Age: Caro libri piu' controlli

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Age: Caro libri piu' controlli

Messaggiodi edscuola » 31 agosto 2011, 17:41

Caro libri. Age: più controlli, ma facciamo dell’istruzione un investimento di tutto il Paese


Intensificare i controlli da parte di scuole, genitori e dirigenti scolastici sull’applicazione delle norme sull’adozione dei libri di testo, che ci sono e sono spesso aggirate. Ma soprattutto non considerare l’istruzione solo come una questione delle famiglie. La proposta dell’Associazione italiana genitori: perché, mentre si studia la manovra che impone sacrifici, non introdurre la detraibilità dei libri di testo?


Un richiamo alla responsabilità da parte di tutti, dirigenti scolastici in testa, e la proposta di detrazioni per rendere l’istruzione un investimento del Paese e non una questione delle singole famiglie. Sulla questione del caro libri di testo l’Associazione italiana genitori (Age) interviene chiedendo che siano fatte rispettare le normative ministeriale e che, anche a fronte di un difficile momento di crisi, si cambi l’atteggiamento culturale e politico nei confronti dell’istruzione.

Sul primo fronte, mentre si avvicina l’inizio della scuola e come ogni anno le famiglie fanno i conti con la spesa per il corredo scolastico e, soprattutto, per l’acquisto dei libri di testo, senza dimenticare i vocabolari, gli strumenti tecnici specifici, i trasporti, si stima che l’aumento medio sarà fra il 3 e il 5%.

«Richiamare gli elementi fondamentali di legge, mediaticamente enfatizzati di frequente, anche se spesso aggirati, è un primo modo per affrontare la questione», afferma il presidente nazionale Age Davide Guarneri. La circolare ministeriale n. 18 del 2011 così riassume le novità inerenti l’adozione dei libri di testo:

• la cadenza pluriennale per nuove adozioni (ogni cinque anni per la scuola primaria e ogni sei per la scuola secondaria di I e di II grado);
• la restrizione della scelta di libri di testo a stampa per i quali l'editore si sia impegnato a mantenere invariato il contenuto per un quinquennio, fatta salva la possibilità per l’Editore di trasformare il medesimo libro di testo nella versione on line scaricabile da internet o mista.
• la progressiva transizione ai libri di testo on line o in versione mista, tenendo presente che a partire dall’anno scolastico 2012/2013 non potranno essere più utilizzati testi esclusivamente a stampa;
• Il rispetto dei tetti di spesa individuati per le scuole secondarie di I e di II grado;
• la non modificabilità delle scelte da parte degli insegnanti e della scuola nell'arco dei due periodi previsti, “salva la ricorrenza di specifiche e motivate esigenze”.

«Le norme sono chiare, eppure la spesa aumenta – rileva Guarmeri - . Il tetto di spesa stabilito annualmente dal ministero (quest’anno elevato in modo variabile da circa l’1,5% al 3%) è superato in moltissime scuole italiane. Le “specifiche e motivate esigenze” sono frequentissime, e di anno in anno si apportano comunque ai testi modeste variazioni (per esempio negli eserciziari), così da renderne impossibile il riuso. A ciò si aggiungano i testi “consigliati”, quindi non considerati per il rispetto del “tetto ministeriale”, testi in pratica obbligatori quando l’insegnante è in classe».

Secondo le norme vigenti eventuali incrementi e deroghe ai “tetti” competono al Consiglio d’Istituto, e sarebbe opportuna maggiore vigilanza anche da parte dei genitori stessi eletti.
Inoltre, “il dirigente scolastico vigila perché le delibere dei competenti organi scolastici concernenti l’adozione dei libri di testo siano assunte nel rispetto delle disposizioni vigenti” (art 5 della legge 169/ 2008). Infine, la Circolare 18/2011 ribadisce “i dirigenti scolastici cureranno gli atti di indirizzo ai collegi dei docenti, esercitando personalmente la necessaria vigilanza affinché le adozioni siano deliberate nel rispetto dei vincoli di legge sopra richiamati”.

«Vogliamo fare un forte richiamo alla responsabilità di ciascun organismo – afferma il presidente dell’Associazione italiana genitori - . Chiediamo più controlli e, se serve, l’individuazione di sanzioni. Sollecitiamo, inoltre, l’attivazione di tutte le forme individuali e collettive per il risparmio: comodati, prestiti, testi on line, e-book, autoprodotti e in rete, come è il caso del bookinprogress. Che vanta alcune esperienze in giro per l’Italia».

Ma insieme a queste misure, l’Age sollecita anche una inversione di tendenza nel modo di considerare le spese per l’istruzione, anche in tempi difficili, in cui le famiglie sostengono il peso dei sacrifici richiesti dalla proposta di manovra anticrisi.

«Proprio nei giorni in cui si decidono provvedimenti economici di grande impatto sociale - conclude Davide Guarneri - , chiedendoci se siano solo le famiglie, in concreto, a sostenere il dovere di bilanci pubblici rigorosi, vorremmo soprattutto richiamare l’attenzione sulla spesa del nostro Paese per l’istruzione. Da anni istituzioni autorevoli come Ocse e Bankitalia spiegano che l’aumento dell’istruzione comporta negli anni successivi un incremento medio del Pil. Le spese dell’istruzione, allora, sono una questione delle singole famiglie e dei singoli genitori, quasi una delle tante rivendicazioni particolari, oppure un investimento, e quindi una responsabilità del Paese intero? Nei prossimi giorni sarà possibile una prima concreta inversione di tendenza, così che le famiglie non restino sole? Fra spese per il cane e spese per lo sport, perché non introdurre nella manovra la detraibilità dei libri di testo, in quanto investimento in cultura e futuro?».
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