità.
Per i ragazzi, i pediatri e i fisiatri di turno sono “troppo pesanti”, rovinano le “spine dorsali” di
generazioni di bambinetti e adolescenti in crescita. Meglio lasciarli a Scuola, meglio sceglierli fascicolati,
meglio addirittura se si utilizzano “on line”.
Per gli esperti della didattica dell’ultimo orientamento, sono inutili, perché poco accattivanti, noiosi. Se
proprio si debbono usare, siano almeno ricchi di un apparato di brillanti esercizi, di motivanti stimoli visivi,
tattili e fra poco, di certo, olfattivi.
Per i politici, a periodi, e questo è uno di quelli, è necessario riscriverli, soprattutto vanno riscritti i testi
di storia, di letteratura, di arte, perché in essi sono presenti interpretazioni forzate o ideologiche, da
rivedere, interpretazioni comunque da cui preservare le giovani menti degli alunni.
Sembra ormai inutile nei confronti dei libri, l’accanimento dei Docenti di vecchio stampo, che
continuano a considerarli “lo strumento” dell’apprendere, che continuano noiosamente a ripetere che in un
libro dove hai studiato, continuerai a trovare sempre quello che hai studiato, che sarà lì a rinfrancarti, a
confermare che quello che sai era proprio come lo ricordavi e che le parole giuste per pensarlo e per dirlo
erano proprio quelle, sottolineate tanto tempo fa.
E magari in modo un po’ saccente, gli stessi Insegnanti, ti continuano a spiegare che la parola “testo” deriva
da una parola latina, che si può tradurre con la parola italiana “tessuto”, ad indicare quel materiale nel quale
è “tessuto” ciò che sappiamo, ciò che vale la pena di sapere e di tramandare.
È finito dunque il tempo dei “libri di testo” come mediatori pazienti e affidabili fra gli “autori” e i
giovani che si avviano a conoscerli? È ormai l’ora che essi lascino il passo alle LIM, alle schermate multicolori
di Internet, alla laconicità e chiarezza di Wikipedia?
Eppure è difficile pensare che ci sia qualcosa di diverso da un libro, da un libro di “testo” per “studiare”
qualcosa.
Certo non si può affermare né pretendere che ogni libro di testo sia completo, sia totalmente sicuro, ma
pretendere che sia affidabile sì e soprattutto dobbiamo continuare a sceglierlo e proporlo non come la fine
di un percorso, come un “hortus conclusus” ma come inizio, un abbrivo.
Noi che ricordiamo il tremito delle mani, l’impazienza a sfogliare, all’inizio dell’anno di terza
elementare, il nuovo “sussidiario”, continuiamo a ripeterci, quando vediamo quello strano modo di studiare
parcellizzato per “fascicoletti”, per “dispense” che si pratica ora nelle Università:
- ma il tempo per apprendere il linguaggio specifico? - il lavoro di rielaborazione che non è possibile senza
un lento, pensoso sostare sulle pagine, per assimilare termini e concetti, per arrivare a conviverci, per farsi
cambiare da loro, quando lo faranno?
E come non percepire come dolore, un dolore struggente, ciò che proviamo nel vedere un giovane di
tredici anni, alla fine della Scuola dell’obbligo, impaurito davanti ad una pagina “tutta scritta”, senza disegni,
senza parole in grassetto, senza colori che lo rassicurino e decidano per lui ciò che è da evidenziare, ciò che
vale la pena di imparare, quello che è “importante”.
Come potrà appropriarsi di tutto ciò di cui ha bisogno per diventare una persona, un essere libero e
pensante?
Dei “libri di testo” noi, Gilda degli Insegnanti abbiamo deciso di parlare quest’anno, per provare a
fare il punto su questa dolente e controversa questione che a periodi, solo a periodi purtroppo, scalda gli
animi e infervora le discussioni di questa nostra società, che sembra non aver proprio più nessuna
consuetudine e forse per questo nessun rispetto per i libri e non solo per quelli di testo.

Programma
9.00
Saluto del Dirigente dell’Ufficio Scolastico
Provinciale
Dott. Paolo Jacolino
Saluto del Coordinatore Nazionale della
Gilda degli Insegnanti
Prof. Rino Di Meglio
9.20
Introduce il tema
Prof. Giorgio Quaggiotto
Professore di Lettere
Coordinatore Provinciale Gilda degli Insegnanti di
Padova
9.30
Prof. Matteo D'Amico
Docente di storia e filosofia
Responsabile di corsi di formazione per
insegnanti della
Associazione Europea Scuola e
Professionalità
10.15
Prof.ssa Ana Millan Gasca
Professore associato di Matematiche
complementari
Università di Roma Tre
11.00 – 11.15
Intervallo
11.15
Dott.ssa Laura Lisci
Casa Editrice “Zanichelli”
11.40
Prof. Giulio Ferroni
Professore Ordinario di Letteratura italiana
Università “La Sapienza” di Roma
12.30
Dibattito
Modera il dibattito il
Prof. Giorgio Quaggiotto
13.30
Chiusura dei lavori
Padova, 10 Ottobre 2011
Il Coordinatore Provinciale
F.G.U.- Gilda degli Insegnanti
Padova
Prof. Giorgio Quaggiotto
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