Il decalogo di Fioroni: una scuola da sogno o da incubo?
Il viandante telematico che si recasse in questi giorni a visitare il sito del Ministero della Pubblica Istruzione non potrebbe che imbattersi nel testo “Finanziaria, ecco il decalogo per la scuola”, più brevemente “Decalogo Fioroni”.
Se questo stesso viandante si prendesse la pena di leggere il testo non potrebbe fare a meno, dopo aver apprezzato l'accattivante titolo del punto 1 “Meno fondi ai partiti più sicurezza nelle scuole”, di notare alcune bizzarrie. Al punto 7, infatti, si afferma con forza “Nessuna riduzione di organici”. A rigore, di conseguenza, nessuna riduzione di organici dovrebbe esservi.
Peccato che il taglio dell'organico è già abbondantemente previsto dalla precedente legge finanziaria e che, bontà sua, il fatto che si accontenti di cinquantamila posti in meno, sia pur diluiti nell'arco di tre anni, non ci pare una gran concessione se, fra l'altro, ricordiamo l'aumento del numero di alunni.
Per di più, mediante la riconversione ad altro insegnamento degli insegnanti in soprannumero vi saranno diverse migliaia di posti in meno per i colleghi e le colleghe precari. Possiamo fra l'altro immaginare con quali garanzie per la qualità della formazione del personale avverrà la “riconversione”.
Grazie a questa trovata, si taglia l'organico senza che la cosa risulti formalmente.
In compenso, in nome di una scuola “seria e severa”, il punto 9 recita “ci saranno nuove modalità di reclutamento degli insegnanti con corsi di specializzazione universitari, con forte componente di tirocinio, concorsi periodici e verifica delle capacità didattiche degli insegnanti prima della loro immissione in ruolo a tempo indeterminato.”.
In pratica, dopo la laurea e il corso di specializzazione, si introduce l'apprendistato e si affida ai dirigenti scolastici un potere discrezionale straordinario nella selezione del personale.
Il tutto per arrivare a garantirsi un salario di ingresso intorno ai 1200 euro!
Al punto 5 sembra esservi, finalmente, una buona notizia “Diversamente abili: aumentano da 48.000 a 65.000 i posti dell’organico di diritto degli insegnanti di sostegno.”. Garantire ai bambini ed ai ragazzi diversamente abili insegnanti stabili è effettivamente sacrosanto. C'è, però, un problema: se non aumenta il numero delle immissioni in ruolo previste, si rischia di tagliare da una parte quello che si concede dall'altra. È assolutamente evidente, di conseguenza, che l'attuale contingente di immissioni in ruolo previste per i docenti, che copre poco più dei pensionamenti, va significativamente incrementato.
Per il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario sono previste al punto 4, “Precari, arrivano 10.000 Ata in più (personale tecnico e amministrativo)”, 10.000 immissioni in ruolo oltre a quelle previste dalla finanziaria del 2007. Una buona notizia? Fino ad un certo punto, il fatto è che i precari Ata sono oltre 70.000 e che la parziale correzione della spaventosa ingiustizia prevista dalla finanziaria del 2007 non risolve assolutamente la questione gravissima del precariato Ata.
Surreale, poi, il punto 3 “Detrazioni fiscali, aggiornarsi costerà di meno”. Le detrazioni previste sono, infatti, inferiori ad 8 euro al mese. Immaginiamo quanti corsi si potranno frequentare e quanti libri si potranno acquistare.
Tutto ciò senza insistere sui rischi che comportano altre ambiguità del testo.
Questo mentre il nostro contratto è scaduto da oltre 21 mesi e non c'è alcuna seria risposta alle nostre rivendicazioni.
È necessario riprendere l'iniziativa scioperiamo compatti il 9 novembre