di edscuola » 18 novembre 2011, 13:44
V CONVEGNO INTERNAZIONALE
“SISTEMI EUROPEI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE
LAND BERLINO/ITALIA: AUTONOMIE A CONFRONTO”
Berlino 10 e 11 novembre 2011
Si è chiuso con l’apprezzamento e la piena soddisfazione di tutti il
V Convegno Internazionale dell’ A.N.DI.S. svoltosi nella capitale
tedesca il 10 e l’11 novembre scorsi. Fortemente voluto dal
Direttivo nazionale, questo nuovo appuntamento europeo
dell’Associazione ha beneficiato dell’alto patrocinio del Senato per
l’Educazione, la Scienza e la Ricerca del Land di Berlino, nonchè
della collaborazione dell’Ufficio italiano per le Scuole tedesche
all’estero. La prima sessione dei lavori è stata coordinata per gli
ospiti di lingua tedesca dalla Sig.ra Beate Schöneburg dell’Ufficio
del Senato per l’Educazione e da Vincenzo Petrosino,
responsabile della Convegnistica ANDIS.
Accolti con tutti gli onori nel Salone “Ferdinand Friedensburg” del
superbo Municipio Rosso (Rotes Rathaus), i 120 dirigenti scolastici
dell’A.N.DI.S. hanno ricevuto
il saluto ufficiale del
Sottosegretario per la
Formazione, la Gioventù e la
Famiglia Dott.ssa Claudia
Zinke, la quale ha molto
apprezzato le tematiche scelte
per il convegno, sottolineando
la difficoltà avvertita anche a
Berlino nel definire i limiti
dell’autonomia scolastica.
Particolarmente applaudito
l’intervento del Vice
Ambasciatore italiano Lelio
Crivellaro, che si è
complimentato con l’ANDIS
per aver scelto quale sede
del confronto la città di
Berlino, universalmente
riconosciuta come capitale
europea della cultura, ma
anche laboratorio di tutte le
esperienze più significative e innovative in atto.
Molto interessanti i dati forniti dal Dott. Crivellaro: in Germania
vivono 670.000 italiani, che fanno fatica ad integrarsi nel tessuto
politico e professionale; solo il 17% degli studenti di origine
italiana frequenta il liceo, un dato assolutamente insoddisfacente.
Il nostro Ministero degli Esteri, perciò, ha lanciato un progetto di
bilinguismo (dall’infanzia all’università) nel tentativo di offrire ai
giovani maggiori opportunità di successo scolastico e
professionale. Ringraziando per gli apprezzamenti e per la
calorosa ospitalità, il Presidente nazionale Gregorio Iannaccone
ha sottolineato tra l’altro che l’ANDIS continua a Berlino un
confronto sul campo con i sistemi europei di istruzione e
formazione, anche per essere in grado di dare un contributo al
dibattito che si dovrà necessariamente riaprire in Italia sulla
valorizzazione ed il rafforzamento dell’autonomia scolastica che, a
dieci anni dalla sua nascita, fatica ad esprimere tutte le sue
potenzialità.
Il Dirigente dell’Ufficio per i Licei, le Scuole superiori serali e la
Scuola Statale Europea a Berlino Biirrgiitt Kröner ha presentato le
linee generali del sistema scolastico berlinese: 6 anni di scuola
elementare (Grundshule), poi 6 anni di liceo (Gymnasium)
oppure 6/7 anni di scuola secondaria integrata (Integrierte
Sekundarshule). Ha messo poi in evidenza lo sforzo che sta
facendo l’amministrazione di Berlino per migliorare la qualità
dell’educazione ed in particolare l’esperimento del sistema duale
della istruzione professionale, che si fonda su una forte
integrazione tra istruzione (25% delle ore) e apprendistato in
azienda (75%). E, infine, la Sig.ra Krrönerr ha presentato i compiti
del dirigente scolastico berlinese, che accede al ruolo sulla base di
un curriculum e di un semplice colloquio con l’ispettore di zona:
dedicare alcune ore all’insegnamento, far rispettare le norme,
gestire le risorse umane e finanziarie, fare contratti con
i partner, esprimere parere sul trasferimento degli
insegnanti, decidere sulle richieste di iscrizione.
A presentare il sistema italiano ed il ruolo del dirigente scolastico
è stato il Dirigente tecnico Giancarlo Cerini, che ha osservato in
primo luogo che, nelle indagini internazionali sugli apprendimenti,
non ci sono forti scarti tra i risultati della scuola tedesca e quelli
della scuola italiana, soprattutto se si considera la grande varianza
tra le regioni e tra scuole della stessa regione. Il fattore che
determina la qualità di una scuola, al di là dell’organizzazione –
ha proseguito Cerini – è la capacità di interazione con il territorio,
con quel capitale sociale fatto di creatività, capacità di
innovazione, senso di tolleranza, inclusività, risorse immateriali e
saperi che fanno la ricchezza di una comunità. Occorre, quindi,
promuovere all’interno del territorio una serie di rapporti di
democrazia trasparente, una governance condivisa, forme
orizzontali di autogoverno, responsabilità, rendicontazione, un
“sistema” di scuole autonome che interagiscano tra di loro e con la
comunità di riferimento, capaci di costruire un vero e proprio
“patto formativo”. In Italia - ha concluso Cerini – dovremmo
promuovere una diversa idea di autonomia scolastica,
maggiormente coniugata con il core-curriculum e non più legata al
solo curricolo aggiuntivo. Servono forti incentivi per riconoscere e
valorizzare l’impegno degli insegnanti, la loro disponibilità
all’innovazione, alla ricerca, alla formazione, la disponibilità alla
valutazione.
E’ stata poi la volta del Direttore dell’Ufficio Ispezione scolastica di
Berlino Axell Friede, che ha presentato l’attività del Servizio
ispettivo ed il sistema di valutazione degli insegnanti: il gruppo
ispettivo (3 persone) normalmente visita le singole scuole ogni
cinque anni, per una durata di 2/3 giorni consecutivi, svolgendo
colloqui, conversazioni, interviste ed esaminando il sito internet e
i documenti dell’istituto. Al termine elabora una relazione sulla
qualità della scuola, secondo alcuni indicatori che prendono in
esame gli esiti scolastici, le modalità di insegnamento, il clima
sociale, il management, la professionalità e la formazione degli
insegnanti, gli obiettivi della programmazione. In caso di
valutazione negativa, la visita viene ripetuta dopo due anni e per i
docenti di ruolo che si confermano inadeguati si procede con
colloqui di orientamento da parte dell’ispettore o con invito a
trasferimento ad altra scuola. I dati della valutazione vengono
pubblicati solo dopo la seconda visita con esito negativo.
La prima sessione dei lavori si è chiusa con un breve dibattito.
Al termine sono stati costituiti cinque gruppi per la visita ad
altrettante scuole della città: la Scuola elementare Herman-Nohl-
Schule, la scuola superiore ad indirizzo economico Friedrich-List-
Schule; la scuola superiore OSZ Banche ed assicurazioni, il liceo
Ulrich-von-Hutten – Gymnasium, la scuola superiore ad indirizzo
matematico-scientifico Heinrich-Hertz-Oberschule.
La seconda sessione, coordinata dalla Vice Presidente nazionale
Renata Rossi, ha preso avvio con la relazione della Dott.ssa Urrssell
Laubenthal,, che ha presentato le misure per lo Sviluppo e la
salvaguardia della Qualità, messe a punto dal suo ufficio dopo i
risultati molto deludenti dell’indagine OCSE-PISA del 2001.
Gli interventi di miglioramento hanno riguardato:
l’anticipo della scolarità da 7 a 6 anni (e su richiesta anche a 5 anni
e mezzo); l’estensione progressiva del tempo pieno; la riduzione a
due soli indirizzi di scuola secondaria, dopo la elementare; il
riconoscimento dell’autonomia alle scuole, con l’obbligo di
attivare un sistema di valutazione interna; la somministrazione di
test al terzo e all’ottavo anno di scolarità; la valorizzazione del
ruolo del dirigente scolastico ai fini dello sviluppo della qualità;
l’istituzione di un master universitario di 1 / 2 anni per dirigenti
scolastici; un’attività di coaching affidata agli ispettori per i
dirigenti di nuova nomina; la messa in rete di questionari per
l’autovalutazione degli insegnanti, preparati da un istituto
specializzato.
La seconda relazione della mattinata è stata svolta dalla Dott.sa
Dagmarr Kuhlich, Direttrice dell’ Ufficio Formazione professionale
e preparazione al lavoro ed ha riguardato il sistema duale (azienda
+ scuola): le imprese sottoscrivono con gli studenti un regolare
contratto di apprendistato (biennale o triennale), che prevede la
corresponsione di un salario e l’obbligo di frequentare l’istruzione
scolastica per un quarto delle ore. Al termine dei corsi si
consegue la qualifica davanti ad una commissione della Camera di
Commercio, integrata dagli insegnanti; si può conseguire anche la
maturità ai fini dell’accesso all’università. Le 54 Scuole
Professionali di Berlino sono
frequentate da 94.000
giovani e non riescono a
soddisfare tutte le richieste
di iscrizione. I costi sono
sopportati dalle aziende, ma
c’è anche il concorso del
Senato sia per le risorse
finanziarie che per il
personale. Le aziende
lamentano un basso livello
di competenza degli studenti
in uscita dalle scuole professionali e, per questo, preferiscono
assumere giovani in possesso della maturità. Il sistema duale,
pensato per aumentare la professionalizzazione della
manodopera e per ridurre la disoccupazione giovanile, si sta
dimostrando in parte inadeguato a coprire la domanda
proveniente dalle aziende, che prefigurano la necessità di ben
460.000 giovani qualificati da immettere nel mondo del lavoro nei
prossimi anni.
E’ seguita poi la
relazione di Maurizio
Tiriticco che ha
riguardato il sistema
dell’Istruzione tecnica e
professionale in Italia,
così come licenziato
dagli ultimi provvedimenti
di riordino delle
scuola secondaria
superiore. L’ispettore
ha illustrato nei dettagli
il sistema pubblico di istruzione, soffermandosi sull’ istruzione
tecnica statale, sull’istruzione professionale statale, sull’istruzione
tecnica superiore, sul sistema di “istruzione e formazione
professionale” di competenza delle Regioni.
La scelta di fondo adottata di non costruire più dettagliati
programmi di studio - ha osservato Tiriticco - ma di “partire” dalle
competenze terminali richieste allo studente, scandite per altro in
conoscenze e abilità, quale orientamen-to per la progettazione
didattica del docente in relazione alle scelte compiute nell’ambito
della programmazione collegiale del Consiglio di classe, costituisce
un punto centrale e qualificante dell’intero riordino, in quanto
richiamerà gli insegnanti e le loro componenti collegiali ad una
didattica fortemente innovativa. Questa dovrà essere centrata,
appunto, su una progettazione che farà delle competenze il
fattore innovativo dell’intera operazione quinquennale
dell’insegnamento / apprendimento. Il che significa che, ormai,
siamo ben lontani dal “programma” di un tempo e dalla
prescrittività dei suoi contenuti, in piena linea con l’attuazione
dell’autonomia di ricerca e sviluppo delle singole istituzioni
scolastiche e con la valorizzazione della competenza progettuale
dei docenti.
L’ultima relazione della giornata è stata svolta dalla Prof.ssa Ellke
Warmuth,, dell’ Istituto di Matema-tica della Humboldt-
Universität di Berlino,
che ha presentato il
progetto di cooperazione
tra licei ed
Università per un più
efficace insegnamento
della matematica. Tutto
è nato dieci anni fa,
quando l’indagine TIMS
sulle competenze degli
studenti in matematica
ha fatto emergere livelli
assolutamente insoddisfacenti nei licei tedeschi. Altro campanello
di allarme è stato la diffusa difficoltà in matematica registrata nel
passaggio degli studenti dal liceo all’università. E’ nata così a
Berlino la rete del Progetto MINT (Matematica – Informatica –
Scienze – Tecnologie) che ha definito un accordo di collaborazione
tra la “Humboldt” e 5 scuole superiori della città, che hanno
rimodulato i piani di studio inserendo più ore di matematica,
chimica, fisica e scienze. Docenti delle superiori e dell’università si
incontrano periodicamente per mettere a punto strategie metodi
e contenuti per migliorare l’apprendimento della matematica;
d’estate organizzano scuole di matematica in ambienti naturali
che offrono ai ragazzi opportunità di divertimento ma anche
situazioni di problem solving e di approfondimento scientifico.
Il Convegno si è chiuso con il report dei gruppi sulla esperienza
vissuta nel pomeriggio del 10 presso le cinque scuole della città.
M. Antonietta Stellati, che ha coordinato il Gruppo n.1, con il
supporto della Sig.ra Schumacher del Senato e della collega Ada
Aimonetto dell’Ambasciata italiana, ha riferito le osservazioni
registrate nel corso della visita alla Scuola elementare Herman-
Nohl-Schule, una scuola di integrazione di alunni con diverso
grado di apprendimento, che è stata capace di tenere insieme
difficoltà e diversità, in un quartiere di frontiera assai
problematico dove si notano ancora i graffi del passato.
In questa scuola sono stati capaci di offrire risposte efficaci alle
esigenze di integrazione di alunni appartenenti a ben 28 diverse
nazionalità: apertura pomeridiana della scuola; organico di
docenti integrato da educatori impegnati in compresenza anche al
mattino, oltre che nei momenti di mensa, intervallo, pomeriggio;
disponibilità di tecnologie e attrezzature (1 LIM in ogni aula);
buona preparazione dei docenti; forte progettualità delle classi e
della scuola anche in rapporto alle esigenze del territorio;
organizzazione delle classi per livelli eterogenei nel primo triennio
e per livelli omogenei dal quarto anno in poi; presenza di classi
differenziali per alunni disabili, stranieri o con difficoltà di
apprendimento.
Ha poi relazionato Aldo Tropea che ha guidato il Gruppo n. 2 in
visita alla Friedrich-List-Schule (istituto superiore ad indirizzo
economico), con il supporto della Sig.ra Krachenwitzer del Senato
e della Prof.ssa Franca Quartapelle: una visita molto veloce, che
non ha consentito di osservare attività d’aula, che si è limitata ad
una breve interlocuzione con il vice direttore e ad un successivo
scambio con un gruppo di docenti, nel corso del quale si è
compreso tra l’altro che la funzione di vice direttore non è di
carattere elettivo, ma nasce da una carriera specifica e che il
dirigente scolastico ha un peso specifico molto scarso.
A parte l’amenità del luogo particolarmente bello, - ha proseguito
Tropea - il confronto ha riguardato soprattutto il sistema duale
della formazione professionale, un sistema apparso un pò diverso
da quello italiano, se non altro per la prerogativa che hanno le
imprese di definire competenze e curricoli. Nel sistema duale la
spesa è sostenuta per ¾ dalle imprese e per ¼ da fondi pubblici; il
prestigio sociale della qualifica professionale è molto alto (quasi
tutti gli imprenditori provengono dalla formazione professionale).
Ha preso poi la parola Michele Giammatteo, che ha guidato il
Gruppo n.3 nella visita alla scuola superiore OSZ Banche ed
assicurazioni, con il supporto della Sig.ra Shoeneburg e la
traduzione simultanea di Gegè Scardaccione. Giammatteo ha
riferito in maniera puntuale la realtà di questo istituto, una scuola
molto complessa ma ben organizzata con 1350 alunni, 53 classi
145 insegnanti, 26 ore sett.li e unità di lezione di 45 min. 1
segretario, 4 amministrativi, nessun bidello, la pulizia
affidata a impresa esterna, un budget per la manutenzione.
Non si è trattato di una visita vera e propria alla scuola, - ha
aggiunto Giammatteo – ma di un colloquio cortese con il vice
preside, nel corso del quale abbiamo ricevuto diverse informazioni:
i finanziamenti alla scuola provengono dalla Camera di
Commercio; il vice preside ha un semiesonero; ci sono i
dipartimenti per aree disciplinari con i rispettivi responsabili; c’è il
voto, la valutazione del comportamento ed i test attitudinali;
si tratta di una scuola professionale del sistema duale ad indirizzo
economico, per cui gli studenti stanno 2 giorni a scuola e 3 giorni
in banca o nell’impresa assicuratrice; gli alunni sottoscrivono
direttamente con l’azienda il patto formativo; gli studenti per il
90% sono tedeschi, per il 10% figli di immigrati appartenenti a 70
nazionalità diverse.
A seguire abbiamo ascoltato il report di Francesco Balice, che ha
coordinato il Gruppo n.4 nella visita al liceo Ulrich-von-Hutten –
Gymnasium, che proprone come seconda lingua straniera
l’italiano. Il gruppo era accompagnato dalla Sig.ra Wilhelm del
Senato e per la traduzione simultanea ha beneficiato della
docente di italiano. I dati raccolti nel corso della visita sono stati
così sintetizzati: 900 alunni; € 160.000 di budget per le spese
amministrative e la manutenzione (il personale è a carico
dell’amministrazione); il dirigente scolastico svolge 4 ore sett.li di
docenza; oltre agli insegnanti, c’è solo il segretario ed un custode;
le pulizie sono affidate all’esterno; gli alunni pagano un contributo
annuale di 50 euro; la scuola è molto grande, anche se non
sembra, perchè si sviluppa su sette piani; il contesto sociale è
medio-alto; il dirigente scolastico recluta personalmente i docenti
sulla base di un curriculum e di un colloquio di accertamento delle
competenze; il dirigente inoltre decide sul 60% delle domande di
iscrizione; sulla base di un semplice colloquio riservato il dirigente
può collocare in disponibilità / mobilità un docente che abbia
tenuto comportamenti incompatibili con il regolamento di scuola.
L’ultimo report è stato presentato da Paolino Marotta che,
insieme a Petra Koelher e
all’ispettore Sperlich, ha
accompagnato il Gruppo
n.5 in visita alla Heinrich-
Hertz Oberschule, una
scuola superiore specializzata
per l’insegnamento
della matematica, della
chimica, della fisica e delle
scienze. Si tratta di una scuola di eccellenza, nata 50 anni fa, che
lavora in rete con la Humboldt-Universität di Berlino secondo il
programma MINT. Una scuola piccola con 540 alunni distribuiti in
15 classi, con 40 docenti, che
nella settimana svolgono 26
unità di lezione di 45 min. La
scuola propone un curricolo
completo, in cui hanno un
rilievo importante anche le
lingue, la partecipazione a
concorsi e gare, le attività di
ricerca, il coro, l’attività
sportiva, la partecipazione ai corsi estivi. Si entra al 7° anno di
scolarità; gli alunni più bravi proseguono fino all’11° o al 12° anno
e affrontano contenuti del primo anno di università, conseguendo
da parte della Humboldt una certificazione che li esonera dagli
esami del primo semestre. C’è un direttore per ciascuno dei
cinque dipartimenti attivati (Matematica, Scienze, Lingue, Scienze
sociali, Tedesco); il dirigente scolastico svolge 10 ore sett.li di
docenza; gli studenti stanno a scuola per 8 ore giornaliere, fanno
intervalli di 5 minuti per spostarsi da un’aula all’altra e due pause
lunghe di 20 minuti ciascuna per consumare il pasto a mensa.
Le conclusioni del Convegno sono state tracciate dal Presidente
nazionale Gregorio Iannaccone, che si è particolarmente
rallegrato per il successo dell’iniziativa e per la qualità del
confronto. Nel ringraziare sentitamente la Prof.ssa Franca
Quartapelle per il suo impegno di interprete, la Sig.ra Petra
Koehler dell’Ufficio delle Scuole tedesche in Italia, la Sig.ra
Schöneburg e tutto il personale del Senato per l’Educazione di
Berlino, il Presidente ha voluto esaltare “l’organizzazione, la felice
accoglienza, la simpatia ed il calore umano” dei partner tedeschi,
promettendo di ricambiare con eguale calore e ospitalità un
analogo incontro in Italia.
La sessione si è chiusa tra gli applausi e con il rituale scambio dei
doni tra le delegazioni.
Nel pomeriggio un’ulteriore testimonianza dell’ottima accoglienza
riservata alla’ANDIS dal Senato berlinese, la visita gratuita alla
cupola del Reichstag, straordinaria opera di ingegno e attrazione
di indicibile fascino.
(a cura di Paolino Marotta)